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C’ERA UNA VOLTA TED…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
20/06/2025
in RIFLESSIONI
C’ERA UNA VOLTA TED…
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TE LO LEGGO IO

Mai sentito parlare di TED? Sono delle conferenze, chiamate anche TED talks, gestite dalla fondazione privata, non-profit, statunitense, Sapling Foundation che ha l’obiettivo strategico di “attivare il potere delle idee di cambiare il mondo”.

La prima conferenza TED è del febbraio 1984. Nel 1990 diventa una conferenza annuale, inizialmente dedicata a TEcnologia e Design, il che non deve sorprendere vista la sua origine nella Silicon Valley. Negli anni successivi ha esteso il suo campo di interesse al mondo scientifico, culturale e accademico e oggi TED è l’acronimo di Technology Entertainment Design, che sta per tecnologia, intrattenimento e design.

Nel 2006 la partecipazione costava 4.400 dollari ed era solo su invito. Nel gennaio del 2007, la modalità di associazione è stata trasformata in quota annuale di 6mila dollari. Oggi trovate tutto in linea.

Le sedi centrali TED sono a New York e a Vancouver. Le conferenze TED si svolgono in tutto il Nord America, in Europa e in Asia, vengono diffuse in live streaming e trattano trattate una vasta gamma di argomenti: scienza, arte, politica, temi globali, architettura, musica e altro. Oggi TED copre quasi tutto il sapere e si svolge in più di 110 lingue.

I relatori provengono quindi da molte comunità e discipline diverse. Tra gli speaker più celebri, TED ha ospitato l’ex presidente degli USA Bill Clinton, i laureati Nobel James Dewey Watson, biologo e il fisico Murray Gell-Mann, padre dei Quark, il cofondatore di Wikipedia Jimmy Wales, i cofondatori di Google Sergey Brin e Larry Page e il fondatore di Microsoft Bill Gates. Anche Papa Franceso ha partecipato a sorpresa, nel marzo 2017, inviando un video, a un TED a Vancouver avente come tema il futuro.

Erano delle conferenze molto interessanti. Costruttive, propositive, positive. Frequentate da gran bella gente.

Si rimane quindi alquanto perplessi nell’assistere, il giorno 8 aprile, in occasione della conferenza TED 2025, all’intervento, tenuto da soggetto dall’aspetto mefistofelico-fantozziano. Pizzetto, camicia hawaiana, bermuda bragalone e infradito. Parla di come l’arsenale basato sull’intelligenza artificiale non sia più una semplice ipotesi, ma che sia ineluttabile e in grado di fermare la terza guerra mondiale.

Non è proprio nello stile TED. Altra modifica indotta dal trumpismo imperante?

Comunque sia, il soggetto in questione è Palmer Freeman Luckey. 33 anni. Inventore e imprenditore seriale. Fonda la Oculus VR nell’aprile 2012 e la vende nel 2014 a Facebook per 2 miliardi di dollari, di cui 700 milioni sono finiti nelle sue tasche. Nel giugno 2017, dopo avere lasciato Oculus e Facebook in modo poco amichevole, Palmer fonda Anduril Industries. Andùril è la spada di Aragorn nella guerra dell’Anello, nome scelto non a caso visto che l’azienda si occupa di tecnologie militari con la missione di: “Trasformare le capacità di difesa con le tecnologie avanzate”. Anduril non è un appaltatore della difesa, ma un’azienda di prodotti per la difesa.

Elegante ipocrisia nascondersi dietro il dito della difesa, quando ci si occupa di sistemi di offesa. Non per nulla, a settembre 2020, Anduril rende noto di avere firmato un contratto da 967 milioni di dollari con l’aeronautica militare statunitense per partecipare al progetto per lo sviluppo dell’ABMS, l’Advanced Battle Management Systems. Sistemi avanzati di gestione del campo di battaglia.

Nella sua chiacchierata di un quarto d’ora, Palmer racconta di come la Cina scateni tutto il suo arsenale invadendo a sorpresa Taiwan.

Missili balistici piovono sulle principali installazioni militari, neutralizzando le basi aeree e i centri di comando prima che Taiwan possa sparare un solo colpo. La Marina dell’Esercito Popolare di Liberazione si muove con una forza schiacciante. Gli attacchi informatici paralizzano le infrastrutture di Taiwan e impediscono la risposta all’emergenza.

Intervengono gli Stati Uniti. La Cina risponde. I suoi missili a lungo raggio sfondano le difese USA. Navi, nodi di comando e controllo, le risorse critiche vengono distrutte prima ancora che possano essere ingaggiate. Diventa subito chiaro gli Stati Uniti non sono in grado di reagire. Non ci sono abbastanza armi. Non ci sono abbastanza vettori per trasportarle. Le navi da guerra, troppo lente e troppo poche, affondano nel Pacifico sotto sciami di missili antinave cinesi.

Gli aerei da combattimento, pilotati da piloti umani e coraggiosi, ma in inferiorità numerica, vengono abbattuti uno dopo l’altro.

Dopo otto giorni gli Stati Uniti hanno esaurito il loro scarso arsenale di munizioni di precisione.

Taiwan cade nel giro di poche settimane e il mondo si sveglia di fronte a una nuova realtà, in cui la potenza dominante non è più una democrazia.

Ipotesi interessante che riassume il pensiero dominante degli analisti militari statunitensi e c’è da chiedersi se non sia già il caso oggi di avere una potenza dominante non basata sulla democrazia.

