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Home CHIACCHIERE ARTIFICIALI

LE TRASFORMAZIONI NON PREVISTE DELLA SOCIETÀ CIVILE…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
24/06/2024
in CHIACCHIERE ARTIFICIALI
LA PRIMA PROMESSA MANCATA DELLA DEMOCRAZIA E L’INDIVIDUO SOVRANO
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TE LO LEGGO IO
chiacchiere con il Copilota e con Claude…

Abbiamo completato l’elenco delle promesse non mantenute della democrazia, secondo la profetica, visto che ha compiuto quarant’anni, analisi di Norberto Bobbio.

La domanda logica che ne consegue è ovvia, ma complessa: erano promesse che si potevano mantenere?

Bobbio è sicuro della risposta: “Direi di no. Pur prescindendo dal naturale divario, cui ho accennato all’inizio, tra ciò che è stato concepito come “nobile alto” e la “rozza materia”, il progetto politico-democratico fu ideato per una società molto meno complessa di quella di oggi. Le promesse non furono mantenute a causa di ostacoli che non erano stati previsti o che sopraggiunsero in seguito alle “trasformazioni” (in questo caso credo che il termine “trasformazione” sia appropriato) della società civile. Ne indico tre.”

Vale la pena dunque di passare in rassegna queste tre trasformazioni e chiediamo, al solito, aiuto all’intelligenza artificiale generativa, per gli approfondimenti.

Prima trasformazione; scrive Bobbio: “… via via che le società sono passate da un’economia familiare a un’economia di mercato, da un’economia di mercato a un’economia protetta, regolata, pianificata, sono aumentati i problemi politici che richiedono competenze tecniche.

I problemi tecnici richiedono esperti, uno stuolo sempre più ampio di personale specializzato. Se n’era già accorto più di un secolo fa Saint-Simon che aveva auspicato la sostituzione del governo degli scienziati a quello dei legisti.

Col progresso degli strumenti di calcolo che Saint-Simon non poteva neppure lontanamente immaginare e che solo esperti sono capaci di usare, l’esigenza del cosiddetto governo dei tecnici è smisuratamente aumentata. 

Tecnocrazia e democrazia sono antitetiche. Se il protagonista della società industriale è l’esperto, non può essere il cittadino qualunque. La democrazia si regge sulla ipotesi che tutti possano decidere di tutto. La tecnocrazia, al contrario, pretende che chiamati a decidere siano i pochi che se ne intendono. Ai tempi degli stati assoluti, come ho detto, il volgo doveva essere tenuto lontano dagli “arcana imperii” perché lo si riteneva troppo ignorante. Ora il volgo è certamente meno ignorante. Ma i problemi da risolvere, problemi come la lotta all’inflazione, del pieno impiego, della più giusta distribuzione del reddito, non sono diventati sempre più complicati?

Non sono questi problemi tali da richiedere cognizioni scientifiche e tecniche che non sono meno arcane per l’uomo medio di oggi (anche se più istruito)?

Proviamo a riassumere il Bobbio pensiero. Le decisioni politiche, sempre più complesse, non solo rendono difficile per i cittadini comprenderle e valutarle, ma richiedono le conoscenze specialistiche di un numero crescente di esperti e tecnici. Il che rappresenta una sfida alla democrazia rappresentativa: l’aumento del ruolo dei tecnici può mettere in discussione il principio della rappresentanza politica tradizionale. Si crea così una tensione tra la necessità di competenze specifiche e l’ideale di partecipazione democratica diffusa. Tensione che per essere gestita richiede la definizione di un equilibrio tra competenza tecnica e partecipazione democratica.

Continua Bobbio: “La seconda trasformazione, il secondo ostacolo non previsto e sopraggiunto è stata la continua crescita dell’apparato burocratico, di un apparato di potere ordinato gerarchicamente, dal vertice alla base, e quindi diametralmente opposto al sistema di potere democratico. Configurato un sistema politico come una piramide sul presupposto che in una società ci siano diversi gradi di potere, nella società democratica il potere va dalla base al vertice, in una società burocratica, al contrario, dal vertice alla base.

Stato democratico e stato burocratico sono storicamente molto più connessi l’uno all’altro di quel che la loro contrapposizione possa far pensare. Tutti gli stati che sono diventati più democratici sono diventati nello stesso tempo più burocratici perché il processo di burocratizzazione è stato in gran parte una conseguenza del processo di democratizzazione.”

Dunque, lo stato moderno tende a espandere costantemente il suo apparato amministrativo, che acquisisce un potere crescente, spesso autonomo rispetto agli organi politici elettivi.

 

L’aumento della complessità delle funzioni statali richiede una burocrazia sempre più estesa e specializzata che tende a garantire continuità amministrativa, ma può anche resistere ai cambiamenti voluti dal potere politico.

