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I “SOCIAL” E LA LORO FAME DI DATI

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
10/01/2024
in EDITORIALI
I “SOCIAL” E LA LORO FAME DI DATI
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TE LO LEGGO IO

I social network sono un passatempo che consente di mantenersi in contatto con gli amici, di “conoscere” altre persone almeno virtualmente, di fruire di contenuti multimediali, di dar luogo ad iniziative o di partecipare a quelle organizzate da altri.

Qualcuno li identifica come un buon rimedio alla solitudine o alla noia, qualcun altro – invece – addebita proprio a loro la chiusura verso l’esterno e una modifica delle relazioni orientata ad una dimensione immateriale che devasta i rapporti interpersonali.

Alla base del successo di queste piattaforme c’è la loro gratuità. Il fatto che non si paghi induce gli utenti di Internet ad accedere a tanti Luna Park digitali senza alcuna esitazione.

Nessuno (o quasi) si chiede il perché del mancato pagamento di un biglietto. Quei pochi che si pongono una domanda del genere non sempre trovano una risposta plausibile.

Il ticket di ingresso, in realtà, viene pagato inconsapevolmente da chi accede nel corso dell’utilizzo di queste caleidoscopiche opportunità di intrattenimento. In termini pratici, il prezzo per utilizzare i social network è costituito dalle informazioni personali che gli utenti forniscono ininterrottamente a chi gestisce questi sistemi.

C’è chi pensa di beffare i guardiani all’ingresso, fornendo informazioni imprecise o fantasiose al momento dell’iscrizione. L’utilizzo di un nome non corrispondente al vero o l’indicazione di generalità fasulle non sono certo garanzie di anonimato per l’utente che – poco alla volta – è destinato ad essere conosciuto dai social network molto meglio di quanto si possa immaginare.

Le piattaforme non hanno fretta di sapere tutto sul conto di chi se ne serve. Accettano volentieri le bugie che vengono raccontate al momento dell’adesione e i metodi di verifica sono poco efficaci. Ne sanno qualcosa i giovanissimi che trasgrediscono le regole dell’età minima prevista per accedere a questo genere di siti web. Basta indicare una data di nascita diversa da quella veritiera e con un paio di clic è possibile by-passare il controllo formale ed entrare in un mondo che sarebbe vietato a chi non ha superato la soglia di anni stabilita.

Come il pifferaio di Hamelin, i social network incantano tutti e con la loro melodia trascinano in un vortice di emozioni una marea di persone che non sanno cosa sta effettivamente accadendo.

Nessuno si prende la briga di leggere con pazienza le “condizioni di utilizzo”, l’obbligatoria “informativa” in tema di privacy o altri documenti che descrivono il rapporto che l’utente stabilisce con il gestore di questo o quel “social”.

Fare clic su “accetto” è una delle azioni più fulminee che chi adopera Internet impara a fare fin dal proprio esordio online.

Quel banale gesto – con il mouse se si è al computer, con il polpastrello se si usano smartphone o tablet – è l’interruttore con cui si avvia la macchina dei social che comincia a divorare le informazioni personali del nuovo arrivato.

La cordialità dell’interazione tra social e iscritto è apparentemente rassicurante. Poco alla volta si costruisce un rapporto di fiducia e ci si sente a casa senza capire di essere prigionieri in un universo la cui economia non conosce solo soldi o criptovalute, ma si basa prevalentemente sul commercio di informazioni personali.

Forse, se si avesse maggiore coscienza del funzionamento di questi “pianeti” telematici, il nostro comportamento sarebbe un pochino più cauto.

Nessuno regala niente, tanto meno chi pone in essere ciclopiche iniziative che garantiscono proporzionali profitti. Il prezzo di ingresso siamo noi, la moneta è l’insieme delle informazioni che ci riguardano, il business poggia sulla cessione dei nostri dati personali.

Per rendersene conto è sufficiente frenare l’entusiasmo per certe novità tecnologiche e prendere atto di quel che quotidianamente mettiamo nel piatto di chi si sfama di quel che sa di noi.

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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