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I GIOVANI D’OGGI: PREGI E DIFETTI…DOVE DOVREBBERO MIGLIORARE

Gian Paolo Di Raimondo di Gian Paolo Di Raimondo
02/08/2024
in RIFLESSIONI
I GIOVANI D’OGGI: PREGI E DIFETTI…DOVE DOVREBBERO MIGLIORARE
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Per scrivere questo articolo mi avvarrò della fortunata vicinanza ai miei quattro nipoti (quelli della foto qui sopra) e, conseguentemente, anche ai loro amici. Questo mi consentirà di rappresentare le nuove generazioni forse in maniera più realistica. 

Una cosa la voglio dire subito perché molto positiva: ho notato un maggior livello culturale generalizzato nei giovani d’oggi rispetto alle generazioni precedenti. Sarà l’effetto dell’utilizzo di internet e suoi derivati? Sì ne sono sicuro. E veniamo subito ai lati negativi. Per prima cosa voglio evidenziare un diffuso, quasi totale, allontanamento da quegli aspetti che coinvolgono la sfera sentimentale: gli effetti si notano nei rapporti con l’altro sesso che sono maggiormente concentrati sulle prospettive pratiche, poi si riflette sull’allontanamento dal cristianesimo trasferitogli dai genitori e di conseguenza il quasi abbandono dei precetti della nostra religione. 

Mancano di spiritualità perché si credono autosufficienti e non bisognosi di aiuto, nemmeno del Padreterno. Cresce in loro una costante critica alle strutture della Chiesa, spesso anche in modo molto superficiale. Anche il Papa si è accorto di ciò e sta proponendo, infatti, un modo innovativo di come la Chiesa debba rivolgersi ai giovani, un nuovo catechismo più attraente per le nuove generazioni; ecco come Papa Francesco ha ritenuto opportuno scrivere recentemente una lettera a ragazzi e ragazze “La password della gioia” in cui presenta una nuova versione di “Youcat”, il catechismo della Chiesa cattolica pensato per le nuove generazioni di giovani. 

Il Papa raccomanda di interrogarsi con il quesito di San’Alberto Hurtado: “Cosa farebbe Cristo al mio posto?”. Essere cristiani: incontrarsi con Gesù e innamorarsi di Lui. Questo il cuore della vita cristiana, secondo Francesco: l’incontro con Cristo e l’innamorarsi di Cristo. Anche il Papa si è accorto che i giovani d’oggi sono cambiati ed è necessario, per far sì che rafforzino la loro Fede, cambiare anche il catechismo della Chiesa per farli avvicinare maggiormente al Cristo originale. 

Altro esempio della revisione nei giovani d’oggi della parte sentimentale pura e disinteressata è dato dal rapporto sempre più opportunistico tra i due sessi: l’unione tra ragazzi e ragazze nei fidanzamenti e matrimoni è sempre più tenuta in vita da fattori interessati diversi dall’amore puro, infatti alla prima occasione di calo di tali legami i fidanzamenti e i matrimoni vanno in crisi. Le coppie difficilmente superano gli inconvenienti della convivenza con lo stesso spirito di sopportazione e di sacrificio dei nostri tempi perché nel rapporto poco influisce il sentimento ma troppo l’interesse pratico. 

I giovani, essendo cresciuti nel benessere ed essendo troppo coccolati in famiglia dai genitori, mal si adattano ai continui sforzi per tenere in vita una convivenza nuova rispetto a quella tranquilla della famiglia d’origine piena di attenzioni fisiche, sentimentali ed economiche. Un esempio della troppa protezione familiare che ricevono i giovani d’oggi è questo: ai tempi miei e dei miei figli quando un professore redarguiva e puniva un loro allievo, questo tornando a casa si beccava il seguito … oggi i genitori si schierano a protezione dei propri figli e in polemica con l’insegnante.

Stando così le cose i ragazzi e le ragazze stanno troppo bene a casa con i propri genitori e sono restii a formarsi una loro famiglia. Quando lo fanno, non essendo abituati a lottare e soffrire per superare le normali avversità della convivenza, si separano. Con questo mio discorso voglio dimostrare che, se le cose non vanno affatto bene su come si comportano i giovani nella costituzione dei nuovi nuclei familiari e nella gestione della loro vita spirituale sia anche in parte da addebitare ai “genitori d’oggi” e ai “parroci oggi”.

Inoltre in questi ultimi anni è avvenuto un grave fatto, la pandemia, che ha peggiorato la situazione mentale giovanile dei più fragili, rendendoli introversi con l’isolamento. Mentre i giovani hanno la necessità di frequentare i coetanei e fare esperienze con loro: ciò li aiuta a crescere e a prendere coscienza di se stessi. Infine, essendo le ragazze diverse dalle loro genitrici: più sicure e meno arrendevoli, certamente pone un problema relazionale con l’altro sesso che vive con l’esempio materno.

