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IL BIGLIETTO DI “NON ANDATA E RITORNO”

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
13/11/2024
in EDITORIALI
IL BIGLIETTO DI “NON ANDATA E RITORNO”
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TE LO LEGGO IO

Per decenni abbiamo sentito ripetere che “Quando c’era lui” i treni viaggiavano in perfetto orario. Chissà per quanto tempo (censure permettendo) sentiremo dire che “quando c’era lei” i convogli partivano addirittura con 50 minuti di anticipo.

L’episodio del Frecciargento 8556 Roma Termini – Genova Principe dell’8 novembre 2024 è la consacrazione della improbabilità del nostro futuro e della più sfacciata pornografia gestionale.

La volgarità di quanto è successo è degna di finire nelle pagine più perverse di un sito a luci rosse e lascia solo l’imbarazzo della scelta della dinamica estrema e della conseguente catalogazione della storia.

Cosa poteva far di peggio una azienda di trasporto pubblico che lasciare a terra i suoi passeggeri arrivati anche mezz’ora in anticipo rispetto l’avviso “Le porte del treno si chiudono 1 minuto prima della partenza”?

In un Paese dove un Ministro della Repubblica, rimasto presumibilmente impunito, ha utilizzato un treno come un “tassì” fermandolo in una stazione in cui non era prevista tappa e ancor meno la salita o la discesa di passeggeri ci si può aspettare di tutto.

Può persino capitare che un altro personaggio famoso o importante, che doveva arrivare a destinazione entro l’orario previsto e che sapeva di ritardi per lavori lungo la linea, chieda ed ottenga di far partire il “suo” Frecciargento oltre tre quarti d’ora prima del previsto.

Le domande da porsi sono tante e varrebbe la pena che quegli stessi quesiti animassero la fantasia dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, il Garante Antitrust che disciplina i mercati e (perché no?) la polizia ferroviaria e qualche Procura della Repubblica là lungo l’itinerario dove il convoglio (come a Roma) sia partito “in anticipo” con danno ai passeggeri appiedati.

Non è questione di rimborso integrale del biglietto come sbrigativamente qualcuno ha pensato si potesse chiudere la querelle. Sarebbe bello sapere se l’episodio rientra nella previsione normativa – ad esempio – dell’articolo 340 del codice penale che punisce con la reclusione fino ad un anno chi turba la regolarità di un servizio pubblico o di un servizio di pubblica utilità.

E’ comprensibile curiosità quella di chi vorrebbe sapere chi ha deciso la variazione di programma di viaggio di quel vecchio elettrotreno ETR 485 che – anziano nipote del Pendolino – commuove per la sua vetustà e per il suo spartano comfort.

Chi ha premuto il grilletto che ha fucilato le velleità di spostamento dei passeggeri abbandonati lungo il binario triste e solitario? Qual era il livello decisionale? Ha ricevuto uno specifico input aziendale o politico oppure si è alzato la mattina con la premeditazione di creare un po’ di disagi in una giornata in cui non c’erano scioperi o catastrofi ad angosciare gli utenti delle linee ferrate?

La “sete di conoscenza” del quisque de populo si concentra però su chi doveva arrivare a Genova entro un certo orario anche a costo di non far salire chi aveva prenotato il posto e pagato regolarmente il biglietto. La gente potrebbe essere facilmente abbeverata senza dargliela a bere, perché i sistemi informatici non perdonano e, se non si bara, i nomi saltano fuori.

I biglietti dell’alta velocità sono strettamente personali e spesso sono caratterizzati da riduzioni per convenzioni con determinate categorie e dalla attribuzione di “punti premio” per fidelizzare chi sceglie Trenitalia. La prima cosa da fare è estrarre la lista di chi si era prenotato per partire da Roma con quel Frecciargento. Poi si depenna chi – come il giornalista de La Stampa Salvatore Settis – ha “rinunciato” perché, arrivato puntualmente in stazione, ha dovuto constatare che il treno, come a volte il reato, “non sussiste”. Si possono poi escludere le persone con destinazione Firenze Campo di Marte che potevano avere alternative senza appiedare nessuno. Con piccole limature si può arrivare a individuare il soggetto della pretesa a non fare tardi, qualunque ne fosse il prezzo sociale visto che per quello reputazionale l’azienda ferroviaria non ha bisogno di quest’ultimo scandalo…

La sepoltura di Tognazzi e dei suoi “bischeri” ha impedito gli schiaffi che stavolta sarebbero stati dati ai piani alti di Piazza della Croce Rossa e non lungo il binario come ai tempi delle “zingarate” di “Amici Miei”.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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