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SULLE COMPLESSIVE RAGIONI STORICHE PER UNA COMUNE DIFESA EUROPEA – PRIMA PARTE

Bruno Tammaro Iannelli di Bruno Tammaro Iannelli
28/03/2025
in SCENARI
SULLE COMPLESSIVE RAGIONI STORICHE PER UNA COMUNE DIFESA EUROPEA – PRIMA PARTE
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TE LO LEGGO IO

Lo storico ed Accademico di Francia Fernand Braudel, uno dei principali esponenti della Scuola storiografica degli Annali che affrontava lo studio della Storia delle civiltà indagando i cambiamenti politici, sociali, economici e culturali a lungo temine, in netta opposizione alla storia dei singoli avvenimenti, amava dire che l’ Europa era << un’ avventura millenaria e insieme inconclusa>> e noi volentieri facciamo nostra questa massima.

Nel XIX secolo una visione dell’Europa come corpo politico nel suo insieme, fondato sull’equilibrio tra gli Stati propria di Klemens von  Metternich, diplomatico e Cancelliere di Stato dell’ Impero austriaco, protagonista del Congresso di Vienna del 1814, si confrontò e si scontrò con la crescente aspirazione a una concezione differente consistente in una connessione molto stretta tra patria, nazione ed Europa  propria invece di Giuseppe Mazzini, nonostante il dilagare in quell’ epoca di diffusi moti nazionalistici. 

Molto nota fu anche l’avversione personale tra i due personaggi menzionati, tale che sono diventate molto famose quella parte di memorie di Metternich nelle quali egli candidamente confessò scrivendole che “ ho dovuto combattere contro il più grande condottiero, Napoleone; mi è riuscito di mettere d’ accordo imperatori, re , uno zar , un sultano e un Papa. 

Ma nessuno sulla faccia della terra mi ha procurato maggiori difficoltà di un manigoldo italiano, emaciato, pallido straccione, ma facondo come l’ uragano, rovente come un apostolo, furbo come un ladro, sfacciato come un commediante, infaticabile come un innamorato : Giuseppe Mazzini “ . La nemesi sul povero Metternich, che considerava l’ Italia una semplice espressione geografica,  si completò inesorabilmente e in modo spietato quando nel 1909 ad unificazione avvenuta l’ allora Regno d’ Italia acquistò dai suoi eredi il suo palazzo a Vienna che ancora oggi ospita la nostra Ambasciata in Austria.

Nel secolo successivo, il XX, dopo una lunga fase di guerre e dopo due conflitti mondiali scatenati dalle politiche imperialiste di alcune nazioni europee nacque il Movimento federalista europeo presieduto, tra gli altri, dal politico e grande statista italiano Alcide de Gasperi. Si tornò a discutere dell’idea d’Europa, ed in Italia basti pensare ai contributi dati a questo pensiero da personaggi quali Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli con il Manifesto di Ventotene, che insieme con nuovi tentativi di formare una federazione politica europea, contribuirono a far sopravvivere quest’ idea nonostante il fenomeno della guerra fredda e della divisione del mondo in blocchi contrapposti.

Dobbiamo ora giustamente aprire una doverosa parentesi su alcuni elementi: se teniamo in conto queste due contrapposte concezioni d’ Europa dell’ austriaco Metternich e dell’ italiano Mazzini è davvero da considerarsi in qualche forma  ancora più bizzarro, ma provvidenziale e del tutto europeo che il più grande politico e statista italiano del ‘900 sia poi nato in Austria, nel senso che fino alla fine della prima guerra mondiale il Trentino, provincia d’ origine di Alcide de Gasperi, era sotto il dominio asburgico. Inoltre de Gasperi non si limitò a nascervi, ma fu anche deputato al Parlamento di Vienna, salvo poi, una volta che il Trentino divenne italiano, essere stato deputato per il Parlamento Italiano con il Partito Popolare di Don Luigi Sturzo.

E’ notizia ampiamente diffusa in questi giorni che è itinerante in Italia una bella iniziativa per continuare a commemorare il 70mo anniversario della scomparsa del grande statista dal titolo illuminante : Servus inutilis – Alcide de Gasperi e la politica come servizio, che mette in risalto proprio la sua concezione di politica come  autentico servizio al bene comune. 

Doveroso è altresì ricordare che poche settimane fa il nome e la fama di Alcide de Gasperi sono stati al centro dell’ attenzione  poiché a fine febbraio c’ è stata la sessione di chiusura dell’ inchiesta diocesana della causa di beatificazione,  sulla vita, le virtù eroiche, la fama di santità e dei segni del Servo di Dio Alcide de Gasperi, il cui nome è infine comparso con tanto di citazione persino nel discorso tenuto da Ursula von per Leyen sulla difesa comune per scoraggiare qualsiasi attacco all’ Europa unita. Un giusto ritorno al centro dell’ attenzione del nostro Alcide de Gasperi, solo macchiato da un’ incredibile vicenda italiana legata alla sua casa.

