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10 MILIONI DI DOLLARI DI TAGLIA SULLA TESTA DELL’HACKER RUSSO PIU’ TEMUTO

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
09/05/2024
in EDITORIALI
10 MILIONI DI DOLLARI DI TAGLIA SULLA TESTA DELL’HACKER RUSSO PIU’ TEMUTO
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TE LO LEGGO IO

Si chiama Dmitry Yuryevich Khoroshev e certamente questo dice poco. Il suo nickname è – o meglio era – “LockBitSupp” e anche questo non sembra suscitare emozioni. Anche l’altro suo nome di battaglia “Putinkrab” lascia intendere chi sia il suo datore di lavoro ma non regala brividi particolari.

Ma se si dice che è il capo supremo della più temuta banda di mercenari del crimine informatico, forse anche chi non è appassionato di queste cose si rende facilmente conto che stiamo per parlare di un pezzo da novanta.

Un attimo. Prima di continuare chiediamoci cosa sia il “pezzo da novanta”, confuso non di rado con un proiettile d’artiglieria di grande calibro. In realtà – secondo quel che scrive lo storico Michele Pantaleone (in “Mafia e politica” edito da Einaudi non in questi giorni ma nel 1962…) – è “il più grosso petardo di ferro, alto 26 cm, che veniva sparato nelle feste a conclusione dei giochi di fuochi e degli spari dei mortaretti”. Il termine parlando di moderno crimine organizzato potremmo dire che proviene dalla …tradizione.

Torniamo a Dmitry e alla sua gang.

Per avere idea della caratura del personaggio si fa presto ad elencare alcune delle sue più significative imprese.

Ha depredato la multinazionale della consulenza Accenture portandosi via informazioni critiche presumibilmente avvalendosi della collaborazione di un “insider”. Ha trafitto il Servizio Postale nazionale francese e ha seminato il panico in decine e decine di organizzazioni d’oltralpe, non facendo sconti nemmeno agli ospedali.

Ha messo in ginocchio due volte nel giro di pochi mesi il colosso delle tecnologie Thales e la seconda volta – invece di pretendere il consueto succulento riscatto – ha deciso di pubblicare quasi 10 gigabyte di dati riservati relativi a contratti in Italia e in Malesia. Ha fatto tribolare la grande azienda di pneumatici Continental esibendosi in una performance di spionaggio industriale a dir poco drammatica.

Ha saputo spaziare dall’Ospedale pediatrico di Toronto ai Porti di Lisbona e di Nagoya in Giappone, dall’industria aeronautica Boeing a parecchie banche cinesi dimostrando di esser capace di colpire qualunque bersaglio senza distinzioni di carattere merceologico o geografico.

Dalle nostre parti ha calpestato i sistemi informatici della Regione Lazio e della multiservizi della Capitale ACEA, ha bloccato le “macchine” di Westpole “appiedando” oltre mille amministrazioni pubbliche locali italiane che ne sfruttavano i servizi hi-tech, ha fatto danni alle aziende sanitarie di Messina e di Padova. La lista potrebbe continuare ma forse è il casi di accontentarci di questo “assaggio”.

Il numero uno della più efferata organizzazione hacker adesso è nel mirino dei bounty killer digitali, speranzosi di aggiudicarsi i 10 milioni di dollari di taglia, ma è molto improbabile che venga acciuffato e soprattutto che la Russia (dove si nasconde) conceda mai l’estradizione.

Negli Stati Uniti le istituzioni – per aver contezza dell’effettivo numero di attacchi portati a termine da Lockbit – hanno addirittura messo online un modulo per consentire alle vittime di segnalare ogni dettaglio delle loro disavventure. L’archivio che ne verrà fuori è destinato a raccogliere un quadro desolante della situazione anche se molti – per evitare danni di immagine – eviteranno di denunciare l’attacco subito…

Khoroshev nei mari di Internet è l’equivalente di Sir Francis Drake, anche lui pirata diventato corsaro per la Corona d’Inghilterra. Per il Cremlino le imprese del trentunenne Dmitry non sono seconde a quelle di Yuri Gagarin.

L’hacker ha solcato i mari della Rete arrembando e saccheggiando i vascelli avversari. Si è mosso nel cyberspazio compiendo missioni incomparabili, molte delle quali non sono mai state rese note e larga parte di queste andate a segno senza che la vittima si sia mai accorta di nulla.

Quanti bersagli dalle nostre parti sono stati zombificati e non sanno di avere al loro interno corpi estranei pronti improvvisamente a prender vita e a scatenare l’inferno?

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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