Dopo aver accennato alla parte religiosa, non riesco a trovare una migliore chiusura di questo mio raccontare i “giovani d’oggi” su come sono e come dovrebbero essere meglio orientati, se non con il messaggio del Presidente Mattarella fatto direttamente proprio a loro qualche tempo fa.

«La priorità è garantire ai giovani eguali diritti di cittadinanza, anche digitale, senza i quali la disparità delle opportunità diverrebbe causa di nuove, gravi inaccettabili povertà.
Le famiglie hanno avvertito, in questi mesi, l’urgenza di questa condizione.
Si presenta una generazione che è pronta, chiede spazio e ha voglia di impegnarsi.

Ai giovani vorrei chiedere: impegnatevi nelle sfide nuove, a cominciare da quella della transizione verso un pianeta fondato sul rispetto dell’ambiente e delle persone come unica possibilità di futuro.
Adoperatevi per trasmettere valori e cultura attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. Per promuovere un uso dei social che avvicini le persone e le faccia crescere da un punto di vista umano e sociale, combattendo con determinazione la subcultura dell’odio, del disprezzo dell’altro.

Ai ragazzi che oggi sono qui e a quelli che avranno modo di ascoltare queste parole vorrei dire: la storia di questi settantacinque anni è stato il risultato, il mosaico di tante storie piccole e grandi, di protagonisti conosciuti e testimonianze meno note. Tocca a voi adesso scrivere la storia della Repubblica. Scegliete gli esempi, i volti, i modelli, le tante cose positive da custodire di questa nostra Italia. E poi preparatevi a vivere i capitoli nuovi di questa storia, ad essere voi protagonisti del nostro futuro.»

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Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo nasce ad Ancona il 2 marzo 1936, svolge i suoi studi a Camerino, dove si diploma nel 1955. Dopo un primo periodo lavorativo da geometra in alcuni Comuni del maceratese iniziato nel 1956 e il servizio militare come Ufficiale carrista, nel 1959 è assunto in Olivetti Bull nel settore dell’automazione aziendale e da allora partecipa all’evoluzione tecnologica dell’informatica. Nell’hardware, dai sistemi a schede perforate ai computer e nel software, dai primi linguaggi e sistemi operativi a quelli sempre più evoluti. Cresce parallelamente nella carriera, passando dall’Olivetti alla Philips e alla Siemens. In tutte e tre queste aziende multinazionali dell’elettronica raggiunge ottimi livelli manageriali: Responsabile di un settore del Marketing dell’Olivetti, Direttore Vendite della Divisione “Data Systems” della Philips e Direttore Commerciale del Distretto Centro-Sud della Siemens Data. Uscito dal lavoro dipendente nel 1987, fonda da libero professionista la CISIT S.p.A. – Consorzio Interaziendale Servizi Informatici e Tecnologie – e ne assume la presidenza che mantiene fino al 2000, Dal 2000 al 2006 è Presidente della InfoGuard S.p.A. che opera nel settore della Sicurezza informatica in collaborazione con la Cripto A.G. svizzera. Nel 2006 (dopo 50 anni di lavoro produttivo) inizia a fare il pensionato a tempo pieno, massimizzando l’attività di volontariato con la Caritas e con altre Organizzazioni umanitarie Onlus operanti nel settore della donazione del sangue e degli organi (dal 13/12/2018 è anche membro del Comitato Operativo della Fondazione Italiana Promozione Trapianti d’Organo – FIPTO). Incrementa, inoltre, la collaborazione con giornali e con il sito “omelie.org/approfondimenti” con la scrittura di articoli di attualità. Per le benemerenze acquisite nella sua lunga vita lavorativa, quattro Presidenti della Repubblica – Cossiga, Ciampi, Napolitano e Mattarella – gli hanno conferito altrettante Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana: Cavaliere, Commendatore, Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce. Il Presidente Ciampi, inoltre, alla fine del suo lavoro dipendente lo premia con la Stella al Merito del Lavoro nominandolo “Maestro del Lavoro”. A completamento del suo curriculum vitae, degno di citazione è l’interesse dimostrato per l’approfondimento della sua cultura religiosa che lo porta ad ottenere diversi attestati conseguiti in corsi presso Università cattoliche: Pontificia Università Lateranense Roma – Attestato di formazione biennale per “Operatori della Carità” (26/09/2008). MARIANUM Pontificia Facoltà Teologica di Roma – “Mariologia Diplomate” per corso biennale di Mariologia (04/06/2012). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – “Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici” (30/06/2013). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – a completamento di un corso biennale ottiene il “Master di 1° livello in Scienza e Fede” (21/10/ 2015).

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