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IMPRONTE “DIGITALI” TRA PEDINAMENTI ONLINE E FURTI DI IDENTITA’

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
27/08/2021
in EDITORIALI
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Quando ci si siede dinanzi ad un computer o si “smanetta” con uno smartphone si è convinti di essere invisibili, al pari di chi leggendo le avventure di Harry Potter immagina che indossare uno speciale mantello consenta di sfuggire alla vista e di muoversi indisturbati.

Questa erronea sensazione induce grandi e piccini a tenere comportamenti eccessivamente disinvolti, dimenticando (o facendo finta di non sapere) che mille occhi sono costantemente pronti a notare ogni dettaglio.

Non di rado si assiste ad una presa di coscienza, purtroppo di effimera persistenza, che porta a constatare che ogni nostra azione è oggetto di costante osservazione, individuazione, analisi, classificazione, schedatura…

A sollecitare qualunque povero disgraziato utilizzatore di dispositivi elettronici sono – non di rado – le inserzioni pubblicitarie che appaiono sullo schermo del pc o sul display del telefonino. Chi si chiede come mai ci sia quel banner promozionale o perché sia suggerito questo o quel prodotto o servizio, probabilmente non ha capito di aver spianato la strada a chi vuole approfittare dei suoi interessi e dei suoi gusti.

Se prima ci si stupiva di certe coincidenze, poco alla volta si è fatta l’abitudine ad essere “profilati” e a ricevere indicazioni per gli acquisti o per le scelte da fare. A guidare la macchina del marketing (che non esita a calpestarci e persino a parcheggiare su quel che resta di noi) sono i medesimi utenti che non hanno capito che la gratuità di quel che si trova in Rete è pazzescamente illusoria. Tutto quello di cui si fruisce (dall’informazione all’intrattenimento, dai servizi alle piattaforme social) ha un invisibile prezzo che ciascun utilizzatore paga senza nemmeno accorgersene: la moneta è quella dei propri dati personali, cui spesso non diamo il giusto valore e la dovuta importanza.

Quelle informazioni sono il petrolio del terzo millennio e alimentano i motori di chi fa business approfittando della nostra trasparenza commerciale: il fatto di non avere segreti (e di non fare nulla per custodire la propria riservatezza) agevola chi deve pianificare operazioni ed investimenti industriali, orientare la produzione, stabilire cosa e a quanto vendere…

A ritagliare il nostro profilo – come gli artisti che a Montmartre con le forbici tirano fuori da un cartoncino nero la silhouette del volto del turista – sono specialisti che sanno sfruttare le confessioni inconsapevoli dei cybernauti. Tutto quel che digitiamo viene registrato e diventa tessera dell’infinito mosaico identificativo di ciascun abitante della dimensione digitale: le ricerche online, i post, i commenti, i “mi piace”, le condivisioni sono annotati e consentono un sempre più dettagliato quadro della nostra personalità.

Ne parlerò sabato 28 a Cisternino, nel corso del Festival dei Sensi che ogni anno in Valle d’Itria regala le emozioni che Internet e tutte le altre diavolerie tecnologiche cercano di sopire nel meccanico processo di omogeneizzazione e di omologazione del pensiero.

Sarà un’occasione per spiegare il futuro della schiavitù digitale di cui siamo incoscienti artefici. Immaginando il mondo virtuale come un bicchiere di vetro si fa presto a riconoscere le tracce delle nostre dita che hanno toccato la superficie trasparente: a poco serve non aver esercitato eccessiva pressione, perché l’impronta sarà nitida ed indelebile.

La chiacchierata porterà a conoscere – e mi impegnerò a farlo per renderla commestibile anche per il palato di chi è meno esperto di certe cose infernali – l’inquietante scenario dei modelli predittivi: quel che abbiamo fatto in precedenza è già sotto la lente di ingrandimento di chi vuole sapere (e lo saprà) cosa stiamo per fare, così da anticipare ogni mossa e far trovare quel che ancora non sappiamo che ci servirà….

Si avrà tempo di prospettare il rischio che qualcuno metta le nostre “impronte digitali” anche dove non siamo mai stati e persino in contesti che neppure conosciamo. Lo spettro del furto di identità aleggia indisturbato e la progressiva migrazione di mille azioni dall’ambito fisico al web ne saprà vitaminizzare la vivacità….

Probabilmente un appuntamento da non perdere, ma – è ovvio – mai chiedere all’oste com’è il suo vino….

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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