Molte decisioni vengono di fatto prese a livello burocratico, basandosi su competenze tecniche specifiche.

La burocrazia può diventare un potere autoreferenziale che, nel perseguire i propri interessi, può entrare in conflitto con i principi di trasparenza e partecipazione democratica rendendo difficile, se non impossibile, il controllo effettivo del suo operato da parte dei cittadini e dei loro rappresentanti.

L’espansione dell’apparato burocratico, pur necessaria per la gestione dello stato moderno, rappresenta una sfida significativa per l’ideale democratico.

Siamo giunti alla terza trasformazione. Scrive, sempre Bobbio: “Il terzo ostacolo è strettamente connesso col tema del rendimento del sistema democratico nel suo complesso: un problema che in questi ultimi anni ha dato vita al dibattito sulla cosiddetta “ingovernabilità” della democrazia. Di che si tratta? In sintesi, lo Stato liberale prima e il suo allargamento nello Stato democratico poi hanno contribuito a emancipare la società civile dal sistema politico. Tale processo di emancipazione ha fatto sí che la società civile sia diventata sempre più una fonte inesauribile di domande che vanno verso il governo, il quale per bene svolgere la sua funzione deve dare adeguate risposte. Ma come può il governo rispondere se le domande che provengono da una società libera ed emancipata sono sempre più numerose, sempre più incalzanti, sempre più onerose? Ho detto che la precondizione necessaria di ogni governo democratico è la protezione delle libertà civili: ebbene, la libertà di stampa, la libertà di riunione e di associazione, sono tutte vie attraverso le quali il cittadino può rivolgersi ai suoi governanti per chiedere vantaggi, benefici, facilitazioni, una piú equa distribuzione delle risorse. La quantità e la rapidità di queste domande sono tali che nessun sistema politico per quanto efficiente è in grado di adeguarvisi. Di qua deriva il cosiddetto “sovraccarico”, e la necessità in cui si trova il sistema politico di fare drastiche scelte. Ma una scelta esclude l’altra. Le scelte non soddisfatte creano malcontento.

Inoltre, con la rapidità con cui vengono rivolte le domande al governo da parte dei cittadini, è in contrasto la lentezza con cui le complesse procedure di un sistema politico democratico consentono alla classe politica di prendere le decisioni adeguate. Si crea cosí una vera e propria sfasatura tra il meccanismo dell’immissione e quello della emissione, il primo a ritmo sempre più accelerato e il secondo a ritmo sempre piú lento. Proprio il contrario di quel che accade in un sistema autocratico, che è in grado di controllare la domanda avendo soffocato l’autonomia della società civile, ed è effettivamente molto piú rapido nella risposta non dovendo osservare complesse procedure decisionali come quelle proprie di un sistema parlamentare. Sinteticamente, la democrazia ha la domanda facile e la risposta difficile; l’autocrazia, al contrario, è in grado di rendere la domanda più difficile e dispone di una maggiore facilità nel dare le risposte.”

Sintesi aiutata dall’intelligenza artificiale.

La democrazia reale spesso non riesce a mantenere le promesse della democrazia ideale perché la efficacia decisionale, ovvero la capacità del sistema democratico di prendere decisioni efficienti e tempestive, non è sufficiente.

La capacità di risposta, ovvero quanto il sistema sia in grado di rispondere alle esigenze e alle domande dei cittadini non è sufficiente.

Il che ha un impatto negativo sul grado di legittimità e consenso che il sistema democratico riesce a mantenere nel tempo.

Il che riduce non solo la capacità del sistema di garantire stabilità politica, pur permettendo il cambiamento, ma anche quanto il sistema rappresenti la volontà popolare, consenta la partecipazione dei cittadini, garantisca la trasparenza delle istituzioni pur essendo capace di adattarsi alle sfide e ai cambiamenti sociali.

Promesse mancate, trasformazioni non previste, complessità crescente: tutti motivi che hanno alimentato le imperfezioni della democrazia.

Nonostante tutto ciò, Bobbio riconosce che la democrazia rimane il sistema preferibile, sottolineando l’importanza di una costante riflessione critica per migliorarne il rendimento.

Se dotati di buon senso si deve essere d’accordo. La democrazia, i suoi contenuti essenziali nonostante le trasformazioni sociali, non sono venuti meno: garanzia dei diritti di libertà, esistenza di più partiti in concorrenza tra loro, elezioni periodiche, decisioni prese in seguito al libero dibattito tra le parti o tra gli alleati di una coalizione di governo.

Dice Bobbio: “Vi sono democrazie più solide o meno solide, più invulnerabili e più vulnerabili; vi sono gradi diversi di approssimazione al modello ideale, ma anche la più lontana dal modello non può essere in alcun modo confusa con uno stato autocratico e tantomeno con uno totalitario.”

Mai dimenticarlo. Difendiamo la nostra democrazia. Ne vale la pena.

 

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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