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CONFLITTO IRAN – ISRAELE – CUI PRODEST?

Maurizio Catello Alfonso PENNAROLA di Maurizio Catello Alfonso PENNAROLA
15/04/2024
in RIFLESSIONI
CONFLITTO IRAN – ISRAELE – CUI PRODEST?
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TE LO LEGGO IO

È una domanda che ci invita a esaminare le conseguenze e le intenzioni nascoste dietro le azioni umane. Facciamo insieme l’analisi.  

Nella tarda serata di sabato, come noto, l’Iran ha lanciato un attacco senza precedenti contro Israele, impiegando svariati droni e missili. Questo attacco rappresenta una significativa escalation nelle tensioni tra i due Paesi, e segue l’uccisione di un importante generale iraniano a Damasco e di tre figli adulti di Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, da parte delle forze israeliane.

Senza dilungarsi ad analizzare la storia, arcinota, delle tensioni tra Iran ed Israele, è possibile in questo frangente asserire che l’attacco israeliano ad una sede diplomatica iraniana è stato un chiarissimo errore.

E’ chiaro “chi” Israele volesse colpire, ed anche il “perché”, ma è la scelta del “dove” che è stata del tutto sbagliata. Non puoi colpire una sede diplomatica, perché è noto che essa è estensione dello Stato territoriale della nazione ospitata.

Era quindi evidente che l’Iran avrebbe reagito. Ma come vedremo nelle conclusioni di questo articolo, questa scelta non è stato solo un errore tattico, ma un significativo errore strategico per l’intero Occidente.

L’attacco per reazione era quindi “telefonato” come si dice in gergo, e questo ha dato il tempo ad Israele di farsi affiancare da forze militari di Paesi amici per la sua difesa, che per questo è stata così efficace.

La maggior parte dei droni e dei missili è stata lanciata direttamente dall’Iran, ma alcuni sono partiti anche da Iraq, Yemen e Siria, con il sostegno di milizie filoiraniane. L’esercito israeliano ha dichiarato che quasi tutti sono stati intercettati prima di entrare nel territorio israeliano, grazie al sistema antimissile “Iron Dome” e, come dicevamo, all’intervento di aerei da guerra alleati.

Gli attacchi dell’Iran contro Israele hanno in sintesi causato lievi danni alla base aerea di Nevatim, situata nel sud del paese. Tra gli obiettivi dichiarati di Teheran c’erano anche le Alture del Golan, tuttavia, nessuno dei droni o dei missili è penetrato in questa parte del territorio israeliano, soprattutto grazie all’efficacia dei sistemi di difesa.

E’ importante considerare la ‘crepa’ nel fronte difensivo, infatti alcuni stati tradizionalmente alleati hanno espresso opposizione ai sorvoli statunitensi. Questa posizione è stata presa in considerazione di varie questioni geopolitiche e di sovranità.

Guardando al futuro, è interessante notare che tutti hanno compreso la situazione, comprendono la scelta dell’Iran di attaccare per reazione, e nessuno critica il diritto di auto-difesa di Israele. Si estenderà il conflitto? A nessuno interessa l’escalation nell’area. E per questo tutti dovrebbero premere su Israele per evitare ulteriori rappresaglie, anche considerando che ha commesso l’errore di colpire la sede diplomatica iraniana. 

Chi potrà godere maggiormente di questa situazione è, inopinatamente, chi non ha partecipato alle ostilità, infatti la Russia, che possiede uno degli arsenali nucleari più temibili al mondo, ha ora l’opportunità di promuovere la sua idea di un nuovo ordine mondiale aumentando l’influenza russa nella zona.

Infatti la Russia, tradizionalmente in buoni rapporti con Israele, a causa del conflitto in Ucraina ha modificato la propria posizione, mostrandosi critica nei confronti degli Stati Uniti, definendo l’escalation del conflitto Israele-Hamas un fallimento della politica statunitense in Medio Oriente.

