Raccomandazioni sono state fatte in merito alla protezione dalla discriminazione dei migranti in situazione irregolare, sollecitando la creazione di misure efficaci per garantire i diritti umani fondamentali di costoro.
Le principali preoccupazioni, legate all’accesso ai diritti, sono determinate dalle cattive condizioni di vita e dai rischi di sfruttamento nel lavoro. Molti migranti in situazione irregolare vivono in condizioni di indigenza, in insediamenti inadeguati, fatiscenti o sono senza fissa dimora. Sono ad alto rischio di sfruttamento, soprattutto nel lavoro agricolo e domestico; è improbabile che denuncino gli abusi per timore di essere espulsi.
L’ECRI raccomanda alle autorità di finalizzare ed adottare tempestivamente un Piano d’azione nazionale contro il razzismo. Purtroppo, un certo numero di dichiarazioni e commenti considerati offensivi e carichi di odio provengono da politici e funzionari pubblici di alto profilo, soprattutto durante i periodi elettorali, sia online che offline. Ciò avrebbe portato ad una forma di “banalizzazione” dei commenti ed esternazioni di odio nella vita pubblica e generato un senso di emarginazione ed esclusione in vari segmenti della popolazione.
Ad esempio, nel 2018, l’allora Ministro dell’Interno, nel dichiarare la volontà di procedere ad un’espulsione di massa dei Rom irregolari, ha fatto riferimento anche ai Rom in possesso della cittadinanza italiana e ha affermato: “ma i Rom italiani purtroppo dobbiamo tenerceli a casa”. Nel 2022, un politico locale di Firenze ha pubblicato un video online con una donna Rom, con la didascalia che incoraggiava gli elettori a votare per il suo partito “per non vederla mai più”.
Esempi recenti di dichiarazioni razziste e fobiche nei confronti delle persone LGBTI nelle esternazioni pubbliche includono le osservazioni fatte in un libro pubblicato nel 2023 da un generale delle Forze Armate italiane.
L’autore ha dichiarato che i gay “non sono normali” e ha indicato che l’accettazione delle persone LGBTI è il risultato di complotti da parte della “lobby gay internazionale”. Ha anche attaccato gli italiani di colore, affermando che le persone non sono nate tutte uguali e che gli immigrati saranno sempre diversi. Ha fatto l’esempio di una campionessa di pallavolo italiana di colore, affermando che “è italiana di cittadinanza, ma è chiaro che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”.
L’ECRI nota con piacere che sono stati compiuti sforzi significativi per mettere in guardia i giovani dai pericoli dei contenuti di odio online, in particolare con la preparazione di video e altri materiali. Il quadro istituzionale volto a contrastare l’antisemitismo si è notevolmente sviluppato negli ultimi anni. Nel 2020 è stata istituita la carica di Coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel 2021 è stata elaborata una Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo. Un’attenzione particolare è stata rivolta anche alla lotta contro il discorso dell’odio nello sport. Qui si comprendevano minacce, messaggi sui social media, striscioni razzisti, poster e distribuzione di opuscoli e canti razzisti durante le gare sportive.
Le Forze di Polizia hanno realizzato incontri in 2500 scuole coinvolte in questa iniziativa. I firmatari in ambito sportivo si sono impegnati ad eliminare i simboli antisemiti e nazisti durante gli eventi sportivi, sviluppare un meccanismo di responsabilità più forte per qualsiasi comportamento antisemita di membri e tifosi dei club sportivi, ad esprimere solidarietà alle vittime.
L’ECRI raccomanda, in via prioritaria, che le autorità organizzino una campagna di sensibilizzazione al fine di creare una migliore comprensione da parte del pubblico della gravità dei discorsi razzisti e di altre forme di odio, nonché del danno che essi causano agli individui e alle comunità interessate.
Ad esempio, dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, i politici ai più alti livelli di governo, tra cui la Presidente del Consiglio ed il Presidente della Repubblica, si sono espressi pubblicamente contro l’antisemitismo, si sono impegnati a rafforzare la protezione della comunità ebraica e hanno chiesto una condanna chiara ed inequivocabile dell’antisemitismo.