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LA TERZA PROMESSA MANCATA DELLA DEMOCRAZIA E IL POTERE OLIGARCHICO

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
06/04/2024
in CHIACCHIERE ARTIFICIALI
LA PRIMA PROMESSA MANCATA DELLA DEMOCRAZIA E L’INDIVIDUO SOVRANO
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TE LO LEGGO IO

Continuiamo la rassegna delle promesse mancate della democrazia secondo Bobbio, da lui elencate nel suo saggio di quarant’anni fa “Il futuro della democrazia”: “Considero come terza promessa non mantenuta la sconfitta del potere oligarchico”.

Visto che sono sempre pronti, ricorriamo a Copilot e a Claude, nuova entrata nel mondo delle intelligenze artificiali generative, per definire cosa sia il “potere oligarchico”.

Il potere oligarchico si riferisce a un sistema politico, o amministrativo, in cui il potere è detenuto da un gruppo ristretto di persone o famiglie influenti, spesso ricche e potenti che possono avere ruoli rilevanti nelle istituzioni, nelle organizzazioni, o a livello sociale o culturale.

La parola “oligarchia” deriva dal greco antico “olígoi” (ὀλίγοι) che significa “pochi” e “arché” (ἀρχή) che significa “comando/governo”; quindi, “governo di pochi”. L’oligarchia è un regime politico caratterizzato dalla concentrazione del potere effettivo nelle mani di poche persone.

Nell’antica Grecia, l’oligarchia spesso indicava in modo più specifico il “governo dei ricchi”; lo si ritrova usato in questo senso sia da Platone ne “La Repubblica”, sia da Aristotele ne “La Politica”. Secondo Aristotele, l’oligarchia è la degenerazione dell’aristocrazia.

Oggi, le forme di governo in cui si accede al potere per nascita (cioè le aristocrazie in senso proprio) sono quasi scomparse. I componenti del gruppo oligarchico sono invece legati tra loro da vincoli di interesse, di appartenenza a un determinato corpo di pubblici ufficiali (militari, funzionari) o a un gruppo politico.

Il potere è concentrato nelle mani di pochi individui o famiglie che tendono a preservare il loro potere e i loro privilegi, spesso attraverso l’uso di connessioni politiche, economiche e sociali.

L’oligarchia limita l’accesso al potere e alle risorse, dando poche opportunità alla mobilità sociale ascendente. Ciò può comportare mancanza sia di democrazia, sia di veri meccanismi di responsabilità pubblica. Quindi, le decisioni chiave relative alla politica, all’economia e alla società vengono prese da un ristretto gruppo di élite.

Grazie alle due C, Copilot e Claude per le informazioni.

Il potere oligarchico si contrappone dunque a sistemi di governo più democratici in cui il potere è ampiamente distribuito.

Scrive Bobbio: “Il principio ispiratore del pensiero democratico è sempre stato la libertà intesa come autonomia, cioè come capacità di dar legge a se stessi, secondo la famosa definizione di Rousseau, che dovrebbe avere come conseguenza la perfetta identificazione tra chi pone e chi riceve una regola di condotta, e quindi la eliminazione della tradizionale distinzione, sulla quale si è fondato tutto il pensiero politico, tra governati e governanti. La democrazia rappresentativa, che è poi la sola forma di democrazia esistente e funzionante, è già di per se stessa una rinuncia al principio della libertà come autonomia. L’ipotesi che la futura computercrazia, come è stata chiamata, consenta l’esercizio della democrazia diretta, cioè dia a ogni cittadino la possibilità di trasmettere il proprio voto a un cervello elettronico, è puerile. A giudicare dalle leggi che vengono emanate ogni anno in Italia, il buon cittadino dovrebbe essere chiamato a esprimere il proprio voto almeno una volta al giorno”.  

Breve nota: Caro Norberto, il “cervello elettronico” non esiste. Esiste una macchina in grado di memorizzare ed elaborare dati, secondo programmi prestabiliti, chiamata calcolatore elettronico, in inglese Computer. Il cervello è ben altra cosa.

