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TRUMP-NERONE, PUTIN-PÉTAIN E L’IMPORTANZA DI DIRE LE COSE COME STANNO

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
11/03/2025
in RIFLESSIONI
TRUMP-NERONE, PUTIN-PÉTAIN E L’IMPORTANZA DI DIRE LE COSE COME STANNO
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TE LO LEGGO IO

Il senatore Claude Malhuret, medico, già sindaco di Vichy, senatore della repubblica francese, presidente del gruppo degli Indipendenti, vicepresidente della Commissione affari esteri, difesa e forze armate, il 4 marzo scorso, nell’ambito di un dibattito sulla situazione in Ucraina, si è rivolto ai suoi colleghi senatori con un discorso che ha attirato l’attenzione internazionale e innescato critiche e discussioni negli Stati Uniti.

La CNN ne ha riferito ampiamente. Il Bulletin of the Atomic Scientists ha pubblicato un articolo, dettagliando le opinioni di Malhuret, intitolato: “Per questo senatore francese, Trump è un traditore e l’Europa ora è sola”.

Il discorso ha anche scatenato un’ondata di sostegno sui social media, con molti che hanno elogiato la chiarezza e la determinazione di Malhuret. Un utente ha commentato: “Qualcuno che arriva con competenza al cuore di ciò che molti di noi che hanno a che fare quotidianamente con esso già sanno”.

Quelle di Malhuret sono quindi parole sui cui ragionare. Parole relative a una realtà che troppi, ancora, rifiutano di accettare.

Quanto da lui affermato è, quindi, opportuno proporlo in forma integrale.

 

“Signor Presidente, signor Primo Ministro, signori Ministri, onorevoli colleghi, l’Europa si trova in un momento critico della sua storia.

 

Lo scudo americano sta scivolando via, l’Ucraina rischia di essere abbandonata, la Russia rafforzata.

 

Washington è diventa la corte di Nerone. Un imperatore incendiario, cortigiani sottomessi e un giullare, sotto l’effetto della ketamina, incaricato di epurare la funzione pubblica. 

 

Questa è una tragedia per il mondo libero, ma è prima di tutto una tragedia per gli Stati Uniti.

 

Il messaggio di Trump è che non ha senso essere suo alleato dal momento che non vi difenderà, che vi imporrà più tariffe che ai suoi nemici e vi minaccerà di prendere i vostri territori, mentre sostiene le dittature che vi invadono.

 

Il re dell’affare sta mostrando in cosa consiste l’arte dell’affare senza ritegno.

 

Pensa di intimidire la Cina sdraiandosi davanti a Putin, ma Xi Jinping, di fronte a un simile naufragio, sta senza dubbio accelerando i preparativi per l’invasione di Taiwan.

 

Mai nella storia un presidente degli Stati Uniti ha capitolato davanti al nemico.

Mai nessuno ha sostenuto un aggressore contro un alleato.

Mai nessuno ha calpestato la costituzione americana, emesso così tanti decreti illegali, rimosso i giudici che potevano impedirglielo, licenziato lo stato maggiore militare in un colpo solo, indebolito tutti i controlli e gli equilibri e preso il controllo delle reti social.

 

Non si tratta di una deriva illiberale, è l’inizio della confisca della democrazia.

Ricordiamoci che ci sono voluti solo un mese, tre settimane e due giorni per far cadere la Repubblica di Weimar e la sua costituzione.

 

Ho fiducia nella solidità della democrazia americana e il paese sta già protestando, ma in un mese Trump ha fatto più danni all’America che nei quattro anni della sua ultima presidenza.

 

Eravamo in guerra con un dittatore, ora stiamo combattendo contro un dittatore sostenuto da un traditore.

 

Otto giorni fa, (NdT il 28 febbraio 2025) mentre alla Casa Bianca Trump dava a Macron una pacca sulla schiena, all’ONU gli Stati Uniti votavano con la Russia e la Corea del Nord contro gli europei che chiedevano il ritiro delle truppe russe.

 

Due giorni dopo, nello Studio Ovale, l’imboscato dal servizio militare ha dato lezioni di moralità e strategia all’eroe di guerra Zelensky prima di congedarlo, come fosse uno stalliere, ordinandogli di sottomettersi o dimettersi.

 

La scorsa notte (NdT: 2-3 marzo 2025), ha fatto un altro passo verso l’infamia fermando la consegna delle armi, nonostante fossero già promesse.

 

Cosa fare di fronte a questo tradimento?

La risposta è semplice. Affrontarlo e soprattutto non farsi illusioni: la sconfitta dell’Ucraina sarebbe la sconfitta dell’Europa; le repubbliche baltiche, la Georgia e la Moldavia sono già in lista; l’obiettivo di Putin è quello di tornare a Yalta, dove metà del continente è stato ceduto a Stalin; i paesi del Sud attendono l’esito del conflitto per decidere se devono continuare a rispettare l’Europa, o se sono liberi di calpestarla.

 

Ciò che Putin vuole è la fine dell’ordine messo in posto, dagli Stati Uniti e dai loro alleati, 80 anni fa, insieme al primo principio che è il divieto di acquisire territori con la forza.

 

Questa idea è alla base dell’ONU, dove oggi gli americani votano a favore dell’aggressore e contro l’aggredito perché la visione di Trump coincide con quella di Putin: un ritorno alle sfere di influenza, con le grandi potenze che dettano le sorti dei piccoli paesi.

