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I TORMENTONI ESTIVI

Giuseppe Bodi di Giuseppe Bodi
17/08/2025
in RIFLESSIONI
I TORMENTONI ESTIVI
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TE LO LEGGO IO

Ormai da anni, ogni estate ha i suoi tormentoni. Nella seconda metà di agosto, quando ci si avvia alla fine del periodo delle vacanze per la maggior parte degli italiani, potremmo eleggere come tormentone dell’estate 2025 il caro stabilimenti e vacanze in genere. 

I prezzi, poco favorevoli alle tasche dell’italiano medio, hanno prodotto il conseguente abbandono da parte di moltissimi vacanzieri del servizio spiaggia negli stabilimenti a pagamento. Una foltissima schiera si è dirottata verso le spiagge libere, sempre più affollate.

Non parliamo certo della famosa spiaggia per indigenti di Forte di Marmi, il Twiga, dove la “tenda imperiale” viene offerta al misero prezzo di 1.500 euro al giorno. Praticamente più dello stipendio mensile di molti italiani, per non dire dei pensionati. Se questo è il record nazionale molti altri si attestano intorno ai 500 euro. Scendiamo verso prezzi più normali. Un ingresso spiaggia con ombrellone e due lettini si aggira dai 30 ai 50 euro minimo. 

Pochissimi sono sotto questa soglia, moltissimi oltre. Gli italiani si sentono presi in giro nel confrontarsi con i costi del caro spiagge. Una famiglia di 3 o 4 persone, in quattro giorni, soggiorno e pasti compresi, potrebbe giocarsi più di uno stipendio anche perché alcuni stabilimenti vietano di pasteggiare sotto l’ombrellone o mangiare un semplice panino non acquistato presso di loro. Non pochi si sono riversati negli agriturismi o nei pochi B&B a prezzi accettabili, atteso che anche questi hanno raggiunto cifre ragguardevoli.

Le famiglie italiane hanno raschiato il fondo del barile ed il tormentone estivo ci fa aprire gli occhi su questa dura e triste realtà. Nell’Italia degli anni sessanta, e sino agli anni ottanta, si affittavano appartamenti nelle località marine o montane per un mese, in alcuni casi due mesi, o si trascorrevano almeno due settimane negli alberghi. Era normale affittare per un mese o due un ombrellone, le sdraie e una cabina. I costi giornalieri erano accessibili anche per i non abbienti. 

Le città erano talmente vuote che in alcuni periodi di agosto era difficile fare la spesa poiché i centri commerciali non esistevano ed i supermercati erano una rarità. I negozi erano chiusi a turni quindicinali e molti raddoppiavano. Tutti potevano godersi un sano riposo non essendovi l’insana moda di tenere aperti gli esercizi commerciali praticamente 365 giorni all’anno.

Ora, non parliamo ovviamente dei pochissimi privilegiati che possono spendere anche decine di migliaia di euro al giorno, nella gran parte la vacanza si è ridotta tra i tre ed i cinque giorni di media, concentrati per Ferragosto o brevissimi mordi fuggi nei fine settimana. Troppi hanno la sensazione, peraltro giustificata dagli elevatissimi prezzi, di essere letteralmente spellati o turlupinati da alcuni speculatori seriali. Sicuramente non sono la maggioranza ma certamente non sono pochissimi. Purtroppo, c’è anche chi incappa nelle truffe, sperando di poter risparmiare quanto accumulato con il sudore della fronte di un anno di lavoro.

Da una parte dei nostri politici si sostiene che tutto va benissimo, che i salari aumentano, il turismo esplode, il tutto esaurito è ovunque, sempre più denaro confluisce nelle tasche degli italiani, la disoccupazione diminuisce senza tenere presente l’incremento di chi non cerca più lavoro, le imposte e le tasse diminuiscono, i debiti fiscali vanno rottamati a beneficio degli evasori e via discorrendo.

Da un’altra parte si evidenzia che troppi italiani non arrivano alla fine del mese, il carrello della spesa è sempre più misero e di scarsa qualità, che non hanno sufficienti soldi per fare vacanze dignitose per i rincari distribuiti ovunque: dai generi alimentari, agli esercizi pubblici, ai costi nelle bollette di luce e gas e tributi vari.

Guardiamoci un attimo in giro e forse capiremo da quale parte sta la realtà italiana. In compenso gli italianissimi politici nostrani vanno all’estero a trascorrere le vacanze, non certo per mancanza di denaro si spera. Noi non paghiamo le vacanze a loro ma a carico di chi sono straordinari e permanenze dei servizi di scorta e trasporto aereo, anche con voli non di linea? Domandiamo per un amico.


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Giuseppe Bodi

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