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LA PRIMA PROMESSA MANCATA DELLA DEMOCRAZIA E L’INDIVIDUO SOVRANO

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
12/03/2024
in CHIACCHIERE ARTIFICIALI
LA PRIMA PROMESSA MANCATA DELLA DEMOCRAZIA E L’INDIVIDUO SOVRANO
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TE LO LEGGO IO

Ogni promessa è debito. Ci si è lasciati con un appuntamento per ragionare dell’individuo sovrano, soggetto, secondo Norberto Bobbio, della prima promessa mancata della democrazia: la società pluralista ha spodestato l’individuo sovrano e i protagonisti sono diventati i gruppi, le associazioni, le grandi organizzazioni, i sindacati e i partiti, e sempre meno gli individui.

Bene, al fin siam giunti. Si avverte che viene richiesto tempo e attenzione.

Scrive Bobbio: “…Partendo dall’ipotesi dell’individuo sovrano, che accordandosi con altri individui in egual misura sovrani, crea la società politica, la dottrina democratica aveva immaginato uno stato senza corpi intermedi, caratteristici della società corporativa delle città medievali e dello stato di ceti e di ordini precedente all’affermazione delle monarchie assolute, una società politica in cui tra il popolo sovrano composto da tanti individui (una testa, un voto) e i suoi rappresentanti non ci fossero le società particolari deprecate da Rousseau e cancellate d’autorità dalla legge Le Chapelier (abrogata in Francia soltanto nel 1887). Quello che è avvenuto negli stati democratici è perfettamente l’opposto: soggetti politicamente rilevanti sono diventati sempre più i gruppi, grandi organizzazioni, associazioni della più diversa natura, sindacati delle più diverse professioni, partiti dalle più diverse ideologie, e sempre meno gli individui. I gruppi e non gli individui sono i protagonisti della vita politica in una società democratica, nella quale non vi è più un sovrano, il popolo o la nazione, composta da individui che hanno acquistato il diritto di partecipare direttamente o indirettamente al governo, il popolo come unità ideale (o mistica), ma il popolo diviso di fatto in gruppi contrapposti e in concorrenza tra loro, con la loro relativa autonomia rispetto al governo centrale (autonomia che gl’individui singoli hanno perduto o non hanno mai avuto se non in un modello ideale di governo democratico che è sempre stato smentito dai fatti).

Il modello ideale della società democratica era quello di una società centripeta. La realtà che abbiamo sotto gli occhi è quella di una società centrifuga, che non ha un solo centro di potere (la volontà generale di Rousseau), ma ne ha molti, e merita il nome, sul quale concordano gli studiosi di politica, di società policentrica o poliarchica (con espressione più forte ma non del tutto scorretta, policratica). Il modello dello stato democratico fondato sulla sovranità popolare che era stato ideato a immagine e somiglianza della sovranità del principe era il modello di una società monistica. La società reale, sottostante ai governi democratici, è pluralistica.”

Dunque secondo Bobbio, l’ipotesi di base dell’individuo sovrano è stata del tutto disattesa: gruppi e non gli individui sono i protagonisti della vita politica in una società democratica.

Già, ma chi o cosa è l’individuo sovrano? Insieme a Copilot, versione aggiornata e migliorata di Bard, ormai bene conosciuta intelligenza artificiale generativa, vediamo di capirci qualcosa.

L’individuo sovrano o sovranità individuale è un concetto che si riferisce al potere e all’autonomia che un individuo possiede su sé stesso, sul proprio corpo e sulla propria volontà. Dunque, la sovranità individuale riguarda la capacità di ciascun individuo di governare sé stesso, prendere decisioni autonome e determinare il proprio destino. Secoli di dibattiti e riflessioni hanno analizzato, trattato, discusso e mai risolto il tema che, a partire dal XVI secolo, tornò di grande interesse quando Martin Lutero affermò che la libertà richiedeva l’assenza di leggi imposte: “Nessuno”, dichiarò, “può imporre leggi a un individuo senza il suo consenso”.

Questo principio fu sviluppato dalla Modernità, che abbracciò la teoria politica di Rousseau, secondo cui le leggi rappresentano la volontà dei cittadini.