La Groenlandia, Panama e il Canada sono miei; l’Ucraina, gli Stati baltici e l’Europa orientale sono tuoi, a lui Taiwan e il Mar Cinese.

 

Nelle serate degli oligarchi, a Mar-a-Lago, questo si chiama realismo diplomatico.

 

Quindi siamo soli, ma la narrazione secondo cui non si può resistere a Putin è falsa.

Contrariamente alla propaganda del Cremlino, la Russia è nei guai.

In tre anni, il cosiddetto secondo esercito più grande del mondo è riuscito solo a strappare briciole a un paese con una popolazione tre volte minore.

I tassi d’interesse al 25 per cento, il crollo delle riserve valutarie e auree, il crollo demografico dimostrano che è sull’orlo dell’abisso.

 

Il sostegno degli Stati Uniti a Putin è il più grande errore strategico mai commesso in una guerra.

 

Lo shock è violento, ma ha una virtù. Gli europei escono dalla negazione.

Hanno capito. in un giorno, a Monaco di Baviera, che la sopravvivenza dell’Ucraina e il futuro dell’Europa sono nelle loro mani e che hanno tre imperativi.

 

Accelerare, perché resista, gli aiuti militari all’Ucraina per compensare l’abbandono americano e, naturalmente, per imporre la sua presenza e quella dell’Europa in qualsiasi negoziato.

Sarà costoso. Il tabù sull’uso dei beni russi congelati dovrà essere eliminato. Bisognerà aggirare i complici di Mosca all’interno dell’Europa stessa tramite una coalizione dei soli paesi volenterosi, certamente insieme al Regno Unito.

 

In secondo luogo, esigere che qualsiasi accordo sia accompagnato dalla restituzione dei bambini rapiti, dei prigionieri e da una garanzia di sicurezza assoluta.

Dopo Budapest, Georgia e Minsk, sappiamo quanto valgono gli accordi con Putin.

Queste garanzie richiedono una forza militare sufficiente per impedire una nuova invasione.

 

Infine ed è la cosa più urgente perché è quella che richiederà più tempo, dobbiamo costruire una difesa europea, trascurata dal 1945 a favore dell’ombrello americano e abbandonata dopo la caduta del muro di Berlino. Si tratta di un compito erculeo, ma è in base al suo successo o fallimento che i leader dell’Europa democratica di oggi saranno giudicati nei libri di storia.

 

Friedrich Merz ha appena dichiarato che l’Europa ha bisogno di una propria alleanza militare. Significa riconoscere che la Francia, per decenni, aveva ragione a perorare l’autonomia strategica. Resta da costruirla.

 

Bisognerà investire massicciamente, rafforzare il fondo europeo per la difesa al di fuori dei criteri di debito di Maastricht, armonizzare i sistemi di armi e munizioni, accelerare l’ingresso nell’Unione dell’Ucraina, che oggi è il primo esercito europeo, ripensare il luogo e le condizioni della deterrenza nucleare basata sulle capacità francesi e britanniche, rilanciare lo scudo antimissile e i programmi satellitari.

 

Il piano annunciato ieri (NdT: 2 marzo 2025) da Ursula von der Leyen è un ottimo punto di partenza e servirà molto di più.

L’Europa tornerà a essere una potenza militare solo se tornerà a essere una potenza industriale. In sintesi, il rapporto Draghi dovrà essere applicato sul serio.

 

Ma il vero riarmo dell’Europa è il suo riarmo morale.

Dobbiamo convincere l’opinione pubblica di fronte alla stanchezza e alla paura della guerra e soprattutto di fronte ai compari di Putin, l’estrema destra e l’estrema sinistra.

 

Ieri ancora, all’Assemblea Nazionale, signor Primo Ministro, si sono nuovamente pronunciati davanti a lei contro l’unità europea, contro la difesa europea.

Dicono di volere la pace.

Quello che né loro, né Trump dicono, è che la loro pace è la capitolazione, la pace della sconfitta, la sostituzione di De Gaulle-Zelensky con un Pétain ucraino sotto il controllo di Putin; è la pace dei collaborazionisti che hanno rifiutato per tre anni qualsiasi aiuto agli ucraini.

 

È la fine dell’alleanza atlantica?

Il rischio è grande, ma negli ultimi giorni l’umiliazione pubblica di Zelensky e tutte le decisioni folli prese nell’ultimo mese hanno finalmente fatto reagire gli americani. I sondaggi sono in calo, gli eletti repubblicani sono accolti da folle ostili nei loro collegi elettorali, persino Fox News sta diventando critica.

I trumpisti non sono più in auge. Controllano l’esecutivo, il Parlamento, la Corte suprema e i social network, ma nella storia americana i sostenitori della libertà hanno sempre vinto.

Stanno cominciando ad alzare la testa.

 

Il destino dell’Ucraina si gioca in trincea, ma dipende anche da coloro che negli Stati Uniti vogliono difendere la democrazia e qui dalla nostra capacità di unire gli europei, di trovare i mezzi per la loro difesa comune e di rifare dell’Europa la potenza che è stata nella storia e che è riluttante a ridiventare.

 

I nostri genitori hanno sconfitto il fascismo e il comunismo a costo di tutti i sacrifici, il compito della nostra generazione è sconfiggere i totalitarismi del ventunesimo secolo.

 

Viva l’Ucraina libera. Viva l’Europa democratica.”

 

 

Nulla da aggiungere. Solo partecipare.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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