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E se…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
23/04/2024
in RIFLESSIONI
E se…
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TE LO LEGGO IO

I casi sono due.

O si ha a che fare con le azioni di uno o più yes-men che per interesse, solo personale, hanno deciso di bloccare il commento televisivo dello scrittore, giornalista, docente universitario Antonio Scurati per farsi bello o belli nei confronti della proprietà ultima dei media di Stato, ovvero il Primo Ministro, oppure abbiamo assistito all’esecuzione di una raffinata strategia di diversione, perfettamente realizzata per amplificare la visibilità e credibilità del capo del governo, evitando possibili attacchi e imbarazzi in occasione della ricorrenza del 25 aprile.

Opportuno ricordare che in tale data si commemora la liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, a coronamento della resistenza italiana al nazifascismo. Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia, facenti parte del Corpo Volontari della libertà, di attaccare i presìdi fascisti e tedeschi, imponendo la resa, giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate. Giorno fondamentale per la storia d’Italia, simbolo della lotta condotta dai partigiani e dall’esercito a partire dall’8 settembre 1943 (giorno in cui gli Italiani seppero dell’armistizio di Cassibile, frazione di Siracusa, firmato con gli alleati). (Fonte Wikipedia).

Pochi sanno che il 25 aprile come festività fu istituita con decreto del 22 aprile 1946 dal capo di stato di allora, il luogotenente generale del Regno d’Italia Umberto di Savoia, proprio a testimoniare come quella lotta fosse stata di popolo, fatto di monarchici, liberali, cattolici, azionisti, socialisti e comunisti.

Se si ha a che fare con l’ipotesi “yes-men”, termine traducibile in italiano adottando la nomenclatura proposta da Leonardo Sciascia nel “Giorno della Civetta” con “Quaquaraquà”, ovvero “ominicchi” che rappresentano quell’uomo mediocre e pavido che evita di prendere posizione in ogni situazione, preferendo rimanere nel suo confortevole stato di immobilità, è inutile perdere altro tempo. Niente di nuovo sotto il sole. La solita Italia dei furbetti in cerca di potere, capaci solo di combinare guai.

L’ipotesi “strategia” merita di essere approfondita. Non c’è strategia senza almeno un obiettivo. Nella fattispecie se ne possono indentificare almeno due: evitare imbarazzi al capo del governo e continuare a riscrivere la storia.

Gli imbarazzi al capo del governo, possono derivare dalla sua antica (dal 1993) e assidua frequentazione di una ben nota sede romana del Movimento Sociale Italiano (MSI) di cui le cronache si sono spesso occupate.

Opportuno ricordare che il Movimento Sociale Italiano (MSI), dopo il 1972 Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale (MSI-DN), fondato il 26 dicembre 1946 da reduci della Repubblica Sociale Italiana ed ex esponenti del regime fascista è stato un partito politico italiano d’ispirazione neofascista voluto «in opposizione al sistema democratico per mantenere viva l’idea del fascismo» nell’Italia repubblicana, non condannandolo espressamente; allo stesso tempo e a differenza di altri movimenti neofascisti sottolineò ripetutamente di non aver alcuna intenzione di riportare in vita il vecchio regime, ormai fuori dal tempo. Tale atteggiamento trovò efficacia nella formula «Non rinnegare, non restaurare» coniata da Augusto De Marsanich, segretario dal 1950 al 1954 e presidente dal 1954 al 1972.

Successivamente il MSI-DN si è dichiarato post-fascista e ha assunto posizioni anti-globaliste e legate all’idea corporativa, scettiche verso il libero mercato, come dimostrato in occasione dell’adesione dell’Italia al trattato di Maastricht e delle privatizzazioni del Governo Amato. (Fonte Wikipedia).

Vero che la Capo del Governo ha dichiarato di non essere fascista, ma non ha mai affermato di essere antifascista. Di certo non ha mai manifestato un qualsivoglia disaccordo con il suo collega e amico Fabio Rampelli quando dichiara che c’è stato del buono nel fascismo. Insomma la sua posizione la si può definire “afascista”: allo stesso tempo non antifascista, ma nemmeno fascista. Ottimo modo per accontentare tutti, senza farsi mettere in angolo.

Quindi quale è la strategia in questione?
Semplice.

Individuo un soggetto conosciuto per la sua trilogia dedicata a Benito Mussolini e lo invito a tenere un monologo in televisione nell’ambito di un Talk-show, ovvero rotocalco, che “ragiona sulla contemporaneità con l’idea progressista di far avanzare il pensiero. Ci sono dei comici, per uno sguardo ironico sulla realtà, e poi interviste a grandi personaggi, con uno sguardo più orientato al futuro che alla nostalgia”. Televisione di Stato, RAI 3. Gli si chiede di prodursi in un monologo per celebrare il 25 aprile e conoscendo la sua opera e posizioni, facile potersi aspettare una critica pesante al fascismo.

