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FISCO: ARRIVA UNA NUOVA STAGIONE DI “CARTELLE PAZZE”… FATE ATTENZIONE!

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
16/09/2020
in EDITORIALI
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Irregolarità nelle operazioni di trattamento dei dati o involontaria richiesta indebita di somme al contribuente?

Nel Paese della digitalizzazione di grande successo, dove tutti strombazzano risultati e progressi, si rivive con terrore l’incubo delle “cartelle pazze”.

Un ente locale – subissato da telefonate farcite più di imprecazioni che di celestiali alleluja – si è visto costretto a pubblicare un avviso sul proprio sito web per spiegare cosa è successo.

Nel file pdf si legge testualmente “Si comunica che in seguito ad un errore da parte dell’Agenzia delle Entrate alcuni contribuenti hanno ricevuto un doppio avviso di pagamento in riferimento allo stesso oggetto di imposta ed alla stessa annualità (TARI 2020)”.

Un errore?

Il riferimento ad uno sbaglio (in un epoca in cui tutti vantano la possibilità di incrociare dati e verificarne la congruità, terrorizza che si possano prendere cantonate marchiane) evoca il Principe De Curtis e il suo immortale “Ma mi faccia il piacere….”.

Le cartelle – arrivate simultaneamente ai destinatari – recano importi diversi e una differente didascalia nel prospetto in cui sono spiegate le motivazioni per ciascuna somma dovuta.

Gli avvisi di pagamento hanno poi una numerazione differente e questo lascerebbe pensare al debitore che si tratti di somme entrambe da corrispondere all’Agenzia della Riscossione (la gemella della Agenzia delle Entrate, un tempo Equitalia…).

Lo sbaglio possibile del contribuente zelante

Il cittadino con spiccato senso civico non dubita certo di quel che gli arriva dal Fisco e quindi si premura di prendere i bollettini allegati per correre in banca o alle Poste così da pagare il dovuto senza incorrere in sanzioni e interessi di mora.

Il quisque de populo un po’ più insofferente alle vessazioni (Totò ne “I tartassati” ne incarna un esemplare storico) afferra il telefonino ma scopre che sulla cartella esattoriale non c’è l’utenza cui rivolgersi per avere spiegazioni. C’è, sì, uno sportello virtuale ma le informazioni realmente chiarificatrici – è ben spiegato – le può fornire soltanto l’ente pubblico creditore.

Naturalmente di questo non c’è alcun recapito ma soltanto la semplice indicazione, nel caso specifico “Comune di Monte Argentario Ufficio Tributi”. E’ riportato anche l’indirizzo di Piazzale dei Rioni 8, che in tempi di Covid non è forse di grande utilità vista la riduzione di giorni e di orari di apertura al pubblico.

Il contribuente più determinato si mette alla ricerca di qualche “indizio” per trovare a chi rivolgersi e – con l’aiuto di Google e della fortuna – arriva piano piano a saperne di più.

Le scuse del Comune di Monte Argentario

Se la colpa è dell’Agenzia delle Entrate/Riscossione, probabilmente Monte Argentario non è l’unico Comune ad essere incappato in questa mortificante esperienza e a vedersi costretto a chiedere scusa ai cittadini che abitano nel suo territorio o che in tale circoscrizione hanno la loro seconda casa.

Gli addetti all’Ufficio Tributi sul sito web del Comune non hanno dato grande evidenza al problema. C’è soltanto una voce a centro pagina che riporta il simbolo dei file pdf e la piccola scritta in rosso “TARI 2020 – AVVISO IMPORTANTE”.

Facendo clic su quel link si apre la pagina informativa che fornisce le spiegazioni utili a superare il ferale impatto della doppia pretesa di denaro appena ricevuta per posta.

“Si chiarisce che il versamento deve essere riferito ad un solo avviso , specificatamente quello che nel dettaglio importi “Somme dovuta per” riporta la dicitura: «TARI – ….. – comprensivo di Tributo Provinciale»” è quel che si legge, e subito dopo si ha modo di avere anche il conforto di una esplicitazione grafica del da farsi.

E chi non ha Internet o non ha visto il sito?

Probabilmente tanti contribuenti – magari increduli che il fisco possa sbagliare o semplicemente rassegnati dinanzi alle pretese erariali – non si sono premurati di scoprire cosa fosse successo.

Altri non assistiti da commercialisti o consulenti hanno preso per buone le comunicazioni trovate nella corrispondenza.

Chi non ha una connessione ad Internet (la popolazione più anziana non ha eccessiva dimestichezza con certi strumenti pur tanto diffusi) o semplicemente non ha voluto emulare uno sceriffo cibernetico, non è certo venuto a conoscenza della infondatezza (e della illegittimità) di una delle due buste.

Probabilmente c’è chi avrà diligentemente rispettato i due avvisi di pagamento e versato quanto richiesto.

C’è da augurarsi che qualcuno espliciti ufficialmente le dinamiche di rimborso. C’è poi da sperare che i “guru” tecnologici pubblici facciano un severo esame di coscienza e che qualcuno adotti provvedimenti draconiani nei confronti di chi ha sbagliato recando un danno economico e anche non patrimoniale agli sfortunati bersagli dell’erroneo invio.

Chi dovrebbe occuparsene?

Sicuramente l’Agenzia delle Entrate/Riscossione e altrettanto certamente l’ente pubblico territoriale (auspicando che il “disguido” si sia limitato ai proprietari di casa nel Comune di Monte Argentario) dovranno dare spiegazioni. Tali chiarimenti dovranno essere tempestivi e comprensibili anche per chi non ha competenze tributarie ed informatiche.

Sarebbe bello venire anche a conoscenza dei provvedimenti adottati nei confronti di chi ha combinato questo guaio, ma non succederà. La “demeritocrazia” imperante garantisce l’inamovibilità di chi ha dato prova lampante della propria incapacità e magari l’autore o gli autori di questo vergognoso incidente a fine anno andranno a percepire persino un premio di produttività….

Nel frattempo, come nelle arti marziali, occorre predisporre la legittima autodifesa e, quindi, occhio alle buste che il portalettere vi consegna….

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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