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PER IL BENE DEI TUOI BAMBINI BISOGNA FERMARE ZUCKERBERG

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
19/04/2021
in EDITORIALI
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Ne “Il vecchio e il bambino” scritta da Guccini e interpretata anche da “I Nomadi” è indimenticabile il passaggio in cui il ragazzino si rivolge al progenitore (oggi forse, lo farebbe tristemente con “Alexa”) e dice “Mi piaccion le fiabe, raccontane altre”.

Chi ha eguale (nel narrare o ascoltare, poco importa) romantica passione  per le favole certamente non vede il fondatore di Facebook come un orco, ma – a guardar bene – non fa grossi sforzi per immaginarlo nei panni del pifferaio di Hamelin.

Il signor Zuckerberg – sovrano pressoché indiscusso dell’universo dei social network – ha pianificato una serie di iniziative volte a garantire l’accesso ad Instagram (suo, come pure WhatsApp) anche ai minori di 13 anni, offrendo questa opportunità di svago pure a chi era stato legittimamente escluso dall’iscrizione ufficiale (non fa purtroppo testo chi “bara” o usa sotterfugi) perché ritenuto troppo giovane.

L’intraprendente uomo d’affari – ammirato da tutti quelli che hanno smesso di informarsi seriamente e adesso affermano di averlo “letto su Facebook” – ha dato il via alla fidelizzazione anche dei più piccoli, assicurando che la sua holding si concentrerà sulla privacy e sulla sicurezza dei bambini.

Quello che possiamo ritenere un munifico benefattore cui dobbiamo la realizzazione dei contesti digitali in cui proliferano abusi di ogni genere, le più feroci manifestazioni di bullismo e le più agguerrite azioni predatorie, ha fatto pubblicare sulla pagina del suo social la dichiarazione dei buoni propositi ovvero l’annuncio dello “stiamo continuando a far sì che Instagram sia sempre maggiormente sicuro per i più giovani appartenenti alla nostra comunità”.

L’attuazione del programma operativo nelle mire di Zuckerberg punta all’acquisizione di un pubblico che – foriero di ogni genere di informazioni biecamente sfruttabili ai fini commerciali – non ha gli anticorpi della naturale diffidenza degli adulti, si muove spensieratamente incurante dei pericoli, si palesa malleabile e “ricettivo” a qualsivoglia stimolo anche tutt’altro che educativo, perde con facilità la coscienza delle differenze tra reale e virtuale, dimentica ogni regola di convivenza e fraintende la percezione di parole ed eventi.

Mentre i genitori si affannano per “filtrare” la navigazione online dei propri figli e tentano (inutilmente) di controllarne digitalmente le mosse nella loro vita trascorsa con uno smartphone tra le mani, arriva il moderno incantatore di bambini pronto ad esser seguito da miriadi di infanti che non sembrano aspettare altro che lasciarsi trasportare da ingannevoli flautate melodie.

Anche a voler escludere intollerabili intenti manipolatori, è evidente che sarebbe devastante permettere ai bimbi (la cui fragilità emotiva e psicologica non ha certo bisogno di essere sottolineata) di accedere a piattaforme digitali la cui fruizione richiede livelli di consapevolezza su cui nemmeno chi è più grande di loro può fare affidamento. 

Alle persone che, con estrema naturalezza, etichettano chi scrive come il buffo interprete di un goffo Don Quijote o – peggio – di un luddista ortodosso, mi permetto di chiedere se consentirebbero ai propri figlioli di attraversare liberamente di corsa le quattro corsie per senso di marcia dell’Autostrada del Sole nel tratto tra Bologna e Modena.

L’induzione a comprare cose che non sono necessarie o addirittura non interessano, lo stressante vedersi paragonare sfavorevolmente ad altri coetanei o ad altre persone, l’esser costretti a riconoscere gerarchie alternative a quelle legittime e reali, il pensare di potersi permettere qualunque condotta nella pressoché assoluta impunità, il subire prepotenze o il rendersene protagonisti, il venire indirizzati all’anoressia o all’autolesionismo o ad altri comportamenti inammissibili, il perdere tempo in quantità colossali: sono queste alcune sfaccettature di una poliedrica dimensione che probabilmente bisogna cercare di contrastare e magari evitare alle nuove generazioni.

Se ne parli. Non si perda tempo. Non mi stancherò di ripeterlo, come tante altre volte ho fatto fino a diventar noioso.

È in gioco il futuro. Forse la stessa sopravvivenza etica e morale della specie.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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