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IL VOLONTARIATO IN ITALIA

Gian Paolo Di Raimondo di Gian Paolo Di Raimondo
12/11/2024
in CITTADINI E MINORI
IL VOLONTARIATO IN ITALIA
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Il nostro ordinamento definisce il concetto di “protezione civile”, intesa come l’attività di predisposizione dei servizi finalizzati a garantire il soccorso e l’assistenza alle popolazioni in caso di emergenza e, al verificarsi di calamità, il coordinamento degli interventi delle amministrazioni dello Stato, delle Regioni e degli Enti pubblici territoriali e istituzionali. Viene inoltre precisata la nozione di calamità naturale o catastrofe: “l’insorgenza di situazioni che comportino grave danno e pericolo di danno all’incolumità delle persone e dei beni, e che per la loro natura ed estensione debbano essere fronteggiate con interventi tecnici straordinari”. 

Trento il 3 febbraio scorso è stata nominata dal Presidente Mattarella “Città Capitale europea e italiana del Volontariato 2024”. Ecco come ha iniziato il suo discorso ufficiale di nomina:

“Oggi Trento si vede riconosciuta come grande potenza della solidarietà, valore che sta alla base del volontariato; che è risorsa tra le più preziose di una società. Per nostra fortuna, l’Italia è ricca di volontari e di associazioni che raccolgono e organizzano queste energie civili. Volontari che portano sollievo negli ospedali. Volontari che danno forza alla protezione civile; che si occupano di sicurezza ambientale; che custodiscono e valorizzano il patrimonio culturale.”

Sembra che il nostro Paese in merito al volontariato non si ponga in Europa in una buona posizione nella classifica Eurostat, ma forse si riferisce, nel considerare il numero di coloro che lo praticano, a quelli figuranti (iscritti) nelle associazioni che operano in questo campo. Perché quando c’è stato bisogno mi sembra che corrono in molti, veramente tanti. Io ne posso parlare perché pur non essendo iscritto ad alcuna organizzazione assistenziale, ho praticato il volontariato tutta la vita. In questo “pezzo” voglio proprio raccontare quello fatto nel praticarlo e che ho visto fare a tante persone accanto a me.

Ovviamente, essendo un cattolico praticante, per il volontariato da me fatto e che faccio tutt’ora (in maniera molto ridotta vista l’età) mi appoggio normalmente alla Parrocchia e alla Caritas, qualche volta anche all’Avis per la raccolta del sangue. Fino a una sessantina di anni sono stato pure “donatore”, poi ne ho organizzato e seguito la raccolta in Parrocchia, l’anno scorso per l’età ho passato le consegne ad un amico molto più giovane. Per diversi anni ho servito alle mense della Caritas a Roma.

Un’altra attività che mi ha occupato e mi occupa tutt’ora da diversi anni a Roma tramite la Caritas è quella della raccolta di cibo per fare i pacchi per le famiglie bisognose del quartiere. Assieme agli altri volontari della Parrocchia lo facciamo in due modi:

– in giornate preannunciate a turno ci poniamo alle entrate dei supermercati per raccogliere all’uscita della gente ciò che vogliono lasciare di cibo per rifornire il deposito parrocchiale;

– costantemente quasi tutti i parrocchiani, quando fanno la spesa, pensano ad acquistare qualcosa (in particolare ciò che il Parroco dice che gli manca) da portare in Parrocchia per permettere una continua preparazione di pacchi da consegnare alle famiglie povere del quartiere una volta al mese.

Fin qui ho raccontato in cosa consiste l’attività personale in questo settore, ora voglio affrontare l’argomento “volontariato” in termini generali.

