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CAMERINO: LA CITTA’ IN CUI HO VISSUTO DALL’INFANZIA FINO A 23 ANNI

Gian Paolo Di Raimondo di Gian Paolo Di Raimondo
05/04/2025
in RIFLESSIONI
CAMERINO: LA CITTA’ IN CUI HO VISSUTO DALL’INFANZIA FINO A 23 ANNI
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«Paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato,
 la noia, l’abbandono, il niente son la tua malattia,
paese mio, ti lascio io vado via.»

Jimmy Fontana (Sbriccoli – nato a Camerino 1934, morto a Roma 2013)

 

Da “La guerra amara” di Mario Ortolani (mio professore di lettere alle scuole superiori).

“Arli non era venuto sulla verde terra per fare il soldato e basta. Era nato in un giorno di sole, gli alberi erano freschi, le montagne piene di grandi cose. Ma alla guerra non importa tutto questo, chiama gli uomini come a una festa. E si parte verso paesi lontani, con il cuore strinato e le mani dure …. Ora al solo pensiero di rispondere “signor sì”, gli veniva la nausea, perché chi gli stava di fronte era sempre uno che non capiva certe idee, i sentimenti.”

Parole sante! E pensare che proprio in questo ultimo periodo si torna a parlare in Europa di armamenti e nel mondo proliferano le guerre. Trump ha messo in discussione la Nato e non ci permetterà più di fare quello che abbiamo fatto per 80 anni, vivere adagiati sotto l’ombrello Nato e USA. Penso che la strada del potenziamento dell’armamento dell’Europa al pari di America, Cina e Russia sia un grosso errore, a mio avviso si doveva trattare con Trump per farlo ricredere dandogli una contropartita anche consistente, speriamo che ci ripensino.

E ora torniamo all’argomento dell’articolo: Camerino.

La città dove hai vissuto la prima parte della vita, quella iniziale della piena presa di coscienza e consapevolezza dei problemi della vita, ti resta nel ricordo perennemente. Così è stato per me Camerino dove ho trascorso vent’anni: la mia fanciullezza, la gioventù e la formazione culturale fino alla maturità. In queste poche righe voglio limitarmi a raccontare quello che mi è rimasto in mente di questa bella cittadina e delle persone che vi ho conosciuto in quel periodo della mia vita molto bello e spensierato anche se era in termini generali del tutto poco felice in quanto correvano gli anni dell’immediato dopoguerra. Ora voglio cominciare a elencare le persone che, vista la situazione di una città dove la cultura primeggia, sono scrittori, poeti, professori universitari.

Ugo Betti, poeta e drammaturgo camerinese scrisse 27 drammi, lavorò in magistratura a Roma. Tra i drammi teatrali più importanti e conosciuti ricordo: Frana allo scalo nord, Corruzione a Palazzo di giustizia, Lotta fino all’alba, Delitto all’isola delle Capre. E’ stato definito “dopo Pirandello, il più intenso e profondo drammaturgo italiano della prima metà del Novecento”. Egli era rimasto molto legato a Camerino, infatti ogni anno ci tornava per passarci qualche giorno di riposo. Un anno venne e, avendo la sua casa in manutenzione con i muratori fu ospitato dai miei genitori e così, io ragazzo, potei conoscerlo di persona. Questo incontro mi è rimasto impresso per sempre e dura anche oggi.

Altri due personaggi di gran livello culturale di cui ho un bellissimo ricordo, ma che soprattutto mi hanno fatto innamorare della letteratura e orientare la mia vita nel farmi restare affascinato dagli artisti (scrittori, poeti e pittori), sono stati il mio professore di italiano Mario Ortolani e il mio insegnante di religione, prete poeta, don  Antonio Bittarelli che così iniziava a descrivere la nostra città nel suo libro “Camerino” (1985 by Mi.E.R.Ma. Editrice): “La sinclinale di Camerino lunga e stretta è chiusa da monti in ogni parte. Chi la osserva intera comprende che nessuna zona delle Marche si è altrettanto offerta naturale area di uno stato: Camerino suo stato suo ducato. I Sibillini svettano lontano a sud e saldano due parallele montuose: ad occidente monte Igno (m. 1435), monte Primo (m. 1299), monte Cucco, Catria, monte Nerone; ad oriente monte Fiungo (m. 1002), Letegge (m. 1021) fino al gruppo del San Vicino  (m. 1479). A nord l’occhio si dilata senza sbarramenti.” Non posso dimenticarmi di inserire anche una traccia di don Antonio prete poeta:

A Gabriel Marcel

Quando verrà la bianca stagione

il Tenna ritrarrà l’acqua dal sasso

e i giorni e le notti saranno fermi

perché il sole e la luna e le stelle

si contrarranno in una massa molle.

