DARWIN MONKEY, LA SCIMMIA DI DARWIN, CONOSCIUTA ANCHE COME WUKONG, IL PRIMO SUPERCOMPUTER CON IL CERVELLO DI UN MACACO

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TE LO LEGGO IO

La notizia è del 2 agosto ultimo scorso ed è stata quasi del tutto ignorata. Forse perché è tempo di ferie, oppure perché a molti in occidente non fa per nulla piacere dovere ammettere la bravura dei colleghi cinesi. Eppure merita molta attenzione, anche perché è una prima mondiale. I ricercatori cinesi dello State Key Laboratory of Brain-Machine Intelligence presso l’Università dello Zhèjiāng hanno presentato Darwin Monkey, un sistema neuromorfico, composto da oltre 2 miliardi di neuroni artificiali e più di 100 miliardi di sinapsi. Eguaglia la complessità del cervello di un macaco, da cui il nome in inglese Darwin Monkey, ma è molto più bello quello in cinese, ovvero Wukong. Ci torniamo sopra fra un po’.

L’ingegneria neuromorfica è un concetto, sviluppato negli anni 1980 da Carver Mead al California Institute of Technology, per gli amici Caltech, che descrive l’uso di microprocessori VLSI (Very Large Scale Integration, integrazione a scala molto grande) contenenti circuiti elettronici analogici che imitano architetture biologico-neurali.

L’obiettivo dell’ingegneria neuromorfica è tradurre ciò che è noto del funzionamento e dell’architettura di un cervello umano in un sistema informatico, senza necessariamente riprodurre tutti i dettagli biologici. Il cervello umano, infatti, è paragonabile a un computer estremamente efficiente, dotato di una capacità computazionale di gran lunga superiore ai supercomputer moderni e con un consumo energetico minimo, corrispondente a circa 12-20 Watt. A Wukong per funzionare di Watt ne servono 2000.

In sintesi, i sistemi neuromorfici come Wukong, a differenza dei computer tradizionali, sono progettati per imitare le funzioni cognitive del cervello, come la memoria, l’apprendimento e i processi decisionali.

Nell’ingegneria neuromorfica viene abbandonata la tradizionale architettura di Von Neumann che prevede lo spostamento continuo dei dati fra le diverse componenti di un elaboratore elettronico e si fa uso dei nodi computazionali, o core, ciascuno dei quali è composto da una unità di calcolo e una di memoria, così da distribuire in maniera più uniforme la gestione del calcolo e delle informazioni.

Cambia anche il sistema di rappresentazione dei dati, che abbandona il linguaggio digitale binario per adottarne uno analogico, basato su un sistema pesato delle informazioni: a ciascuna di esse viene assegnato un livello di importanza, necessario per eseguire correttamente i calcoli.

Darwin Monkey/Wukong è costituito da 960 microprocessori neuromorfici Darwin 3, sviluppati nel 2023 attraverso una collaborazione tra l’Università dello Zhèjiāng e il Zhèjiāng Lab, istituto di ricerca finanziato dal governo della provincia di Zhèjiāng e da Alibaba Group, di proprietà di Jack Ma.

Wukong stabilisce un record mondiale con i suoi 2 miliardi e 256 milioni di neuroni “spiking“, unità che comunicano utilizzando impulsi, in modo analogo a quanto fanno i neuroni biologici negli animali e con più di 100 miliardi di sinapsi, le connessioni che consentono ai neuroni di passare segnali l’uno all’altro.

Il record precedente era appannaggio di Intel con Hala Point, presentato nell’aprile 2024, con 1,15 miliardi di neuroni e 128 miliardi di sinapsi.

Darwin Monkey è un significativo passo avanti rispetto al precedente progetto Darwin Mouse, rilasciato nel 2020 che aveva 120 milioni di neuroni, più o meno il numero presente nel cervello di un topo. Darwin Monkey aumenta questa cifra di oltre 16 volte, raggiungendo il numero di neuroni nella corteccia cerebrale di una scimmia. A proposito, il sistema Hala Point di Intel presenta il numero di neuroni del cervello di un gufo.

Wukong ha messo in posto un’importante pietra miliare tecnologica nell’interconnessione dei chip, nell’integrazione neurale e nella progettazione dei sistemi operativi innovativi. “Le funzionalità su larga scala, altamente parallele e a basso consumo di Wukong forniranno un nuovo paradigma di calcolo“, ha detto il professor Gang Pan, leader del team e direttore del già citato State Key Laboratory of Brain-Machine Intelligence.

Darwin Monkey ha già dimostrato, utilizzando DeepSeek, modello di intelligenza artificiale generativa sviluppato dall’omonima startup cinese, le sue capacità in compiti cognitivi complessi, come la generazione di contenuti, il ragionamento logico e la matematica.

Il potenziale di Wukong va ben oltre l’intelligenza artificiale “di tutti i giorni”. I dettagli a livello neuronale gli consentono di simulare il cervello di animali, il che apre nuove porte alla ricerca neurologica e biologica, fornendo agli scienziati strumenti per studiare le funzioni cerebrali senza dovere ricorrere a cavie, a esseri viventi.

Sistemi come Darwin Monkey potrebbero essere fondamentali nella prossima generazione di modelli di intelligenza artificiale, soprattutto perché le architetture tradizionali mostrano limiti crescenti in termini di velocità, memoria e consumo di energia.

Stavamo dimenticando. La storia di Sun Wukong (in cinese 孫悟空), conosciuto anche come il re Scimmia, risale al sesto secolo dopo Cristo e racconta le imprese di Wukong, scimmiotto nato da un uovo di pietra, dai poteri super-naturali, capace di trasformarsi in animali e cose, in grado di rendersi invisibile, di volare, dalla forza immensa, combattente eccezionale, così astuto da sfidare direttamente le divinità, vincendo.

Nella fattispecie queste ultime possono essere identificate con Intel, IBM, Nvidia…

Da non perdere la versione della storia dello Scimmiotto sceneggiata da Silverio Pisu e disegnata da Milo Manara.