Facciamo parlare Palmer.

“Nonostante l’incredibile progresso tecnologico, il nostro settore della difesa è rimasto bloccato nel passato. I grandi appaltatori hanno rallentato l’innovazione, dando priorità ai dividendi degli azionisti rispetto alle capacità avanzate, dando priorità alla burocrazia rispetto alle scoperte.

La Silicon Valley, luogo dei nostri migliori ingegneri e scienziati, ha voltato le spalle alle forze armate in senso lato, scommettendo sulla Cina, unica economia o governo che valesse la pena assecondare.

Le aziende tecnologiche che un tempo collaboravano con il dipartimento della difesa hanno deciso che la sicurezza nazionale non è un loro problema. …

… sapevo che se sia le menti più intelligenti della tecnologia che i più grandi attori della difesa avessero declassato l’innovazione, gli Stati Uniti avrebbero perso, per sempre, la loro capacità di proteggere il nostro stile di vita… …ho deciso che avrei fatto del mio meglio.

 

Così ho fondato un’azienda chiamata Anduril. Spendiamo i nostri soldi per prodotti per la difesa che funzionano, piuttosto che chiedere ai contribuenti di pagare il conto. Il risultato è che ci muoviamo molto più velocemente e a costi inferiori rispetto alla maggior parte delle grandi aziende tradizionali.

 

Realizziamo dozzine di hardware diversi, ma il nostro prodotto principale è un software, una piattaforma di intelligenza artificiale chiamata Lattice, che ci consente di schierare milioni di sistemi d’arma senza rischiare milioni di vite.

Ci consente, inoltre, di aggiornare tali sistemi alla velocità del miglioramento delle linee di codice, assicurandoci di essere sempre un passo avanti rispetto alle minacce emergenti.

 

Un’altra grande differenza è che progettiamo hardware per la produzione di massa, utilizzando l’infrastruttura e la base industriale esistenti.

A differenza degli appaltatori tradizionali, costruiamo, testiamo e distribuiamo i nostri prodotti in mesi, non in anni. Così abbiamo sviluppato e venduto jet da combattimento autonomi per l’aeronautica degli Stati Uniti, sottomarini autonomi delle dimensioni di uno scuolabus per la marina australiana e visori per la realtà aumentata, solo per citarne alcuni.

Costruiamo anche tecnologia come il “Roadrunner, un intercettore a doppio turbogetto, anti-drone, riutilizzabile, che abbiamo portato dallo schizzo alla capacità di combattimento, verificata nel mondo reale, in meno di 24 mesi. Lo abbiamo fatto usando i nostri soldi.

 

Ora, detto da un ragazzo che costruisce armi per vivere, quello che sto per dire potrebbe sembrare controintuitivo: noi stiamo promuovendo la pace. Scoraggiamo i conflitti assicurandoci che i nostri avversari sappiano che non possono vincere.

 

Per questo abbiamo bisogno di sistemi autonomi. Abbiamo bisogno di piattaforme intelligenti in grado di operare in ambienti dove i sistemi pilotati dall’uomo semplicemente non possono. Abbiamo bisogno di armi che possano essere prodotte su larga scala, dispiegate rapidamente e aggiornate continuamente.

 

La produzione di massa è importante.

In un conflitto dove la nostra capacità di produzione è la più grande vulnerabilità, serve un modello di produzione che rispecchi il meglio del nostro settore industriale: velocità, scalabilità e resilienza. Per raccogliere i benefici di questi sistemi prodotti in serie, abbiamo bisogno che siano più intelligenti ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale.

 

L’intelligenza artificiale è l’unico modo possibile per tenere il passo con il vantaggio numerico della Cina e ci consente di costruire un diverso tipo di forza, che non è limitata da costi, complessità, popolazione o manodopera, ma piuttosto da adattabilità, scalabilità e velocità di produzione.

 

Le implicazioni etiche dell’IA in guerra sono serie, ma ecco la verità: se gli Stati Uniti non saranno leader, lo saranno i regimi autoritari che non si preoccuperanno delle nostre norme etiche.

L’intelligenza artificiale migliora il processo decisionale, aumenta la precisione, riduce i danni collaterali e si spera possa eliminare del tutto alcuni conflitti.”

 

Basta così. Dice anche altre cose Palmer. Racconta lo scenario alternativo di una guerra con la Cina dove droni, robot e intelligenza artificiale consentiranno agli Stati Uniti di vincere, di continuare a imperare. D’altronde, è cosa nota, Palmer ha finanziato Trump e la sua campagna elettorale.

Tutto quello che dice lo sta leggendo, grazie agli occhiali a realtà aumentata che sta indossando, lui che non ha nessun problema di vista. Il che da al suo sguardo un qualcosa di inquietante, di malato, perché l’occhio è a fuoco sulla lente dell’occhiale, non sul pubblico, non sulla realtà.

Non so a voi, ma a me ha ricordato lo stralunato e impazzito Dottor Stranamore quando racconta ai vertici militari e politici statunitensi la sua strategia di intervento.

Verificate di persona

Di certo la guerra non fa bene, anche quando solo la si immagina.

Di certo, d’ora in poi, seguirò le conferenze TED con molta, molta più cautela di quanto non abbia fatto fino a oggi.

Pensavo fossero neutrali. Mi sbagliavo.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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