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“Fascicolo Sanitario Elettronico, mon amour…”

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
16/09/2022
in SANITÀ
“Fascicolo Sanitario Elettronico,  mon amour…”
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TE LO LEGGO IO

Herpes Zoster, meglio conosciuto come “Fuoco di Sant’Antonio”. Infezione causata dalla riattivazione del virus che provoca la varicella (virus varicella zoster). Ricordate? Fa parte delle malattie esantematiche contagiose dell’infanzia. Una volta guariti però il virus non scompare dal nostro organismo. Si accomoda nei gangli delle radici nervose spinali e rimane latente. Se chi lo ospita si espone in modo troppo intenso ai raggi solari, se ha un deficit del sistema immunitario, se è sotto stress o se sottoposto a forte conflitto emotivo, può riattivarsi sotto forma di herpes zoster. Non è un evento raro. Si stima che il 15 per cento dei soggetti che hanno contratto la varicella da bambini, si ammalano di herpes zoster.

Brutta malattia. Il dolore può essere lancinante e non limitato alle fasi iniziali. La nevralgia post-erpetica, uno dei dolori più violenti che si possano provare, può durare molto a lungo, riducendo in modo drammatico la qualità della vita. Le complicazioni fanno paura: infezioni oculari, problemi di udito e di equilibrio, debolezza muscolare, in rari casi meningite.
Meglio non prenderla sotto gamba. Meglio vaccinarsi. Il vaccino esiste e bontà loro, i NoVax tacciono. Conoscessero anche loro il limite alla vergogna…
Gli effetti collaterali del vaccino sono minimi: arrossamento della zona di iniezione o un leggero indolenzimento della parte. Il vaccino è raccomandato soprattutto nella fascia dai 50 ai 79 anni. Per chi ne ha sessantacinque o più, è del tutto gratuito.

Quindi vado a trovare il mio medico di famiglia per prendere un appuntamento. Sarà perché sono residente in un paese piccolo, sarà perché è ancora un medico cui piace fare il medico, mi dice di aspettare. Dopo poco mi fa accomodare nel suo studio, ascolta la mia richiesta, mi chiede l’età, verifica nella sua farmacia, mi dice di sollevare la manica e dopo avere preparato la siringa, ago piccino che nemmeno si sente, inietta e sono vaccinato.

Si siede quindi al computer e inizia a digitare. La mia curiosità è congenita e non vaccinabile. Chiedo e mi spiega che sta inserendo i miei dati e quelli del farmaco in apposita anagrafe sanitaria regionale.
“Regionale?” chiedo, incuriosito.
“Certo, ogni regione ha la sua”.
“Quindi non posso vaccinarmi se non nella mia regione di residenza?”
“Puoi anche farlo, anzi, con il Covid è stato quasi necessario. Uno di qui che lavora in Abruzzo è stato vaccinato a L’Aquila, ma non risulta sul suo libretto delle vaccinazioni toscano. Ogni regione ha il suo sistema e si parlano fra loro con difficoltà. Il fascicolo sanitario elettronico è un’ottima idea, ma ogni regione ha il suo. La ricetta elettronica invece ha validità su tutto il territorio nazionale. Faccio la ricetta qui e puoi andare in qualsiasi farmacia in Italia a ritirare quanto prescritto”.

Nella mia ingenuità di semplice cittadino, condita da giusta percentuale di ignoranza, visto che nessuno me ne ha mai parlato, chiedo perché le cose siano così complicate. Mi viene spiegato che il Servizio Sanitario Nazionale è un insieme di enti e organi che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute dei cittadini.

L’elenco è interessante. Si parte con gli organismi centrali dello stato: Ministero della salute, Consiglio Superiore di Sanità, Istituto Superiore di Sanità, Conferenza Stato-Regioni, Agenzia Italiana del Farmaco, Istituti Zooprofilattici Sperimentali, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Seguono poi gli organismi regionali, ovvero assessorato alle attività sanitarie e la Conferenza regionale permanente. Ultimo livello quello degli organismi territoriali: Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliere e gli IRCSS, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico.

Qualche verifica e si scopre che l’elenco non è esaustivo. Per esempio, la definizione delle “specifiche tecniche per l’interoperabilità tra i sistemi regionali di FSE” che sta per Fascicolo Sanitario Elettronico, coinvolge l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in accordo con il Dipartimento per la Trasformazione digitale (DTD) e la Sogei, Società Generale d’Informatica S.p.A., controllata al 100 per cento dal Ministero dell’economia e delle finanze.

Esiste anche un Comitato Interministeriale per la transizione digitale (CiTD), composto da delegati del Ministero della Salute, del Ministero per l’innovazione e la transizione digitale e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché da rappresentanti tecnici e di enti territoriali.