Si mette in piedi un teatrino sul compenso:1500 euro. No, 1800. D’accordo, allora 1500 + IVA. Patetica contrattazione il cui scopo è sia la stesura e raccolta di un numero significativo di messaggi di posta elettronica, sia la costruzione di un pretesto per non mandare in onda quanto proposto dall’autore.

Si raccolgono poi le evidenze, ovvero testo del monologo e messaggi di posta elettronica, per dare tutta la colpa della mancata messa in onda non ad attività di censura preventiva, ma alle eccessive pretese economiche dell’incauto e ingenuo autore che è caduto nel trappolone. Si innesca feroce polemica su censura sì, censura no, censura forse che coinvolge quotidiani, televisioni, media vari e chiunque possa parlarne. In contemporanea, testo del monologo, email e altre innegabili prove vengono fatte avere al Primo Ministro.

Opportuno riportare la parte conclusiva del monologo di Antonio Scurati, tanto per sapere di che si parla:

… “Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via”.

“Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023)”.

“Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”.

Con mossa elegante e assai tempestiva, a dimostrazione della sua totale onestà e buona fede, il Primo Ministro pubblica sul suo sito il testo di Scurati, dicendo che nessuno ha censurato nulla, che il solo motivo della mancata messa in onda è perché non si sono messi d’accordo sul compenso, come documentato dai messaggi di posta elettronica. Ovviamente in suo possesso.

Il risultato della strategia è perfetto.

La tempistica è più che azzeccata. Scandalo esploso abbastanza giorni prima dell’evento perché se ne parli e per fare in modo che il tutto evapori prima della data fatidica.

La ricaduta sul soggetto più importante è quella desiderata.

Non è lei la cattiva. Lei non censura, anzi, condivide.

Non ha dovuto rispondere a domande imbarazzanti. Nessuno le ha fatto qualsivoglia domanda sulla sua posizione nei confronti del fascismo. Non ha dovuto prendere posizione. Il già citato afascismo, termine coniato da Giuseppe Berto (1914-1978), anche lui, caso strano, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore, indica un atteggiamento di chi non prende posizione nei confronti del fascismo né in un senso, né in un altro, forse perché lo sente lontano nel tempo e nello spazio. L’afascismo viene rafforzato. La riscrittura della storia può continuare.

L’immagine della leader di Fratelli d’Italia ne esce migliorata e con le elezioni europee vicine non si poteva chiedere di più. Gran bel risultato.

I cattivi sono altri, scrittori che chiedono troppi soldi per un paio di minuti, dice la Primo Ministro, più di quanti ne guadagni un dipendente RAI in un mese. Unico errore da ascriverle. Qualcuno avrebbe dovuto farle presente che per scrivere quel paio di minuti di testo ci sono voluti decenni di studio, applicazione, duro lavoro. Sarebbe stato il caso di ricordarle un famoso aneddoto su Pablo Picasso: Pablo Picasso, seduto a un caffè di Parigi, viene riconosciuto da una signora che gli chiede di disegnarle qualcosa di veloce su un tovagliolo. Assecondandola, Picasso inizia a disegnare.

“Dovrei chiederle un milione di dollari!”, le dice sorridendo, una volta finito.

Confusa e presa alla sprovvista, la signora sottolinea che gli ci sono voluti solo 30 secondi per disegnarlo.

“No, mia cara signora, ti sbagli! Mi ci sono voluti 30 anni per disegnarlo in 30 secondi”.

Viste le prossime nomine e avvicendamenti, ben venga la sciagura sulla Rai, dove i vertici non vanno d’accordo, dove i giornalisti dichiarano di non essere liberi, dove i migliori se ne vanno.

Chi ci rimette è il povero Scurati. Quanta amarezza nel suo dichiarare: “Non polemizzo con nessuno, non aggredisco mentalmente e verbalmente nessuno.

All’improvviso mi ritrovo al centro di una polemica per aver fatto lo scrittore.

È stato duro, faticoso, doloroso.

Sono un privato cittadino che legge e scrive libri”.

Inoltre non viene pagato e non va in onda.

Se di strategia si è trattato, consiglio la Primo Ministro di prendere l’autore o autrice nel suo staff.

Così avrà almeno uno, o una, intelligente e che conosce bene il suo mestiere su cui contare.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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