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Il SUICIDIO DEL MARESCIALLO DELLA FINANZA ANNUNCIATO AL GIORNALE TUSCIAWEB (E L’ARTICOLO SCOMPARSO)

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
29/08/2022
in LEGALITÀ
Il SUICIDIO DEL MARESCIALLO DELLA FINANZA ANNUNCIATO AL GIORNALE TUSCIAWEB (E L’ARTICOLO SCOMPARSO)
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TE LO LEGGO IO

Beniamino Presutti aveva compiuto cinquant’anni lo scorso 20 aprile. Alle 5 e 40 di domenica 28 agosto si è tolto la vita.

In tempi di depressione sociale sarebbe uno dei tanti episodi che fa girare rapidamente il foglio del giornale e passare cinicamente alla notizia successiva.

Non riesco a voltare pagina per troppe ragioni, tutte profondamente radicate.

Beniamino era un mio collega, anche se non ci siamo mai visti né abbiamo mai lavorato insieme. Vestiva però la stessa uniforme che ho indossato con orgoglio per tanti anni, credeva – come me – nel mettercela tutta per servire al meglio il nostro Paese. E’ sufficiente per dire che Beniamino era mio amico, o semplicemente mi somigliava oppure – a volar bassi – aveva qualcosa in comune con me.

Prima di farla finita facendo fuoco contro se stesso, ha sparato al sistema. Ha colpito prima il contesto che per lui era il motore della sua esistenza e il contenitore di sogni infranti, poi – quasi avesse completato la sua missione – ha fatto sua la successiva pallottola.

Occupiamoci del primo proiettile.

Beniamino lo ha fatto esplodere mettendosi alla tastiera del suo computer o impugnando tablet o telefonino. Ha voluto spiegare cosa lo ha spinto a un così disperato gesto, in modo da evitare erronee interpretazioni da parte di chi – senza mai essersi occupato di lui – si sarebbe prestato a commentare, raccontare, disquisire. Quel suo drammatico “vi dico io il perché” è il più lancinante urlo di sconforto e avvilimento.

La sua mail, indirizzata certamente alla redazione del giornale online TusciaWeb e probabilmente ad altre testate, dice testualmente “Preciso che questo mio gesto è legato esclusivamente alle vicende lavorative in quanto non ho problematiche fisiche, familiari ed economiche. Se sono arrivato a questo punto è perché nella guardia di finanza c’è una tensione altissima. La gerarchia vuole che agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine del Corpo appaia perfetta, senza interessarsi minimamente del personale”.

Quando esce l’articolo dal frastornante titolo “Annuncia di uccidersi mandando un’email a TusciaWeb”, le chat su WhatsApp dei finanzieri (quelle tra colleghi che hanno prestato servizio in un determinato reparto, quelle dei frequentatori dei corsi di formazione e specializzazione e così via) impazziscono facendo rimbalzare il link e la tristezza dei singoli commenti all’ennesimo lutto.

La solidarietà si mescola alla constatazione che qualcosa non va, fino a quando “muore” anche il link all’articolo.

La notizia in precedenza disponibile su TusciaWeb viene misteriosamente cancellata e chi clicca viene spedito sulla homepage del giornale. Fortunatamente la “Wayback Machine” aveva catturato quella pagina e chi vuole leggerla può ritrovarla agevolmente qui.

Sarebbe interessante sapere come mai la storia è stranamente sparita, circostanza che rispecchia le parole di Beniamino Presutti quando dice che si “vuole che agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine del Corpo appaia perfetta”.

Se i suicidi annunciati sul web sono storia vecchia e ne scrivevo su Il Fatto Quotidiano” già il 9 settembre 2014, nemmeno quelli in GdF rappresentano una novità visto che sul medesimo giornale ad inizio di ottobre del 2018 usciva il mio pezzo “Suicidi in Guardia di Finanza, malessere diffuso. Perché?”

Quel perché è rimasto senza risposta.

A distanza di troppi morti che abbiamo pianto nel frattempo e il cui destino avrebbe potuto avere differente prosieguo, si spera che qualcuno delle Istituzioni finalmente se ne occupi con la serietà necessaria.

Su tutti pesano le ultime parole di Presutti. “Ai miei funerali non voglio che ci sia la rappresentanza della guardia di finanza ma solo gli amici, in abiti civili…”

Le plateali manifestazioni farisaiche hanno finito di avere un senso, ammesso ne ne avessero mai avuto uno.

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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