Una breve domanda: il movimento 5 Stelle aveva letto cosa dice Bobbio sulla computercrazia quando hanno iniziato a spacciare il loro progetto di democrazia digitale o democrazia web, qual dir si voglia?

Continua Bobbio: “L’eccesso di partecipazione, che produce il fenomeno che Dahrendorf ha chiamato, deprecandolo, del cittadino totale, può avere per effetto la sazietà della politica e l’aumento dell’apatia elettorale. Il prezzo che si deve pagare per l’impegno di pochi è spesso l’indifferenza di molti. Nulla rischia di uccidere la democrazia più che l’eccesso di democrazia.

Naturalmente, la presenza di élites al potere non cancella la differenza tra regimi democratici e regimi autocratici. … Poiché sono partito da una definizione prevalentemente procedurale di democrazia, non si può dimenticare che uno dei fautori di questa interpretazione, Joseph Schumpeter, aveva colto perfettamente nel segno quando sostenne che la caratteristica di un governo democratico non è l’assenza di élites, ma la presenza di più élites in concorrenza tra loro per la conquista del voto popolare. … Un elitista italiano (NdA: Fabrizio Burzio, 1891-1948, giornalista, ingegnere e politologo) interprete di Mosca (NdA: Gaetano Mosca,1858-1941, giurista, politico e politologo che propose la teoria della classe politica chiamata Teoria delle élites), e Pareto (NdA: Vilfredo Pareto, 1848-1923, economista, sociologo e ingegnere), distinse in maniera sintetica e, a mio parere, incisiva le élites che si impongono da quelle che si propongono.”

In sintesi, nella sua analisi critica del fenomeno delle oligarchie all’interno dei sistemi democratici, Bobbio afferma che, nonostante la democrazia preveda formalmente l’uguaglianza politica dei cittadini, nella realtà esistono sempre gruppi ristretti, élites o oligarchie che dir si voglia, che detengono il potere effettivo e condizionano le decisioni politiche.

Bobbio sostiene inoltre che le oligarchie possono formarsi all’interno di qualsiasi organizzazione, dai partiti politici ai sindacati, dalle imprese alle pubbliche amministrazioni, minacciando il principio di uguaglianza su cui si fonda la democrazia.

Bobbio riconosce che le oligarchie sono inevitabili in una certa misura, ma avverte del pericolo che queste divengano chiuse, autoreferenziali e totalmente sconnesse dalla base sociale di cui dovrebbero rappresentare gli interessi.

Bobbio non fornisce un elenco dettagliato di regole e meccanismi specifici da adottare per contrastare questo rischio, suggerendo alcune linee guida generali:

  1. Limiti ai mandati e rotazione delle cariche: introdurre limiti temporali certi ai mandati elettivi e dirigenziali in modo da favorire un ricambio periodico ed evitare la cristallizzazione del potere nelle stesse mani.
  2. Democrazia interna ai partiti e associazioni: rendere effettivamente democratici i processi decisionali interni ai partiti, sindacati e altre organizzazioni di rappresentanza, con elezioni regolari, trasparenza e partecipazione della base.
  3. Decentramento del potere: promuovere un reale decentramento amministrativo e decisionale, ripartendo il potere su più livelli istituzionali (locale, regionale, nazionale) in modo da moltiplicare i centri decisionali.
  4. Controlli incrociati e bilanciamenti: rafforzare il sistema di pesi e contrappesi tra i poteri (esecutivo, legislativo, giudiziario) in modo che si controllino e bilancino a vicenda.
  5. Indipendenza dell’informazione: garantire un’informazione libera, pluralista e indipendente dai poteri forti per consentire un controllo diffuso dell’opinione pubblica.
  6. Formazione civica: promuovere l’educazione civica e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica per contrastare l’apatia e il distacco dalle istituzioni.

L’obiettivo generale per Bobbio è allargare la base della sovranità popolare e distribuire il potere evitando concentrazioni oligarchiche pericolose.

Visto che non è proprio quello che sta facendo l’attuale governo, esiste un forte sospetto che i suoi membri non abbiano speso del tempo, nemmeno loro, a leggere il saggio di Norberto Bobbio sul Futuro della Democrazia.

Fosse che gliene importa poco?

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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