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DACCI OGGI LA NOSTRA CORRUZIONE QUOTIDIANA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
23/10/2024
in EDITORIALI
DACCI OGGI LA NOSTRA CORRUZIONE QUOTIDIANA
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TE LO LEGGO IO

Erano già due giorni senza un “venduto”, un frodatore, un mascalzone in doppio petto blu ed era subito maturata la convinzione di essere in un Paese serio, dove la correttezza e la legalità regnano sovrane.

Fortunatamente questa condizione onirica è stata celermente dissipata dalla notizia delle fiamme gialle che perquisiscono uffici ed abitazioni di manager di TIM e NTT Data. Meno male, avevo cominciato a pensare con sincera preoccupazione che qualcosa stesse cambiando con tutte le conseguenze che certe dinamiche evolutive possono comportare.

Sapere che le tradizioni non vanno perdute è motivo di serenità. L’Italia – evviva! – prosegue indisturbata in vetta alle classifiche che un tempo erano feudo indiscusso di certe realtà sudamericane.

Stamattina i finanzieri del Comando provinciale di Roma, non per una ricerca casuale su Waze o su Google Maps ma su disposizione della Procura della Capitale, hanno indirizzato le loro vetture verso le case e le aziende di due top manager con procure speciali. Parliamo di due società quotate in Borsa e quindi non è una visita di cortesia né un appuntamento “al buio” proposto da un sito di “dating”, ma l’esecuzione di un decreto di perquisizione locale, domiciliare e di sequestro.

Si parla di ipotesi di corruzione tra privati e quindi le due grandi imprese si sono affrettate a rendersi disponibili a collaborare con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali danni alle rispettive aziende di appartenenza.

La “corruzione tra privati” è prevista dall’articolo 2635 del codice civile e riguarda amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori, di società o enti privati. Questi signori (o signore) se, anche per interposta persona, sollecitano o ricevono o si fanno promettere, per sè o per altri, denaro o altra utilità non dovuti vengono puniti con la reclusione da uno a tre anni. La pena in questione si applica quando il colpevole compie oppure omette un atto in violazione degli obblighi inerenti al proprio ufficio o degli obblighi di fedeltà, e viene raddoppiata se ci si trova in presenza di società con titoli quotati in mercati regolamentati italiani o comunitari.

Nella fattispecie ci sarebbero una mazzetta da 50 mila euro del 22 febbraio 2024 e un’altra di importo non definita risalente al successivo 15 maggio entrambe ricevute da Simone De Rose. Quest’ultimo non è un dirigente qualunque ma il Chief Procurement Officer (CPO), ovvero colui che in TIM – alle dirette dipendenze dell’amministratore delegato Pietro Labriola – è a capo degli “acquisti” e ha la responsabilità di fornitori, contratti e strategie conseguenti. Il generoso interlocutore invece sarebbe Emilio Graziano, Senior Vice President di NTT Data Italia da cui dipende la Business Unit Telecom, Development & Big Deals. NTT Data – giusto per la cronaca – era il datore di lavoro di Carmelo Miano, l’’hacker che aveva “bucato” tra gli altri il Ministero della Giustizia…

Ma non divaghiamo e torniamo a noi.

Si tratta di vedere quanto e per quale motivo i personaggi in questione sono venuti meno al loro dovere e si sono sporcati le mani. “Quante volte figliolo” direbbe il parroco nel segreto del confessionale. I maligni invece vorrebbero invece conoscere i contorni dell’accaduto e capire quale sia stato il riflesso di certi comportamenti nei riguardi delle aziende. Certe affettuose consegne di denaro hanno fluidificato un rapporto commerciale, hanno fatto andare in porto un certo affare, hanno blindato un determinato appalto? Chi ci ha guadagnato? Gli interessati – grazie alla loro condotta – hanno magari conseguito un risultato e maturato un riconoscimento economico per la straordinaria produttività?

Per essere escluse da responsabilità di sorta, le aziende dovranno, comunque, dimostrare – in conformità con l’art. 5 del Decreto Legislativo 231 – di aver adottato ed efficacemente eseguito, prima del “fattaccio”, una valutazione ex ante del pericolo in questione e aver adottato un “modello di organizzazione e gestione” in grado di prevenire ed impedire l’evento corruttivo…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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