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CORONAVIRUS: LASCIAMO IL PIPISTRELLO A BATMAN E LA MASCHERA A ZORRO

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
22/02/2020
in EDITORIALI
CORONAVIRUS: LASCIAMO IL PIPISTRELLO A BATMAN  E LA MASCHERA A ZORRO
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L’origine dell’epidemia è ancora da definire, ma una certezza non manca: l’impennata della paura è certo dovuta alla cattiva informazione.
La zona maggiormente pericolosa e da cui sarebbe il caso di stare davvero alla larga non è quella di Wuhan, ma piuttosto la piazza virtuale dei social network dove i bacilli dell’imbecillità si propagano a velocità iperbolica.
Il problema è indiscutibilmente serio, ma la contaminazione che maggiormente spaventa non è quella batteriologica. Fake news e tesi complottiste rimbalzano sulle piattaforme di ritrovo online con la casualità dei movimenti della pallina all’interno di un flipper. Ai tasti laterali della “pinball machine” che decidono la sorte della “partita” ci sono gli iscritti a
Facebook e alle altre mille balere dell’inerzia cerebrale.
Meccanici, astronauti, coltivatori diretti, cuochi (ormai immancabili), parquettisti e “terzini della Sampdoria” (aggiungerebbe il Benigni del Giudizio Universale ne Il Papocchio) lasciano i rispettivi paramenti sacri del proprio mestiere, indossano il camice bianco e assumono la postura del vecchio primario “trombone”. Agili come un battitore sul campo da baseball, tutti colpiscono la notizia e confidano in un “fuori campo” che arrivi a portarla chissà dove e a meritare “like” e commenti per innaffiare e concimare la propri autostima.
Non importa cosa si condivida o cosa non si esiti ad apprezzare. L’importante è dare la propria opinione, anche – e perché no? – a sproposito.
Su Internet, chi non ha nemmeno mai “giocato al dottore” (circostanza che all’interessato avrebbe garantito una evoluzione psicologica diversa e certo più vivace) si improvvisa profondo conoscitore di qualsivoglia patologia e – soprattutto – infallibile potenziale risolutore delle più disparate problematiche cliniche e non.
La libertà di espressione erroneamente miscelata con la non vigilata possibilità di salire sul pulpito digitale e sparare qualunque idiozia, ha generato diverse species di “homo telematicus”. Dagli odiatori che odiano perfino se stessi agli esegeti della politica, dagli strateghi finanziari che sempre saprebbero come fare fino agli incompresi cronici, la
moltitudine della cyberpopolazione include anche gli emuli di Piero Angela che distillano perle di conoscenza propinando al mondo le tesi più intriganti.
Ci si imbatte così in storie affascinanti e in combinazioni astrali che attribuiscono la dote della veggenza ad autori di scritti ormai vetusti, avendo così l’opportunità di riconoscere che certi eventi contemporanei erano già stati pronosticati con ampio e sos lopetto anticipo.
“Era già tutto previsto”, canterebbe Riccardo Cocciante.
Inutile elencare le ipotesi più farneticanti e le conseguenti suggestioni. Il momento è già sufficientemente tragico per concedersi il lusso di giocare ancora.
E siccome tutti hanno il rimedio in tasca, proprio per non sentirmi emarginato propongo il mio.
Togliamo la connessione Internet.
E’ una boutade, ma mentre lo scrivo penso all’importanza della rapidità delle comunicazioni e non riesco a non mettere in evidenza la necessità che queste siano – nell’interesse comune – disciplinate.
Post deliranti e messaggi su WhatsApp incrementano la paura, senza corrispondere un minimo di utilità. E questo turbine di mozzichi di notizie, quasi sempre incomplete o talvolta fuorvianti, incendia gli animi e getta le basi della psicosi collettiva.
“Gigante, pensaci tu”, mutuato dal Carosello di una industria dolciaria, dovrebbe essere l’invocazione ai colossi dell’informazione (penso banalmente alla RAI e al suo servizio pubblico) di riprendere la cloche della situazione.

In questo momento la miglior medicina è la conoscenza, quella qualificata, quella seria.
Fermiamo la spettacolarizzazione delle disgrazie, smettiamola con lo show del dolore e dell’angoscia, dimentichiamo share e audience.
Quale valore aggiunto danno le insulse interviste alla signora che esce dal supermercato o al tizio seduto al tavolino del bar?
Si prenda esempio da The Lancet, la celeberrima rivista medica, che ha pubblicato l’appello di 27 scienziati che implorano di smetterla con rumours e bizzarre ipotesi di cospirazione che intralciano il lavoro serio di chi davvero è esperto anche se non siede e non urla nei “talk” o nei “reality” di casa nostra.
Anche la disinformazione uccide.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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