Da non dimenticare l’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità (INI), progettata dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e realizzata presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’INI deve garantire l’interoperabilità dei FSE regionali, l’identificazione dell’assistito attraverso l’allineamento con l’Anagrafe Nazionale degli Assistiti (ANA), l’interconnessione dei soggetti previsti per la trasmissione telematica dei dati per le regioni che ne fanno richiesta, la gestione delle codifiche nazionali e regionali stabilite e rese disponibili dalle Amministrazioni e dagli enti che le detengono. Non è finita. Deve anche garantire l’accesso, al personale sanitario o all’assistito, ai documenti del FSE riguardanti eventi clinici che si sono verificati in regioni o province autonome diverse da quella di residenza dell’assistito stesso e, in caso di suo cambio di residenza, assicura il trasferimento dei FSE in capo a Regioni o Province Autonome diverse.
Da fare tremare i polsi.

Tanti soggetti diversi. Costi non pochi. Efficacia scarsa. Efficienza dubbia.
D’altra parte il tema è complesso e complicato, dal punto di vista sia tecnico che di coinvolgimento degli utenti, ovvero noi tutti.

Comunque, entro il 2026 il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) dovrà essere interoperabile, contenere, in formato digitale, tutti i dati sanitari più importanti di ogni paziente, ovvero dati anagrafici, ricoveri ospedalieri, farmaci, esenzioni, pronto soccorso, referti di laboratorio analisi, vaccinazioni, fascicolo del cittadino, referti di radiologia ed essere utilizzato da almeno l’85 per cento dei medici di base in tutte le Regioni italiane.
Dimenticavo. Non si parla più di paziente. Non è politicamente corretto. Oggi si deve parlare di “persona che necessita di assistenza e cura”.

Non c’è molto tempo. I fondi ci sono, 1,38 miliardi di euro, nell’ambito del più ampio progetto di rinnovamento dei sistemi digitali, parte integrante della missione salute il cui totale ammonta a 15,63 mld di euro, ossia l’8,16 per cento dell’importo totale del PNRR.

Gli aspetti tecnici di base pare siano definiti. Nel febbraio 2022, è stata rilasciata la nuova versione della documentazione tecnica per l’interoperabilità tra i sistemi regionali dei fascicoli sanitari. A fine Aprile 2022 la Conferenza Stato-Regioni ha dato parere favorevole sulle ‘linee guida’ che garantiranno omogeneità di applicazione sul territorio nazionale.
Bene ripeterlo. L’interoperabilità è il fulcro indispensabile per il corretto funzionamento del Fascicolo Sanitario Elettronico.

C’è però un aspetto curioso. Se si spulciano documenti, dichiarazioni, linee-guida, documentazione tecnica sempre e dovunque si parla di dati. L’attenzione dei progettisti è rivolta ai dati, trattati spesso in modo astratto, senza entrare nel merito del loro significato e del loro uso.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico diventa efficace strumento di diagnosi e cura, se aumenta la qualità e la quantità delle informazioni cliniche, non dei dati clinici.
Quando si lavora sui significati dei dati, sui concetti clinici da essi espressi, sulle loro modalità di utilizzo da parte dei medici nel processo decisionale, allora si ha a che fare con l’informazione.
Sono le informazioni, non i dati, che possono fornire indicazioni alle istituzioni sanitarie per definire e attuare politiche di prevenzione, programmazione sanitaria e di governo e, al contempo, fornire indirizzi agli enti di ricerca per le attività in campo medico e biomedico.

Le soluzioni digitali, troppo spesso centrate sui dati, sono messe a punto soprattutto da informatici. Le soluzioni devono invece trattare le informazioni. Servono team misti, dove insieme agli informatici, lavorano medici, farmacisti, statistici, per citare solo alcune delle arti e mestieri indispensabili.

Gli obiettivi e la natura funzionale delle soluzioni cambiano in funzione dei dati o delle informazioni. Il Fascicolo Sanitario Elettronico se tratta dati è un semplice strumento di raccolta e visualizzazione. Se ha a che fare con le informazioni allora diventa uno strumento di aiuto alla diagnosi, fornisce supporto alle attività di assistenza e cura, consente di prevedere le necessità e, nelle soluzioni più evolute, permette di guidare i medici nella valutazione dei rischi e delle possibili evoluzioni della salute dei loro pazienti.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico genera valore se è in grado di dare supporto a medici, infermieri, personale sanitario, in modo pro-attivo, segnalando le informazioni critiche e fornendo suggerimenti sulle scelte da operare e sui rischi di cui tenere conto, avendo sempre e comunque al centro di tutto la persona che necessita di assistenza e il suo quadro clinico.

Recita l’articolo 32 della Costituzione:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

Sarebbe opportuno che noi cittadini e potenziali clienti del sistema sanitario nazionale cominciassimo a seguire la tematica dell’assistenza sanitaria, è un nostro diritto, ma anche un dovere.

“Bravo, ora però tira giù la manica. Belle dichiarazioni le tue. Intanto, se volessi andare a fare il medico dall’altro lato del fosso dell’Ombrone (trattasi di confine fra regione Toscana e regione Lazio) dovrei studiare una tale quantità di leggi regionali e dispositivi locali che mi passerebbe la voglia.
Non è facile fare il medico, quello di famiglia poi…”.

Mi taccio, metto a posto la manica e ringrazio.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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