La Cina ha una posizione neutra, infatti da un lato è un forte oppositore dell’Occidente e dall’altro sostiene il diritto di autodifesa di Israele.

Ma il rischio maggiore deriva proprio dall’attore che beneficerà maggiormente di questa situazione, c’è da essere certi infatti che l’Iran infatti userà a suo vantaggio quanto accaduto, principalmente per rintuzzare le richieste di trasparenza delle Nazioni nel suo programma di raggiungimento dello status di potenza nucleare, nel quale ha raggiunto circa il 60% di maturità. Avrà quindi supporto Russo e maggiore mano libera. Facciamo quindi i complimenti per la scelta strategica agli attori coinvolti nella decisione di attaccare la sede diplomatica iraniana a Damasco.

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Maurizio Catello Alfonso PENNAROLA

Maurizio Catello Alfonso PENNAROLA

Il Gen (R) Pennarola è vincitore di concorso per l’Accademia Aeronautica, Corso Zodiaco Terzo, e consegue la laurea quinquennale in Ingegneria e l’abilitazione alla professione presso l’Universita’ degli Studi di Napoli. Classificato primo al Corso Comando presso la Scuola di Guerra Aerea di Firenze, è risultato vincitore del premio internazionale Douhet-Mitchell. Classificato in prima fascia a livello interforze al corso presso Istituto Studi Strategici Militari Interforze – Roma, consegue il Master in Studi Strategici con indirizzo Internazionale ed il titolo di Consulente Giuridico delle Forze Armate. Consegue infine con lode la laurea in Scienze Politiche all’Università di Trieste ed un ulteriore master post universitario, in Difesa Cibernetica, presso la LUISS di Roma. Ha maturato nella sua carriera una lunga esperienza in campo nazionale ed internazionale, direttiva, di Comando, gestionale, tecnico-logistica, amministrativa e contrattuale. Presso il 1º Reparto Manutenzione Velivoli di Cameri (NO), oltre a supportare l’operazione Desert Storm per la difesa del Kuwait dall’invasione dell’Iraq, propone ed implementa un criterio innovativo, la centralizzazione ed il controllo delle capacità manutentive della flotta, poi esteso a tutte le flotte della Forza Armata. Presso la Direzione Generale delle Telecomunicazioni dell’Informatica e delle Tecnologie Avanzate (TELEDIFE), Roma, gestisce circa 100 contratti a rilevanza nazionale, interforze internazionali e NATO di Ricerca e Sviluppo nei settori delle comunicazioni (MIDS), identificazione (NGIFF) e Comando e Controllo, modeling e simulation e cyber defence, incluso il Sistema di Controllo Territoriale dei Carabinieri. Sotto la sua Direzione l’Italia collauda, prima in Europa, il Sistema di Comando e Controllo delle Forze Aeree della NATO. Quale Direttore del 6º Reparto Manutenzione Elicotteri di Pratica di Mare, è responsabile della sorveglianza della qualità delle lavorazioni delle industrie aeronautiche del centro Italia (velivoli ed elicotteri), e delle attività logistiche manutentive e contrattuali delle quattro linee elicotteri dell’AM dislocate in tutto il territorio nazionale. Propone ed implementa un programma pluriennale di riforma di compiti, organizzazione, procedure e normative logistiche, col risultato del raggiungimento del più alto tasso di efficienza della storia dell’AM per tutte le sue flotte. Presso l’Agenzia NATO NETMA in Germania si è occupato dello sviluppo del sottosistema di navigazione dell’Eurofighter, presso l’Agenzia NATO NAMEADSMA in USA dello sviluppo del radar di tiro del MEADS, e presso l’Agenzia NATO Communications and Information Agency (NCIA) in Olanda è stato Direttore del Programma NATO Ballistic Missile Defence, col compito di proteggere l’intera Europa da attacchi missilistici. In breve tempo propone ed implementa una riforma al fine di recuperare i notevoli ritardi ereditati. Al suo rientro in Italia, il General Manager Statunitense ha apostrofato il Programma come “un esempio per tutta la NATO”.

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