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CHATGPT, RISCHI E OPPORTUNITÀ…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
18/01/2023
in TECNOLOGIA
CHATGPT, RISCHI E OPPORTUNITÀ…
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TE LO LEGGO IO

Per favore, provate. 

Basta digitare https://openai.com/blog/chatgpt/ e troverete un pulsantone con sopra scritto TRY CHATGPT. Cliccateci sopra e siete sulla prima pagina di ChatGPT. Per andare avanti vi viene chiesto di dimostrare che non siete un robot.  

Divertente assai. Un chatbot che chiede a un umano di dimostrare che non è un robot. 

Per chi non lo sapesse, un chatterbot o chatbot, contrazione di chat-robot, è un programma per calcolatore elettronico che, utilizzando intelligenza artificiale, insieme alla capacità di processare il linguaggio naturale, “capisce” le domande di un utente e risponde in modo automatico a esse, simulando una conversazione fra “umani”. 

ChatGPT, come InstructorGPT, è uno dei prodotti dimostrativi di OpenAI, azienda nata nel dicembre 2015 come laboratorio di ricerca e dimostrazione di sistemi di intelligenza artificiale la cui missione è: “assicurare che l’intelligenza artificiale generale (AGI) – vengono così denominati i sistemi altamente autonomi capaci di superare, con costo del lavoro più basso, le prestazioni degli umani- sia di beneficio per l’umanità intera”. 

Descrive la visione dell’azienda, non la sua missione. Suona bene, anche se leggermente minaccioso.

Scoprire che la OpenAI è costituita dall’azienda non-profi OpenAI Inc. e dalla OpenAI LP che invece è una for-profit, genera qualche interrogativo, però spiega perché la Microsoft sia annoverata fra i suoi azionisti. Dopo avere investito un miliardo di dollari, girano voci che sia intenzionata a metterne altri dieci, di miliardi di dollari. Altri investitori mostrano grande interesse. Eppure, oggi come oggi, a parte le demo di sicuro fascino e poco più, OpenAI non ha certo generato grandi utili. 

Il fatto è che nessuno ha le idee chiare. Cosa ChatGPT sia in grado di fare è ancora tutto da verificare. Però il mondo dei Venture Capitalist e degli imprenditori condivide la sensazione che la tecnologia dietro a ChatGPT, conosciuta come “generative AI”, termine che comprende gli algoritmi in grado di generare testi, immagini e dati vari, possa essere di enorme successo.

Interessante notare come l’eccitazione generata dalle crescenti capacità creative dell’intelligenza artificiale superi di molto la richiesta dell’intelligenza naturale di evidenze sperimentali…

Secondo alcuni si sta rivivendo il tempo degli esordi di Internet, quando non chiare e non sempre funzionanti demo hanno di fatto aperto il vasto oceano della rete inducendo cambiamenti radicali che hanno interessato il modo di progettare il software, gestire le aziende tecnologiche, la società intera.

ChatGPT è comparsa sulla scena il dicembre scorso. Diversamente da altre applicazioni simili, è riuscita a suscitare interesse, a eccitare gli animi. 

Perché è divertente. Perché è utile. Perché riesce a rispondere alle domande in modo sensato; se hai scritto un programma che non funziona, aiuta a metterlo a posto eliminando gli errori; è capace di mettere insieme saggi sufficientemente coerenti da potere fare superare l’esame al candidato/a tecnologicamente truffaldino/a (a proposito, varie università hanno già messo al bando ChatGPT e gli studenti devono sostenere gli esami scritti utilizzando arcaiche tecnologie quali carta e penna). 

Domanda sorge spontanea: GPT sta per cosa? In inglese sta per “Generative Pre-trained Transformer”. In italiano: “Trasformatore generativo pre-addestrato”. 

Il motore di ChatGPT è la versione di terza generazione di GPT, ovvero GPT-3, anch’esso sviluppato da Open AI LP, la non-profit.

GPT-3 è un modello di apprendimento automatico basato su rete neurale che viene “addestrato” a generare qualsiasi tipo di testo, utilizzando dati succhiati da Internet,. 

Alla macchina bastano piccole quantità di testo in input per generare in automatico testi, pertinenti e convincenti, sufficientemente sofisticati da sembrare scritti da un umano: riassunti, poesie nello stile di Shakespeare e altri autori famosi, storie, articoli, notizie, dialoghi, post, testi pubblicitari, codici di programmazione, meme, ricette, fumetti. 

Elenco non esaustivo.

Utilizzando un’opportuna interfaccia, GPT-3, ricevendo come input una semplice descrizione di ciò che si desidera, è in grado di generare siti web; se viene digitato l’indirizzo di rete non ha nessuna difficoltà a clonare un sito esistente.

GPT-3 non ha problemi con le attività conversazionali automatizzate, rispondendo a qualsiasi testo digitato da una persona con testi appropriati al contesto. Viene utilizzato anche nel mondo dei giochi per creare dialoghi realistici, quiz, immagini e altri elementi grafici basati su suggerimenti di testo. 

