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BEPPE GRILLO E IL SUO PENSIERO STORICO SULLO STUPRO

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
05/06/2021
in EDITORIALI
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I processi vanno fatti in tribunale e non sui giornali o in televisione. Sono d’accordo.

Valutazioni e considerazioni, però, possono trovare spazio dove – come in questo caso – ognuno ha modo di commentare e dire la sua.

Non ci interessa la prospettiva della notizia del rinvio a giudizio dei quattro ragazzi che in Costa Smeralda hanno dato il meglio di loro stessi fino a vantarsene con gli amici. Preme, piuttosto, analizzare la linea difensiva stragiudiziale posta in essere dal genitore di uno degli imputati, soprattutto in considerazione del fatto che questo papà è (o è stato) il punto di riferimento di un movimento politico, dei suoi rappresentanti in Parlamento, dei milioni di attivisti e simpatizzanti.

La difesa degli esuberanti giovanotti in questi giorni è andata a scavare nel passato della diciannovenne italo-norvegese al solo scopo di delegittimare la giovane e minarne l’attendibilità, quasi se approfittare di una ragazza etichettabile come “troppo spigliata e disinibita” non costituisse reato, come se la presunta “poco di buono” non avesse diritto ad essere rispettata.

I trascorsi di ciascuno di noi condiziona opinioni e pensieri e, allora, è giusto viaggiare nel tempo a cercare spunti di riflessione anche da chi ha sempre puntato il dito contro tutto e tutti e ha pensato – senza riuscirci – di aprire le stanze del potere come una scatoletta di tonno e di cambiare l’Italia.

L’uomo autodefinitosi (in un momento di umiltà) “l’Elevato”, che riduce un evento non proprio edificante alla scenetta di “ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano con il pisello, così… perché sono quattro coglioni”, anni fa aveva trattato il tema dello stupro con toni che, un pochino meno minimizzanti, meritano di essere vagliati con distaccata serenità.

Non c’è bisogno di affidarsi ad affilatissimi strumenti digitali per raspare in Internet e trovare qualche perla. Basta aprire un motore di ricerca e digitare “stupro site:beppegrillo.it”, così da reperire tutte le pagine del sito del leader spirituale del Movimento Cinque Stelle che contengono la parola “stupro”.

Il 29 agosto del 2006 nel post “Il nuovo femminismo”, si legge che “il desiderio maschile cede alla passione che poi cede allo stupro. E’ da animali, ma è così. La natura fa il suo corso”.

Il pezzo presenta una sua originale modernità, soprattutto quando dice che “Le donne non devono stupirsi, ma coprirsi”.

Non manca ovviamente un attacco alle associazioni a tutela delle donne, colpevoli di fare poco, e soprattutto spicca il concetto di una certa inerzia. “Senza manifestazioni di protesta per eventuali stupri per far valere i propri diritti. Senza cortei, petizioni, raccolte di firme. Esattamente come le donne fanno adesso. Forse, perchè, in fondo in fondo, ci stanno.”

In fondo in fondo le donne “ci stanno”? Rileggo, incredulo, la frase un paio di volte. Sì, è proprio scritto così.

Grillo il 14 ottobre 2007, nel post “Stupro libero” si domanda “Dove sono le donne? Le femministe superstiti? Le associazioni? Perchè non intervengono? Perchè non bloccano con i cortei le città come una volta?”

Ha ragione. E a distanza di quattordici anni il quesito ce lo riproponiamo noi, magari legandolo alla cronaca più recente. Forse avrebbe fatto piacere vedere almeno un “sit-in” davanti alla Procura della Repubblica di Tempio Pausania.

Lo scritto dell’osannato leader politico evidenzia che “Un tale disprezzo verso il corpo femminile non si era ancora visto in questo Paese. La donna è diventata un oggetto da penetrare…”

E poche righe dopo si legge persino che “Lo stupro sta diventando epidemico”. Come sospirava la Sora Lella, “annamo bene…”.

Il grillo-pensiero arriva al climax il 4 marzo 2011 quando viene pubblicato “Stupro in caserma”. L’articolo commenta la violenza ai danni di una ventenne compiuta negli uffici di un comando dell’Arma dei Carabinieri.

La lettura è estremamente interessante soprattutto in considerazione delle ostentate tesi del “rapporto consenziente”.

Il comico oggi politico non esita ad ammettere il suo senso di fastidio. L’incipit non lascia spazio a libere interpretazioni: “Non riesco più neppure a indignarmi, sono affranto”.

Riprende giustamente sbalordito le dichiarazioni dei tre militari che “si sono difesi dicendo «non l’abbiamo violentata… è stato un rapporto di gruppo consenziente»”.

La frase sembra di averla sentita ripetere anche a proposito della “nottata” a Cala di Volpe, ma stavolta chi recentemente in un video ha parlato di sorrisi in mutande e piselli saltellanti si esprime in maniera diversa.

Parlando di vicenda che non lo vede emotivamente coinvolto, Grillo lucidamente commenta “Ma scherzi o dici sul serio??? «RAPPORTO DI GRUPPO CONSENZIENTE»…” utilizzando addirittura i caratteri maiuscoli a voler sottolineare l’incredibilità di una simile affermazione.

Anche lui, una decina di anni fa, era sbigottito dinanzi a simili frangenti. “Come si cambia” cantava Fiorella Mannoia. Per non morire, per amore, per non soffrire…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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