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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE MANDA A CASA I GIORNALISTI CHE CONTINUANO A PARLARNE BENE

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
21/05/2024
in EDITORIALI
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE MANDA A CASA I GIORNALISTI CHE CONTINUANO A PARLARNE BENE
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TE LO LEGGO IO

Fa figo scrivere di novità tecnologiche. Fa ancor più figo scriverne senza saperne assolutamente nulla, sia sotto il profilo “scientifico” sia sotto quello dell’impatto sociale ed economico.
L’entusiasmo ottunde la capacità di capire cosa stia davvero succedendo e impedisce di fare le più elementari valutazioni in ordine alle inevitabili conseguenze di una trasformazione che rischia di essere incontrollata ed incontrollabile.
Gente incapace di leggere l’orologio e sapere che ora è si bea della possibilità di redigere relazioni e dossier limitandosi a formulare un quesito a questa o quella piattaforma di intelligenza artificiale.
Perché studiare? Per quale motivo approfondire? Per quale ragione imparare e sapere? Se serve qualcosa basta domandare a ChatGPT, a Copilot o ad altre analoghe diavolerie di scodellare quel che richiederebbe competenza, lavoro e fatica.
L’ignoranza si propaga ben più velocemente del Covid e purtroppo non esiste un “distanziamento” dalle fonti di contaminazione. Se si parlasse di automobili, potremmo dire che tutti si dilettano ad incrementare la potenza dei motori e nessuno si prende la briga di progettare freni o altri dispositivi di salvaguardia per scongiurare incidenti e situazioni drammatiche.
A chi discetta allegramente di intelligenza artificiale sui giornali di carta e online oppure in radio o in televisione mi permetto di segnalare quel che sta combinando il colosso americano dell’informazione Gannett e in particolare il suo USA Today.
Un promemoria interno – ottenuto dal quotidiano d’inchiesta The Verge – spalanca una inquietante finestra sul destino di chi lavora in quel gruppo editoriale e – di riflesso – in tutti i contesti analoghi distribuiti in giro per il mondo.
La holding Gannett – che oltre a USA Today possiede centinaia di giornali locali – ha introdotto nelle sue redazioni un programma che in maniera automatizzata estrae i punti chiave di uno scritto e aiuta nella stesura di titoli, sottotitoli e occhielli. Questo strumento sarebbe un ausilio ai lettori per far capire loro se il contenuto di un articolo può effettivamente interessare.
Gli articoli che sono stati integrati dal programma sono corredati da un chiaro “disclaimer”, in cui si legge che “i punti chiave nella parte superiore di questo articolo sono stati creati con l’assistenza dell’intelligenza artificiale (AI) e revisionati da un giornalista prima della pubblicazione”.
L’avviso in questione aggiunge che “Nessun’altra parte dell’articolo è stata generata utilizzando l’intelligenza artificiale”.
Ma la storia sembra essere diversa dal prospettato uso ridottissimo della cosiddetta IA. I giornalisti del Gruppo Gannett che lavorano al quotidiano Democrat & Chronicle di Rochester nello Stato di New York, sono furiosi dopo che il loro proprietario ha tranquillamente modificato unilateralmente il contratto stabilendo che l’intelligenza artificiale può essere utilizzata dalle testate per “generare contenuti e notizie” senza limitazioni di sorta.
In questi mesi il ricorso all’intelligenza artificiale ha causato seri problemi di credibilità all’editore. Lo scorso agosto, il colosso dei giornali è stato scoperto a pubblicare post bizzarri e pieni di errori generati dall’intelligenza artificiale sugli incontri sportivi delle scuole superiori locali in molti dei suoi giornali regionali. Poco tempo dopo, la redazione del sito USA Today Reviewed accusò coram populo Gannett di pubblicare articoli generati dall’intelligenza artificiale e firmati da autori falsi….
Il ricorso a questa soluzione è certamente economico. La “differenza di prezzo” la pagano i lettori e lo fanno senza accorgersi, forse addirittura soddisfatti di accedere gratuitamente o a basso costo all’informazione.
Non importa se le notizie saranno tutte uguali, se sarà morta l’analisi dei fatti e lo spirito critico, se sarà facile omogeneizzare le opinioni con la catechesi consentita dal controllo elettronico su quel che viene pubblicato.
Non parliamo di un futuro lontano. Stiamo solo raccontando cose di ieri.

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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