Vi basta?

Tutto questo è reso possibile dalla rete neurale di GPT-3, la più grande mai prodotta, che lavora con oltre 175 miliardi di parametri. Prima di GPT-3 il modello più avanzato era il Turing NLG di Microsoft, che lavorava con “soli” 10 miliardi di parametri. 

Spiegare come funziona è ovviamente possibile, ma richiede spazio che qui non ho. Se vi interessa, fatemelo sapere che approfondiamo il tema. 

GPT-3 ha tanti vantaggi, ma presenta anche limiti e rischi. 

Il problema più grande è che è pre-addestrato. Non impara dall’esperienza in modo continuo. Non ha una memoria a lungo termine. 

Come tutte le reti neurali, non è capace di spiegare e interpretare perché determinati input si traducano in output specifici.

La sua architettura non consente agli utenti di fornire come input molto testo: gestisce solo poche frasi. 

Non è veloce, anzi è cronicamente lento. 

Infine, grande problema, ha troppi pregiudizi. Poiché il modello è stato addestrato in base ai testi disponibili sulla Rete, acquisisce i pregiudizi che gli esseri umani esibiscono nei loro testi online. Il che preoccupa. Molto. Un esempio per tutti. Si è scoperto, sperimentalmente, che GPT-3 è particolarmente abile nel generare discorsi che imitano quelli dei teorici della cospirazione e dei suprematisti bianchi. I gruppi estremisti potrebbero automatizzare i loro discorsi di odio. 

Da citare un grande rischio. La qualità dei testi generati è sufficientemente alta per creare “fake news”. Può verificarsi una selvaggia proliferazione di “notizie false” molto difficili da smascherare. Con un micidiale effetto a medio lungo-termine che interesserà le prossime versioni di ChatGPT e modelli generative AI simili. 

Come accennato, sono sistemi che vengono addestrati sifonando dati dalla rete. Allo stesso tempo, i testi che producono vanno ad alimentare la rete. Alcuni veri, altri del tutto falsi che “sporcano” i dati disponibili in rete. Si può verificare un effetto valanga, con la crescita esponenziale delle “deiezioni” e si rischia di finire nella … beh, avete capito. 

Torniamo a OpenAI, quella senza scopo di lucro. 

OpenAI ha rilasciato l’accesso a GPT-3 in modo incrementale, con un periodo beta di prova che permetteva a chi fosse interessato di utilizzare il modello, senza alcun costo. 

Il periodo beta è terminato il 1° ottobre 2020 e con esso la gratuità. Il prezzo ora è definito da un sistema basato su crediti che va da un livello di accesso gratuito per 100.000 crediti o tre mesi, a centinaia di dollari al mese. 

Il che spiega sia perché nel 2019 Microsoft abbia investito in OpenAI il miliardo di dollari di cui si è accennato sopra per diventare il licenziatario esclusivo del modello GPT-3, sia perché esista una OpenAI LP a fine di lucro. 

In realtà esistono anche altri motivi d’interesse per la Microsoft. 

Il primo ha a che fare con l’utilizzo da parte della OpenAI della piattaforma Cloud della Microsoft, come previsto dall’accordo fra i due. 

Costruire strumenti come GPT-3 e ChatGPT richiede grandi capacità di calcolo, per non parlare dei dati necessari per l’addestramento. OpenAI può alimentare le ambizioni della Microsoft di diventare un attore importante nel mercato del Cloud computing. Sempre che la Microsoft investa nello sviluppo di tecnologie più potenti che le consentano di crescere. Non ha molte scelte. Nel 2021, Amazon aveva il 40 percento del mercato Cloud,  la Microsoft il 15, mentre Google, spesso considerato leader nel mondo della AI, era fermo al 6 per cento.

Secondo motivo è la maggiore libertà che ha una start-up come OpenAI di sperimentare nuovi approcci nella generative AI.

Se una delle soluzioni proposte dovesse comportarsi male, combinare guai, la ricaduta negativa, sia economica che di immagine, sarebbe di certo gestibile. Lo stesso non si può dire se dovesse accadere un incidente di percorso della dimensione di Google o Microsoft. Eventuali effetti negativi si propagherebbero sulle loro intere linee di prodotto.

Si possono quindi intuire le ragioni di Microsoft nell’investire altri 10 miliardi di dollari in OpenAI. 

Non sono stati indicati i termini del possibile nuovo accordo. I soliti bene informati dicono che Microsoft riceverà il 75 per cento dei profitti di OpenAI fino a che non venga ripagato l’investimento. Quindi avrebbe la proprietà del 49 per cento della OpenAI, mentre un altro 49 percento sarà nelle mani di altri investitori, con la OpenAI non-profit proprietaria del restante 2 per cento. 

Chi ha intelligenza, naturale, artificiale, o combinazione di entrambe, stia a guardare. 

Si prevedono interessanti sviluppi. 

 

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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