E’ noto che De Gasperi aveva uno stile di vita austero e onesto che lo avrebbe caratterizzato costantemente. Nel 1951 all’ avvicinarsi del suo genetliaco, gli iscritti della Democrazia Cristiana si autotassarono per regalargli finalmente una casa di proprietà ; naturalmente tutto avvenne nel riserbo più assoluto e quando ebbero raggiunto una cifra adeguata per l’acquisto di un immobile, la scelta cadde su un castelletto restaurato qualche anno prima a Castelgandolfo, vicino proprio al convento di Propaganda Fide che era stato, come quasi tutti i castelli romani, duramente bombardato nel 1944 dopo lo sbarco alleato ad Anzio.

Il problema era però fare accettare il dono a De Gasperi. La moglie e le figlie con il pretesto di visitare una casa da affittare sul lago per una figlia minore reduce da una patologia respiratoria, lo portarono in quella che sarebbe stata la sua residenza negli ultimi anni e riuscirono a vincerne le resistenze con uno stratagemma dicendogli che se non avesse accettato avrebbe dovuto trascorrere forse mesi seduto a scrivere ad ogni iscritto donatore le motivazioni dell’eventuale rifiuto, considerato che anche gli iscritti col reddito più umile avevano voluto offrire allo statista un segno tangibile del loro affetto e della loro riconoscenza.  De Gasperi allora si convinse ed accettò commosso quel dono: l’unica proprietà che ebbe nella sua vita.

Dopo la morte dello statista avvenuta nel 1954 anziché essere stata preservata per continuarne la memoria ed essere trasformata nella sede di una Fondazione, l’ immobile ha cambiato di proprietà, fino a venir confiscata come bene di provenienza illegittima ed è ancora incerto come sarà utilizzato dal Comune di Castelgandolfo. Insomma una vera contraddizione in termini visto che invece la sua casa natale in Trentino  viene conservata con cura. E’ inconcepibile che la casa in area romana del più grande statista italiano del  ‘900 non venga giustamente valorizzata per preservarne la memoria. Facciamo affidamento alle capacità del Maggiore dei Carabinieri Davide Acquaviva attuale comandante della Compagnia affinché si adoperi per una dignitosa risoluzione dell’ anomalia e suggerisca alle competenti autorità locali come valorizzare questo straordinario bene della nostra memoria storica collettiva e di quella europea.