Jean Bodin, sempre nel XVI secolo, estese il concetto della sovranità, definendola come un potere assoluto e perpetuo proprio dello Stato.

Oggi, la sovranità individuale è spesso associata all’autodeterminazione della volontà della persona. Sovrano, quindi, è colui che fa ciò che vuole, indipendente da altri e con il potere di rendere effettiva la sua volontà.

Opportuno chiedere alla nostra Intelligenza Artificiale quale siano le critiche alla sovranità individuale.

Con la sua solita efficienza, ci racconta che sono molteplici, varie e spesso riflettono le tensioni tra l’autonomia personale e le esigenze della società o dello Stato e secondo il suo stile propone una lista delle principali critiche:

Egoismo e Isolamento: la sovranità individuale può portare all’egoismo e all’isolamento. Se ogni individuo agisce solo per il proprio interesse, potrebbe trascurare il bene comune e la cooperazione sociale.

Estremismo e Anarchia: se ogni persona decide autonomamente senza restrizioni, potrebbe emergere l’anarchia in cui non esiste alcuna autorità centrale, minando così la stabilità e la sicurezza della società.

Contraddizioni e Limiti: la sovranità individuale può entrare in conflitto con altre priorità sociali, come la giustizia, l’uguaglianza e la sicurezza. Ad esempio, il diritto all’autodeterminazione potrebbe entrare in conflitto con leggi che proteggono gli altri o l’ambiente.

Dipendenza e Interdipendenza: l’idea di sovranità individuale spesso ignora il fatto che si fa parte di una rete sociale e dipendiamo dagli altri per molti aspetti della vita. La sovranità individuale dovrebbe bilanciare l’autonomia con la responsabilità verso gli altri.

Critiche Culturali e Religiose: alcune culture e religioni vedono l’individuo come parte di una comunità più ampia. La sovranità individuale potrebbe essere vista come un’idea occidentale individualista.”

Quindi, la sovranità individuale è un concetto complesso e controverso. Le critiche riflettono le sfumature di come bilanciare l’autonomia personale con il bene comune e le esigenze della società.

Però, esimio Copilot, puoi elencare i vantaggi della sovranità individuale? Tranquillo, segui il tuo stile basato su elenchi, che ti si viene dietro.

“Ogni richiesta è un ordine… procedo” …

La sovranità individuale comporta diversi vantaggi, che riflettono l’importanza dell’autonomia e della libertà personale. Ecco alcuni di essi:

Diversità e Pluralismo: quando gli individui sono sovrani, si crea una società più diversificata e pluralista. Le diverse prospettive e modi di vivere arricchiscono la cultura e la comprensione reciproca.

Protezione dai Poteri Autoritari: la sovranità individuale limita il potere di governi o istituzioni di imporre decisioni sulla vita delle persone. Protegge gli individui da abusi di potere e violazioni dei diritti umani.

Innovazione e Creatività: quando le persone sono libere di seguire le proprie passioni e interessi, emergono nuove idee, invenzioni e soluzioni. La sovranità individuale favorisce l’innovazione e la crescita.”

In sintesi, la sovranità individuale è un pilastro fondamentale delle società democratiche, promuovendo la dignità umana, la diversità e la libertà personale.

Tutto chiaro, o almeno quasi. Copilot, altra domanda, come si applica la sovranità individuale nella vita quotidiana?

“Ecco alcune prospettive su come si manifesta:

Autodeterminazione e Scelte Personali: la sovranità individuale si traduce nell’autodeterminazione. Ogni giorno, prendiamo decisioni che riguardano la nostra vita, come la scelta di un lavoro, le relazioni o lo stile di vita. Ad esempio, decidere quale carriera seguire o quale hobby coltivare è un esercizio di sovranità individuale. Ogni scelta comporta conseguenze e l’individuo ha la responsabilità di affrontarle, il che promuove la maturità e l’autonomia.

Diritti e Libertà: la sovranità individuale implica la difesa dei propri diritti e libertà. Questo può includere la libertà di pensiero, di espressione, di religione, di associazione e di movimento. Nella vita quotidiana, ciò si traduce nel parlare liberamente, praticare la propria fede e partecipare a manifestazioni o incontri.

