Il dilagare della violenza, enfatizzata dalle reti televisive in cui c’è più sangue che nel frigo di un vampiro o nelle scorte ematiche dell’AVIS, sta per incappare in un brusco stop.
A porre un argine all’emorragia sociale è la geniale trovata che un consigliere comunale di Bologna ha partorito nell’assemblea del governo cittadino, riunione che fortunatamente è stata resa fruibile dall’ente pubblico che giustamente si è fatto vanto di una tanto inattesa quanto straordinaria soluzione innovativa.
In un accorato intervento, il dottor Fabio Brinati – medico estetico ma soprattutto Responsabile Regionale Dipartimento Sanità di Fratelli d’Italia e Vicesegretario Regionale SMI Sindacato Medici Italiani – ha saputo trasfondere le sue competenze cliniche nel contesto del Consiglio comunale incentrato sulla sicurezza urbana.
Per sottolineare la sua apprezzabile multidisciplinarietà, ha voluto parlare di quelle pistole elettriche la cui scossa è in grado di stordire chi ne venga colpito a breve distanza. Il consigliere dottor Brinati ha spiegato che il dispositivo è “Arma pericolosa, il suo uso però ha effetti meno lesivi delle armi da fuoco. Sicuramente potremmo definirlo una conquista della scienza e della legalità”, riconoscendo che i taser possono dare problemi a soggetti deboli come “cardiopatici e donne in gravidanza”.
Premesse cose scontate e risapute Brinati ha calamitato l’attenzione dei presenti affrontando il tema delle conseguenze dell’uso di tale congegno riconoscendo che “la stessa caduta in seguito allo stordimento del colpo del taser può creare problemi“.
Mentre tutti immaginano il delinquente crollare esanime al suolo, Brinati spiega che “se si agisse in più di una persona, conoscendo bene l’arma, sapendo dove colpire; eventualmente anche con materassini gonfiabili immediatamente vicino all’aggressore o al delinquente per evitare che batta o sbatta malamente mentre cade a terra”.
La narrazione lascia immaginare emozioni seconde solo a quelle di chi insonne ha seguito lo sbarco sulla Luna nella notte del —— 1969, è stata – al pari del primo passo di Armstrong sceso dal LEM – considerata una montatura.
Nessuno – ben inteso – ha pensato ad uno scherzo o ha ritenuto l’idea del “materassino” spunto per liberatorie reazioni di ilarità collettiva. Molti invece sono rimasti solo sbalorditi dalla concentrazione di intuito, acume e ingegno che era alla base di una così originale soluzione operativa.
Qualcuno si è quindi domandato chi fosse il custode di cotanta inventiva e ha iniziato un vero e proprio safari telematico a caccia di ogni possibile notizia sul misterioso personaggio protagonista della scoperta.
Cliccando su questo link e poi, nella pagina che si apre sullo schermo, avendo cura di ripetere l’operazione sulla parola “altro” nella sezione “esperienze” si può aver modo di scoprire che “Il Dr. Fabio Brinati offre servizi completi nel mondo di salute e benessere ricevendo i pazienti a Bologna, nel suo studio privato.
Nel corso degli anni si è avvicinato alla Medicina Estetica, riconoscendo in questa nuova branca una vera e propria scienza medica innovativa ed utile al miglioramento della vita delle persone. In questa scienza l’utilizzo di macchinari sensibili e precisi viene spesso affidata con noncuranza a persone che non hanno acquisito grande esperienza nel campo medico estetico o propriamente sanitario. Per evitare che questa Medicina possa essere praticata in maniera invasiva nei confronti dell’individuo, il Dr. Brinati si impegna nel suo mestiere con l’intenzione di offrire servizi di qualità sicuri ed efficaci”.
Chi non cede alla tentazione di leggere le recensioni, si accorge che l’ultima frase trovata sul web chiarisce tutto. “L’intenzione di offrire servizi di qualità sicuri ed efficaci” è certamente soddisfatta dal “materassino” volto ad attutire il crollo del malfattore fulminato.
Specialisti dell’ordine pubblico e delle attività di polizia sono già al lavoro per studiare le modalità operative allineate al provvidenziale suggerimento del dottor Brinati.
Vanno definiti con precisione ruoli e mansioni, prevedendo un qualificato azionatore del taser e almeno due portatori di materassino, ma qualcuno ritiene che la pattuglia dovrebbe essere rafforzata da almeno un ausiliario che accompagna la caduta per evitare che questa avvenga fuori dallo spazio di ammortizzazione. La discussione al momento si è arenata su chi debba gonfiare il materassino, se lo si debba fare a fiato o sia ammesso l’uso di pompe o compressori, se vada trasportato già gonfio o sia necessario chiedere al delinquente di aspettare che l’incaricato provveda al momento magari con una piccola bombola come i venditori di palloncini al parco….
I più esperti di certe cose ritengono che il semplice arrivo di una vettura con lampeggianti spenti possa placare gli animi dei malintenzionati non appena un agente apre il cofano ed estrae il materassino. Sarà in quel momento che tutti capiranno che si fa sul serio…