Un gruppo di hacker filo-russo ha effettuato una serie di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) sui siti web del governo australiano in risposta alla decisione di fornire all’Ucraina una tecnologia anti-drone prodotta localmente.
Il 6 ottobre NoName057(16) ha “colpito” i siti web del Dipartimento degli affari interni e del Tribunale per i ricorsi amministrativi per replicare alla decisione di fornire a Kiev il “sistema killer di droni” Slinger, soluzione tecnologica della Electro Optic Systems (EOS) che, con sede a Melbourne, produce il kit che traccia e abbatte i droni.
Gli hacker hanno bloccato il sito web degli Affari interni nella tarda serata del 5 ottobre (ora AEDT). Tuttavia, il giorno successivo il sito Web era di nuovo online all’inizio dell’attività, sebbene presentasse alcuni problemi di funzionalità.
Le istituzioni hanno dichiarato che l’autore della minaccia non ha avuto accesso a nessuna porzione del patrimonio informativo del dipartimento.
Un portavoce del tribunale d’appello amministrativo ha detto che l’attacco ha richiesto la chiusura temporanea di uno dei suoi sistemi.
NoName viene descritto come un lupo solitario tra i tanti gruppi di hacker filo-russi. Lancia DDoS giornalieri su paesi ed entità che ritiene favorevoli all’Ucraina utilizzando il toolkit DDoSia personalizzato.
Dopo che Volodya Zelenskyj ha visitato Granada, in Spagna, la scorsa settimana per discutere della fornitura di sistemi antiaerei, NoName ha colpito una serie di siti web spagnoli che vanno dal National Cyber Centre, al Ministero dell’Economia e della Trasformazione Digitale, alla metropolitana di Granada e ai portali turistici. Il 9 ottobre i siti web slovacchi erano sotto tiro, compresi quelli appartenenti ai ministeri della difesa e degli affari interni.
Secondo quanto riferito, il gruppo conduce una ricognizione dei paesi e delle entità target per determinare i siti Web più efficaci da attaccare. Dopo l’attacco, che può durare solo pochi minuti ma mira a massimizzare i disagi, pubblicano online un rapporto che valuta la disponibilità e le prestazioni dei server dei siti web nei paesi presi di mira.
Gli affari interni affermano che i suoi accordi di risposta agli incidenti informatici hanno fatto sì che i suoi siti Web e portali fossero di nuovo operativi in tempi ragionevolmente brevi.
Il Senatore James Paterson, considerato il “ministro ombra” per la sicurezza informatica, ha affermato che è “molto imbarazzante che il dipartimento responsabile della sicurezza informatica sia stato abbattuto da un attacco informatico poco sofisticato”. I Verdi australiani si sono anche chiesti perché il sito web dell’agenzia governativa responsabile della sicurezza informatica abbia potuto essere chiuso così facilmente.
Tutto il mondo è paese…