Manco una muffa

resterà di tanti uomini

che un momento bagnarono

il bianco sasso

mentre freddavano lente galassie?

O solo resterà di quel naufragio

una isoletta

ove l’umanità fiorirà sola?

 

Termino questo mio articolo oggi su Camerino e i personaggi che mi hanno formato e spinto a scrivere lasciandomi una traccia che ancora è viva e presente nella mia memoria, presentando i due giornalisti che ho conosciuto nel periodo in cui cominciavo a scrivere sul settimanale locale, l’Appennino Camerte: Alberto Sensini e Giuseppe De Rosa. Da loro ho imparato a scrivere qualcosa di interessante in una forma decente. 

Sensini, morto nel 2020, ha sempre avuto un debole per le Marche, pur abitando a Roma, forse perché i suoi genitori erano marchigiani. Ha scritto nella sua lunga carriera per importanti giornali nazionali, ma lo ha sempre fatto anche per giornali marchigiani e di Camerino e in quelle occasioni ho avuto la fortuna di conoscerlo. Anche Giuseppe (Beppe) De Rosa l’ho conosciuto quando, pur esercitando la professione di avvocato, scriveva sull’Appennino Camerte nel periodo in cui il settimanale lo dirigeva don Antonio Bittarelli. Poi, morto don Antonio, De Rosa non si prese con la nuova direzione, lasciò l’Appennino e fondò Orizzonti della Marca un nuovo settimanale che ancora dirige e su cui continua a scrivere. Beppe è ancora una delle poche persone di Camerino che frequento perché ormai è anche un caro amico.

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Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo nasce ad Ancona il 2 marzo 1936, svolge i suoi studi a Camerino, dove si diploma nel 1955. Dopo un primo periodo lavorativo da geometra in alcuni Comuni del maceratese iniziato nel 1956 e il servizio militare come Ufficiale carrista, nel 1959 è assunto in Olivetti Bull nel settore dell’automazione aziendale e da allora partecipa all’evoluzione tecnologica dell’informatica. Nell’hardware, dai sistemi a schede perforate ai computer e nel software, dai primi linguaggi e sistemi operativi a quelli sempre più evoluti. Cresce parallelamente nella carriera, passando dall’Olivetti alla Philips e alla Siemens. In tutte e tre queste aziende multinazionali dell’elettronica raggiunge ottimi livelli manageriali: Responsabile di un settore del Marketing dell’Olivetti, Direttore Vendite della Divisione “Data Systems” della Philips e Direttore Commerciale del Distretto Centro-Sud della Siemens Data. Uscito dal lavoro dipendente nel 1987, fonda da libero professionista la CISIT S.p.A. – Consorzio Interaziendale Servizi Informatici e Tecnologie – e ne assume la presidenza che mantiene fino al 2000, Dal 2000 al 2006 è Presidente della InfoGuard S.p.A. che opera nel settore della Sicurezza informatica in collaborazione con la Cripto A.G. svizzera. Nel 2006 (dopo 50 anni di lavoro produttivo) inizia a fare il pensionato a tempo pieno, massimizzando l’attività di volontariato con la Caritas e con altre Organizzazioni umanitarie Onlus operanti nel settore della donazione del sangue e degli organi (dal 13/12/2018 è anche membro del Comitato Operativo della Fondazione Italiana Promozione Trapianti d’Organo – FIPTO). Incrementa, inoltre, la collaborazione con giornali e con il sito “omelie.org/approfondimenti” con la scrittura di articoli di attualità. Per le benemerenze acquisite nella sua lunga vita lavorativa, quattro Presidenti della Repubblica – Cossiga, Ciampi, Napolitano e Mattarella – gli hanno conferito altrettante Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana: Cavaliere, Commendatore, Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce. Il Presidente Ciampi, inoltre, alla fine del suo lavoro dipendente lo premia con la Stella al Merito del Lavoro nominandolo “Maestro del Lavoro”. A completamento del suo curriculum vitae, degno di citazione è l’interesse dimostrato per l’approfondimento della sua cultura religiosa che lo porta ad ottenere diversi attestati conseguiti in corsi presso Università cattoliche: Pontificia Università Lateranense Roma – Attestato di formazione biennale per “Operatori della Carità” (26/09/2008). MARIANUM Pontificia Facoltà Teologica di Roma – “Mariologia Diplomate” per corso biennale di Mariologia (04/06/2012). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – “Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici” (30/06/2013). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – a completamento di un corso biennale ottiene il “Master di 1° livello in Scienza e Fede” (21/10/ 2015).

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