RIBALTARE IL REGIME IRANIANO? MA E’ EREDE DI QUELLO VOLUTO DALL’OCCIDENTE CUI NON PIACEVA KATHAMI…

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TE LO LEGGO IO

Mentre i missili si incrociano nei cieli del Medio Oriente recapitando distruzione a Teheran e a Tel Aviv quasi fossero nere cicogne portatrici di morte, qualcuno giustifica Netanyhau dicendo che il suo attacco libererà l’Iran da un regime indegno del XXI secolo

E’ la dinamica assolutoria di chi è convinto della santità di esportare democrazia, progresso e civiltà fuori dai propri confini.

L’Iran è senza dubbio epicentro di mille ignobili nefandezze, che si sono susseguite negli anni nella distaccata ridotta attenzione internazionale alle iniquità che caratterizzavano la repubblica islamica. E’ maturata la ferrea convinzione che Israele tutto sommato stia facendo un buon lavoro nell’interesse dell’intero pianeta, ma forse varrebbe la pena far scorrere indietro il calendario per capire quando l’ortodossia più sfrenata sbbis preso il vigore e l’energia per sottomettere la popolazione iraniana Parliamo di gente che storicamente ha viaggiato su una sorta di ottovolante politico e sociale il cui andamento altimetrico ha saputo toccare gli estremi con vertiginosi capovolgimenti. Il motore di quella giostra non è certo il popolo di quei posti, ma il desiderio delle potenze occidentali di inchiodare l’Iran nel ruolo di nemico da annientare.

Facendo un salto indietro di un po’ più di un quarto di secolo, tornando al 1997, si scopre che a presiedere quella non facile nazione c’era Seyyed Mohammad Khatami, eletto grazie al voto femminile e giovanile. Sognava un Iran diverso, pronto a migliorare lo stato delle donne e a dare risposte concrete alle istanze delle nuove generazioni. Personaggio pericolosissimo, dunque, che auspicava l’industrializzazione del suo Paese e che immaginava prospettive tutt’altro che belligeranti. Soggetto troppo morbido e lungimirante per vestire i panni dell’avversario da odiare. Conciliante, ambiva al dialogo delle culture e non allo scontro che faceva comodo a chi lo voleva mettere all’angolo.

Khatami era un problema. E ogni problema ha purtroppo una soluzione. La strabiliante elezione di Mahmud Ahmadinejad al suo posto nel 2005 ha ripristinato certi equilibri e tramutato quella regione nell’antagonista ideale.

Un pazzo sanguinario o un despota ripugnante sono bersagli perfetti e chi ha lavorato dietro le quinte lo sapeva bene.

E così adesso qualcuno applaude un altro truculento personaggio che ha premuto il tasto “pausa” nella partita di Gaza e adesso con altre disumane iniziative gioca a fare il “libertador”…