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Bruno Tammaro Iannelli

Bruno Tammaro Iannelli

Nato sotto il segno zodiacale dell’Ariete, ascendente Toro. Colonnello della riserva dei Carabinieri Bruno TAMMARO IANNELLI, oltre a tutti i corsi di natura militare e tecnico- professionale è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Siena ed in Scienze della Sicurezza interna ed esterna presso l’Università di Roma Tor Vergata. E’ autore di numerosi saggi di carattere storico e giuridico nonché di analisi criminologica: “La tutela penale del Patrimonio storico e artistico in Italia“ Siena 1991 “I furti d’ arte. I primi ladri nell’ antichità“ Rivista Amici dei Musei – Firenze 1992 “Rapporto Annuale sulla criminalità organizzata” Roma Ministero Interni 1997-1998-1999 “La stanza di Antonio. Un videogioco interattivo che educa alla sicurezza” Roma 2002 E’ stato relatore presso l’ OSDIFE (Osservatorio Difesa e Sicurezza ) dell’ Università di Roma Tor Vergata sulla “Homeland Security“ Ha inoltre tenuto numerose conferenze in Italia e all’ estero su diversi temi professionali. Recentemente è stato invitato a tenere una conferenza nella prestigiosa sede dell’ Ignatianum di Cracovia, in Polonia sotto l’ egida dell’ Università Giovanni Paolo II. E’ Consulente Cinematografico e Televisivo, ha collaborato quale esperto di Dialoghi polizieschi alla trasposizione in italiano della serie televisiva “ The BodyGuard “ della BBC trasmessa sul canale Netflix. Studioso di Lingue Antiche, approfondisce continuamente il latino, il greco, l’ebraico e l’ aramaico. Lingue Moderne : Madrelingua italiano. E’ buon conoscitore delle lingua inglese e spagnola. Cultore di francese e portoghese. Dal 1977 al 1980 frequenta la Scuola Militare ”Nunziatella” di Napoli , in seguito dal 1980 al 1982 frequenta l’Accademia Militare di Modena. Nel 1982 viene Nominato Sottotenente dei Carabinieri. Dal 1982 al 1984 frequenta la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Nel 1984 viene Nominato Tenente dei Carabinieri. Dal 1984-1986 Presta servizio presso il Battaglione Mobile Carabinieri “Toscana” di Firenze, svolgendo numerose missioni di comando di contingenti inviati a Palermo, Caserta, Napoli e Roma per traduzione detenuti e assistenza ai processi contro la criminalità organizzata ed il terrorismo di destra e di sinistra. Dal 1986-1990 Presta servizio in qualità di Comandante della Compagnia Carabinieri di Valledoria (Sassari.). Durante gli anni di permanenza in Sardegna svolge indagini sui sequestri di persona e sul traffico di stupefacenti. Lotta contro il Banditismo Sardo. Nel 1987 viene Nominato Capitano dei Carabinieri. Dal 1990 al 1993 Presta servizio alla Scuola Marescialli di Firenze quale Comandante di Compagnia e Istruttore. Insegna diritto penale speciale, tecnica professionale e polizie europee comparate. Dal 1993 al 1995 È Inviato dal Governo italiano presso la Missione ONUSAL delle Nazioni Unite in El Salvador in qualità di Osservatore di polizia internazionale. Da seguimento all’ applicazione degli accordi di pace tra il Frente Farabundo Martì de Liberaciòn Nacional e il Governo salvadoregno, collabora alla verificazione della Policìa Nacional Civil e dell’ Academia de Seguridad Pùblica, nate dagli accordi di pace. Dal 1995 al 1997 Presta servizio in Sicilia in qualità di Comandante del Nucleo Radiomobile di Palermo. Durante questo periodo nel 1996 viene promosso Maggiore dei Carabinieri. Nel 1997 È Inviato dal governo italiano presso la Missione UNMIBH-IPTF delle Nazioni Unite in Bosnia Herzegovina, in qualità di Capocontingente del primo gruppo di Osservatori italiani di polizia internazionale, incaricati di verificare il rispetto degli Accordi di Dayton. Dal 1998 al 2000 È Incaricato, in qualità di Ufficiale Superiore Addetto dei Carabinieri, all’ Osservatorio Permanente sulla criminalità del Ministero dell’ Interno, Roma, a composizione interforze. L’ufficio redige e presenta al Ministro degli Interni, per la successiva approvazione del Parlamento Italiano il ” Rapporto Annuale sulla criminalità organizzata”. Dal 2000 al 2001 viene Inviato dal governo italiano presso la Missione MINUGUA delle Nazioni Unite in Guatemala, in qualità di Capocontingente degli osservatori italiani di polizia internazionale. Verifica l’applicazione degli accordi di pace tra la Uniòn Revolucionaria Nacional Guatemalteca e il Governo del Guatemala, collabora al controllo della Policìa Nacional Civil e alla verificazione del rispetto dei diritti umani nell’ ambito del sistema giudiziario guatemalteco. Dal 2001 al 2003 è Incaricato, in qualità di Ufficiale Superiore Addetto dei Carabinieri al Programma Operativo Nazionale” Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’ Italia” a composizione interforze e inserito nella Segreteria del Capo della Polizia, Ministero degli Interni, Roma. Collabora alla programmazione e allo sviluppo delle varie progettualità del PON dirette allo sviluppo della sicurezza delle Regioni a Obj 1. Durante questo periodo nel 2001 viene promosso Ten. Col. dei Carabinieri. Dal 2003 al 2004 Viene incaricato di dirigere il Comando Provinciale Carabinieri di Vibo Valentia, Calabria, zone afflitte dalla presenza endemica della criminalità organizzata. Dal 2004 al 2005 Ricopre l’ incarico di Capo della Sicurezza della Commissione Economica e Sociale per l’ America Latina e i Caraibi delle Nazioni Unite in Santiago del Cile. Dal 2006 al 2011 ricopre l’ incarico di Comandante del Reparto Comando della Regione Carabinieri Molise in Campobasso. Dal 2011al 2013 Ricopre l’ incarico di Capo Ufficio Segreteria e Personale del Comando Carabinieri per l’ Aeronautica Militare sito nello Stato Maggiore Aeronautica a Roma. Dal 2014 al 2020 è docente delle cattedre di Storia dell’ Arma, Diritti Umani, Polizia Militare e Diritto Penale Militare presso la Scuola Marescialli e Brigadieri “ Salvo d’Acquisto“ di Velletri (Roma) Dal 2021 al 2022 È Ufficiale Superiore Addetto per Incarichi Speciali presso l’ Istituto Superiore di Tecniche Investigative (ISTI) dell’ Arma dei Carabinieri in Velletri (Roma). Viene promosso Colonnello. Nel corso della carriera è stato insignito delle seguenti onorificenze: Cavaliere dell’ Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2004 ) Medaglia Mauriziana 10 lustri di vita militare (2012) Medaglia militare di bronzo al merito di lungo comando (1997) Croce d’oro con stelletta per anzianità di servizio militare (2018) 3 Croci Commemorative per missioni militari di pace (1994-1999-2002) Medaglia ONU per la Missione ONUSAL- El Salvador (1994) Medaglia ONU per la Missione UNMIBH-IPTF – Bosnia (1997) Medaglia ONU per la Missione MINUGUA- Guatemala (2000) Medaglia commemorativa 50 anni di attività dell’ ONU (1995) Insignito dell’ Onorificenza di Ufficiale con Spade del Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme , di Rodi e di Malta (1998) Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta (2013) Cittadino Onorario del Comune di San Pietro Infine, città martire della II Guerra Mondiale (2013) Insignita di Medaglia d’oro al valor civile. Attualmente è Presidente in pectore dell’ Istituto di studi storici 8-16 Dicembre 1943. Battaglia San Pietro Infine nel Parco della Memoria Storica Monumento Nazionale .

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