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BASTANO 200 DOLLARI PER SPIARE UN TELEFONINO

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
11/04/2024
in EDITORIALI
BASTANO 200 DOLLARI PER SPIARE UN TELEFONINO
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TE LO LEGGO IO

Il dottor Gratteri si preoccupa giustamente per la impenetrabilità dei sistemi di comunicazione utilizzati dal crimine organizzato. Sul versante opposto, intanto, proliferano opportunità per sventrare la riservatezza di persone qualunque, o magari proprio di magistrati o di operatori di polizia giudiziaria…

Così non solo non si sa cosa fanno o dicono i delinquenti, ma c’è il rischio che questi ultimi abbiano totale visibilità ed ascolto su ogni istante della giornata di chi “si occupa di loro”…

Tralascio ogni considerazione sulla cecità delle Istituzioni, che non hanno mai voluto prendere sul serio il problema (figuriamoci il fare investimenti) e che si sono “liberate” delle migliori risorse pur di avere truppe disciplinate e controllabili. Il gap tra cattivi in fuga e buoni all’inseguimento è ormai incolmabile e non è difficile individuarne puntualmente le responsabilità, ma sarebbe solo una occasione di ulteriore mortificazione che è preferibile evitare.

Mettiamo da parte, quindi, le questioni serie per divagare e scrutare l’orizzonte a caccia di situazioni folkloristiche così da distrarci e ritrovare il sorriso.

Il mio batiscafo virtuale – costantemente immerso nelle profondità oceaniche del deep web – si è imbattuto stamani in una “start up” colombiana che offre “servizi hacker” a cifre modiche.

Il carnet delle opportunità proposte alla potenziale clientela è apparentemente allettante ed è simpatico leggerne le caratteristiche. Salta subito agli occhi il “Cell Phone Hacking” e può divertire leggerne la descrizione.

La premessa è chiara: “Questo servizio consiste nell’invadere un dispositivo mobile (cellulare o tablet) e impossessarsi di alcuni o tutti i dati al suo interno”.

L’attività si baserebbe sull’utilizzo della rete del provider telefonico, “poiché questa rete sarà sempre collegata al dispositivo, anche se la persona non ha un piano attivo in questo momento o se la linea viene interrotta. Finché la SIM card rimane nel dispositivo, ci sarà una connessione satellitare, che utilizzeremo come ponte, per attaccare l’operatore e utilizzare la sua rete per invadere il dispositivo”.

La curiosità è forte e viene da chiedersi quanto costa questa azione illecita e si scopre che il prezzo del servizio varia in base ai dati che il committente desidera ottenere dal dispositivo.

La banda in argomento è commercialmente agguerrita. Leggiamo insieme la proposta ai possibili clienti.

“Abbiamo 3 pacchetti, che dettagliamo di seguito:

  • Pacchetto Base – 200 Dollari USA – Ti permetterà di spiare fino a 2 (due) app di messaggistica a tua scelta (ad esempio: Whatsapp, Messenger, Telegram, ecc.). E se vuoi spiare più di 2 app, puoi farlo pagando 25 dollari extra per ogni app aggiuntiva.

  • Pacchetto Social completo – 300 dollari USA – Ti permetterà di spiare tutte le app di messaggistica installate sul dispositivo, oltre agli SMS inviati e ricevuti, al registro delle chiamate e alle chiamate audio.

  • Pacchetto completo – 400 dollari USA – Accesso completo all’intero dispositivo. Conversazioni da tutte le app di messaggistica installate, registro chiamate e audio, SMS inviati e ricevuti, foto e video ripresi con la fotocamera, posizione GPS in tempo reale, possibilità di attivare la fotocamera per spiare in tempo reale, tutte le password memorizzate nel dispositivo dalle e-mail e social network, registri delle app di appuntamenti (Tinder, Happn, Badoo, ecc.). Sarà come avere tra le mani il dispositivo stesso per vederlo completamente.”

Come si capisce, ce n’è per tutti i gusti.

E’ previsto persino uno sconto del 10% se si chiede di agire su più dispositivi purchè si paghi in unica soluzione e ci si deve mettere in coda per essere “serviti” perché le richieste sono tante. Chi non vuole attendere dalle 5 alle 15 ore previste per l’avvio delle attività può avvalersi del “Servizio Express” che comporta un costo aggiuntivo di 50 dollari. ma garantisce la priorità rispetto agli altri ordini e riduce alla metà i tempi di attesa.

La “merce” (cioè quel che viene intercettato o copiato) viene consegnata in un’area riservata nel deep web, può essere scaricata sul computer o sullo smartphone, è abbinata all’invio automatico di report spediti via mail…

Il pagamento ovviamente avviene con Bitcoin o Ethereum e il “lavoro” viene svolto per sei mesi con possibilità di rinnovo…

Le condizioni contrattuali sono lunghe e – a tratti – pure un pochino noiose. Fermiamoci qui. Ne sappiamo abbastanza per constatare che sono migliaia le offerte di questo tipo e che esiste una fiorente industria di settore.

Dobbiamo preoccuparci? Se non noi, qualcuno dovrebbe farlo?

 

 

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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