Resistenza alle Pressioni Esterne: essere sovrani significa resistere alle pressioni sociali o alle aspettative degli altri quando queste entrano in conflitto con la nostra volontà. Ad esempio, scegliere di seguire una passione non convenzionale o di vivere in modo diverso dalla norma è un atto di sovranità individuale.

Gestione delle Risorse Personali: la sovranità individuale riguarda anche la gestione delle risorse personali, come il tempo, i soldi e l’energia. Decidere come investire il proprio tempo o come spendere i propri soldi è un esempio di applicazione quotidiana della sovranità individuale.

Consapevolezza delle Leggi e dei Diritti: essere sovrani richiede la conoscenza dei propri diritti e delle leggi che ci riguardano. Nella vita quotidiana, questo significa informarsi sulle leggi locali, sui diritti dei consumatori e su come difendersi legalmente. 

Partecipazione Attiva alla Comunità: La sovranità individuale non significa isolamento. Al contrario, implica la partecipazione attiva alla comunità. Essere sovrani ci spinge a contribuire al bene comune, ad esempio attraverso il volontariato o l’impegno civico.”

In breve, la sovranità individuale si manifesta attraverso le nostre scelte, i nostri diritti e la nostra capacità di autodeterminazione nella vita di tutti i giorni.

Ultima domanda: come si applica la sovranità individuale nella politica?

“La sovranità individuale è un concetto che si manifesta anche nel contesto politico. Vediamo come:

Diritto di Voto: la sovranità individuale si esprime attraverso il diritto di voto. Ogni cittadino ha il potere di influenzare le decisioni politiche eleggendo i propri rappresentanti. Partecipare alle elezioni è un esempio di esercizio della sovranità individuale.

Libertà di Espressione Politica: gli individui hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni politiche senza timore di persecuzione. La partecipazione a manifestazioni, la scrittura di articoli o la discussione sui social media sono modi in cui si applica la sovranità individuale nella politica.

Scelte di Partecipazione Politica: la sovranità individuale implica la possibilità di scegliere tra diverse opzioni politiche. Ogni persona può aderire a partiti, movimenti o associazioni che rispecchiano le proprie convinzioni. Questa libertà di scelta è un aspetto fondamentale della sovranità individuale nella politica.

Controllo sulla Propria Vita: la politica influenza molti aspetti della vita quotidiana, come le leggi, le tasse e i servizi pubblici. Essere sovrani significa partecipare attivamente alla politica per influenzare queste decisioni e garantire che siano coerenti con i nostri valori.

Responsabilità Civica: ogni cittadino ha il dovere di informarsi, partecipare e contribuire al bene comune. Votare, seguire le notizie e impegnarsi nel dibattito pubblico sono modi per esercitare questa responsabilità.

Bilanciare Interessi Contrapposti: la politica spesso coinvolge interessi contrapposti. La sovranità individuale richiede la capacità di bilanciare i propri interessi personali con quelli della collettività. Ad esempio, considerare l’impatto delle politiche ambientali sulla propria vita e sul pianeta è un atto di sovranità individuale.”

In sintesi, la sovranità individuale nella politica si traduce in partecipazione attiva, scelte consapevoli e responsabilità verso la comunità.

Peccato che la realtà sia ben diversa. Gli individui non partecipano attivamente alla gestione della comunità, non si sentono responsabili, non scelgono in modo consapevole, sempre che scelgano. Sentono sempre di meno il dovere di informarsi, di partecipare e contribuire al bene comune. Il 18 aprile 1948 per le prime elezioni politiche dell’Italia democratica, andarono a votare il 92 per cento degli aventi diritto. Nel 2018 votò il 73 per cento. Il 25 settembre 2023 l’affluenza è scesa al 63,9 per cento.

L’affermazione di Bobbio, secondo cui l’ipotesi di base della democrazia che prevede il coinvolgimento dell’individuo sovrano è stata del tutto disattesa, ha senso, molto senso: sono i gruppi e non gli individui ad essere protagonisti della vita politica in una società democratica.

Il che non è cosa buona. Anzi, è pessima.

Meditate.

Il seguito alla prossima puntata, dove si parlerà degli interessi di parte, oggetto della seconda promessa mancata: la democrazia non è riuscita a sconfiggere gli interessi di parte, che hanno prevalso sui principi politici.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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