Questo tipo di attività assistenziale è personale, spontanea e gratuita e si riconosce da questi requisiti: si svolge nei più svariati settori, all’interno di organizzazioni con obiettivi di carattere sociale, civile e culturale, ma anche a livello personale da individui privi di egoismo. Alcuni miei amici e conoscenti partecipano ad associazioni per la difesa degli animali, per collaborare alle case famiglia di zona e c’è chi si dedica ai piccoli malati negli ospedali; altri, come facevo io, vanno a servire alle mense della Caritas. Da notare che tutti questi tipi di volontariato si distinguono dalle semplici “donazioni” in denaro che servono solo per alleggerirsi la coscienza. Dedicare parte del nostro tempo, ormai sempre più prezioso e raro in questo mondo frenetico, a qualche iniziativa che secondo il nostro personale ed insindacabile giudizio lo merita più di altre, permette di rallentare le nostre vite, di fermarsi per ascoltare i bisogni degli altri e di donare il nostro tempo, le nostre giornate a favore di chi ne ha più bisogno, di essere altruisti e non pensare solo a noi stessi almeno per qualche ora. Non è cosa facile ma, una volta spalancata quella porta non si torna più indietro perché l’arricchimento personale che ne deriva diventa vitale come l’aria stessa che respiriamo. In realtà il mondo è molto più buono di quello che appare all’esterno, i buoni sono molti di più che i cattivi, solo che fanno meno notizia.

Voglio concludere con una bella frase di Madre Teresa di Calcutta che esprime il semplice concetto che è stato un po’ anche la “stella polare” che ha illuminato la mia vita:

“Non possiamo sempre fare grandi cose nella vita, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”

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Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo nasce ad Ancona il 2 marzo 1936, svolge i suoi studi a Camerino, dove si diploma nel 1955. Dopo un primo periodo lavorativo da geometra in alcuni Comuni del maceratese iniziato nel 1956 e il servizio militare come Ufficiale carrista, nel 1959 è assunto in Olivetti Bull nel settore dell’automazione aziendale e da allora partecipa all’evoluzione tecnologica dell’informatica. Nell’hardware, dai sistemi a schede perforate ai computer e nel software, dai primi linguaggi e sistemi operativi a quelli sempre più evoluti. Cresce parallelamente nella carriera, passando dall’Olivetti alla Philips e alla Siemens. In tutte e tre queste aziende multinazionali dell’elettronica raggiunge ottimi livelli manageriali: Responsabile di un settore del Marketing dell’Olivetti, Direttore Vendite della Divisione “Data Systems” della Philips e Direttore Commerciale del Distretto Centro-Sud della Siemens Data. Uscito dal lavoro dipendente nel 1987, fonda da libero professionista la CISIT S.p.A. – Consorzio Interaziendale Servizi Informatici e Tecnologie – e ne assume la presidenza che mantiene fino al 2000, Dal 2000 al 2006 è Presidente della InfoGuard S.p.A. che opera nel settore della Sicurezza informatica in collaborazione con la Cripto A.G. svizzera. Nel 2006 (dopo 50 anni di lavoro produttivo) inizia a fare il pensionato a tempo pieno, massimizzando l’attività di volontariato con la Caritas e con altre Organizzazioni umanitarie Onlus operanti nel settore della donazione del sangue e degli organi (dal 13/12/2018 è anche membro del Comitato Operativo della Fondazione Italiana Promozione Trapianti d’Organo – FIPTO). Incrementa, inoltre, la collaborazione con giornali e con il sito “omelie.org/approfondimenti” con la scrittura di articoli di attualità. Per le benemerenze acquisite nella sua lunga vita lavorativa, quattro Presidenti della Repubblica – Cossiga, Ciampi, Napolitano e Mattarella – gli hanno conferito altrettante Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana: Cavaliere, Commendatore, Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce. Il Presidente Ciampi, inoltre, alla fine del suo lavoro dipendente lo premia con la Stella al Merito del Lavoro nominandolo “Maestro del Lavoro”. A completamento del suo curriculum vitae, degno di citazione è l’interesse dimostrato per l’approfondimento della sua cultura religiosa che lo porta ad ottenere diversi attestati conseguiti in corsi presso Università cattoliche: Pontificia Università Lateranense Roma – Attestato di formazione biennale per “Operatori della Carità” (26/09/2008). MARIANUM Pontificia Facoltà Teologica di Roma – “Mariologia Diplomate” per corso biennale di Mariologia (04/06/2012). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – “Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici” (30/06/2013). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – a completamento di un corso biennale ottiene il “Master di 1° livello in Scienza e Fede” (21/10/ 2015).

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