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MULTATO PER IL TELEFONINO ALLA GUIDA, STAVA SOLO GRATTANDOSI LA TESTA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
16/02/2024
in EDITORIALI
MULTATO PER IL TELEFONINO ALLA GUIDA, STAVA SOLO GRATTANDOSI LA TESTA
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TE LO LEGGO IO

Una sofisticata telecamera corredata da soluzioni di intelligenza artificiale ha immortalato un conducente olandese che stava al telefono mentre era al volante. Il tizio si è rifiutato di accettare la sanzione ed è iniziato un contenzioso furibondo.

Fin qui niente di strano, roba di tutti i giorni. Dove sarebbe la notizia?

Un attimo. Ci arriviamo.

Siamo abituati a transitare sotto quelle costruzioni metalliche che sovrastano la carreggiata autostradale e i più attenti hanno notato che su quella struttura sono montate telecamere che inquadrano la parte frontale del veicolo ancor prima che la vettura transiti sotto le forche caudine di un eventuale rilevatore di velocità.

Gli strumenti di ripresa video in argomento non si limitano a scattare una immagine del conducente e scongiurare – in caso di infrazione – l’amnesia che porta il multato a non ricordare chi fosse alla guida, così da evitare la sottrazione di punti dalla patente. Quei dispositivi infernali sono connessi ad un sistema che analizza quel che si vede e si accorge se la cintura di sicurezza è regolarmente utilizzata o se – come in questo caso – l’automobilista impugna un telefonino al posto del volante.

Fatta questa noiosa ma indispensabile premessa, veniamo al caso pratico e ai 380 euro di contravvenzione appioppati al disgraziato in questione.

La vicenda risale al novembre scorso e non appena ricevuta la comunicazione il tizio – certo di non aver mai usato il cellulare guidando – si precipita negli uffici della Agenzia Centrale di Raccolta Dati Giudiziari per vedere la foto e verificare cosa effettivamente rappresentava.

A prima vista l’istantanea dava effettivamente l’impressione che la posizione della mano e la forma un po’ raccolta del metacarpo fossero tipiche di chi inforca il telefono e lo porta all’orecchio.

Un esame un pochino più attento, però, consentiva di notare che non c’era nulla e tantomeno un cellulare nella mano del malcapitato, il quale stava solo grattandosi il capo. L’interpretazione automatica eseguita dal “Monocam” aveva portato a quello che in gergo si chiama “falso positivo”, ovvero una rilevazione erronea.

I tecnici sanno bene che certi sistemi di questo tipo, il cui funzionamento è basato sull’intelligenza artificiale, vengono “addestrati” con la somministrazione di una serie di immagini che sono il modello di ciascun comportamento che viola il codice della strada. Esistono tre gruppi di foto: il set di addestramento, il set di validazione e il set di verifica, ma a quanto pare i limiti di distinzione delle fattispecie reali non raggiungono la perfezione e la macchina “vede meno bene” dell’operatore in carne ed ossa.

Anche se lo sfortunato soggetto dovrà attendere 26 settimane per conoscere l’esito del suo ricorso e dall’altra parte gli informatici cercano di porre rimedio alle lacune del “meccanismo” che ha toppato, chi è vecchio sbirro non fatica a capire cosa ha indotto in errore…

A combinare il pasticcio non è stata la foto, ma il nome di battesimo del guidatore. Il sofisticato sistema nel rilevare che il signor Hansen si chiamava “Tim” non ha avuto alcuna esitazione nel ricondurre l’accaduto ad una telefonata con il cellulare…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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