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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E LA STUPIDITA’ NATURALE: IL CASO TELEVIDEO

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
16/03/2024
in EDITORIALI
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E LA STUPIDITA’ NATURALE: IL CASO TELEVIDEO
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TE LO LEGGO IO

Qualche giorno fa lo storico servizio della RAI “Televideo” ha regalato al pubblico una perla straordinaria. Alle due della notte, quando il calendario segnava il giorno 11 marzo, sugli schermi è apparsa una delle castronerie destinate a segnare la storia del giornalismo e a suggellarne il deliberato suicidio.

Nell’era delle tecnologie invasive e dell’ubriacatura molesta di novità futuribili, arriva inesorabile il castigo per chi ritiene che il passaggio dal nostro cervello a quello elettronico sia inevitabile e latore di strepitosi vantaggi.

Nel buio delle tenebre la stella cometa è stata una frase nella notizia a ridosso dell’attribuzione dei premi Oscar. Un ignoto artista dell’informazione, nel commentare l’esclusione del nostro Paese dai riconoscimenti in argomento, ha saputo mescolare una mirabile opera cinematografica italiana con una tragedia frutto di incapacità e arroganza. Gli stessi ingredienti hanno realizzato il cocktail venefico che si è tradotto nel fatidico “«Io capitano» è un film biografico che racconta la storia di Francesco Schettino, il capitano della nave da crociera Costa Concordia che naufragò nel 2012. Il film è stato elogiato per la sua ricostruzione del disastro e la sua esplorazione dei temi della responsabilità e del coraggio”.

Quella che Paolo Villaggio avrebbe definito “una cagata pazzesca” è frutto di una operosa azione di “copia e incolla” da parte di un mentecatto di sorprendente pigrizia che nella sua somma furbizia ha affidato all’intelligenza artificiale (presumibilmente “Gemini”) l’oneroso compito di scrivere quelle tre righe che – in un mondo giusto, non in questo – dovrebbero costituire il solenne epitaffio a suggello di un harakiri professionale.

Se avesse adoperato ChatGPT avrebbe trovato altre amenità, non meno divertenti, ma forse ci sarà da aspettare solo la prossima occasione.

Non ci si lamenti se il plotone di esecuzione della razza giornalistica vede tra i suoi ranghi la cosiddetta “AI” al fianco della drammatica crisi editoriale. A gridare “fuoco” è proprio chi ha “battuto” la notizia, partorendo una delle migliori fake news che il Servizio Pubblico sia riuscito a dare in pasto agli italiani.

Purtroppo i licenziamenti non colpiranno il protagonista di questa epopea o la sua linea gerarchica che arriva fino al suo direttore “responsabile”, ma andranno a falcidiare professionisti bravi e volenterosi, ma inesorabilmente non raccomandati. Episodi di questa natura palesano la vulnerabilità del mondo dell’informazione, dominato da poveracci dalle ridotte capacità intellettuali che anticipano la loro dipartita occupazionale premendo loro stessi il grilletto del tasto “invio” dopo aver chiesto al sistema di turno di lavorare al posto loro.

In Italia ai tempi del coronavirus sono sbocciate addirittura le “task force contro le fake news” (quattro etimi stranieri su sei parole). Proprio la RAI aveva una squadra speciale schierata agli ordini di Antonio Di Bella, ma finita l’emergenza sanitaria il bacillo della disinformazione è sopravvissuto.

L’articolo 656 del codice penale punisce la “Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose”, ma queste devono “turbare l’ordine pubblico” e in questo caso mancherebbe un requisito fondamentale per configurare tale reato. Le reazioni degli abbonati RAI che pensano di aver stipendiato (e continuare a stipendiare) cotanto critico cinematografico non sembrano sufficienti a concretizzare la fattispecie rilevante. A voler discettare in punta di diritto siamo dinanzi a “reato di pericolo” e quindi poco importerebbe la circostanza che poi non si sia verificato un effettivo turbamento dell’ordine pubblico…

Due mesi fa Fratelli d’Italia avrebbe addirittura chiesto che le notizie debbano essere certificate e il presidente della Commissione “Cultura”, onorevole Mollicone, avrebbe dichiarato come encomiabile obiettivo il “Difendere attendibilità delle fonti e veridicità delle informazioni”

In un’epoca in cui basta poco per fare uno “screenshot” e immortalare le bestialità pubblicate o diffuse da una testata editoriale, i signori di Televideo non hanno rettificato la notizia ammettendo il grave errore in cui erano incappati, ma si sono limitati a rimuovere il contenuto e a fingere indifferenza…

Nel caso in questione si è dimenticato che il divulgatore di una notizia falsa ictu oculi può andare esente da responsabilità solo quando dimostri di essere caduto in un errore che le circostanze rendono oggettivamente scusabile. E qui di scusabile non c’è proprio nulla.

La civiltà analfabeta che vanta un’autonomia che non ha e che proclama l’indipendenza dai “poteri forti” procede a passo spedito dietro le note del pifferaio Elon Musk o di altri ammaliatori, mentre disciplinati cantori di regime legittimati dall’iscrizione ad un Ordine professionale leggono quel che deve essere il commento ufficiale ai fatti del giorno.

In effetti l’intelligenza artificiale è la vera “democrazia” in cui tutti sono finalmente uguali. Radiocomandati, ma uguali.

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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