Automobili votate all’entertainment dei passeggeri con musica, traffico in tempo reale, meteo e tanto altro, ma a che prezzo?
Il 59% degli automobilisti pensa che il suo veicolo non sia connesso, il 61% non ricorda di aver dato alcun assenso alla raccolta e al trattamento dei dati relativi alla propria auto. È quanto emerge dall’ultimo rapporto della FIA – la Federazione Internazionale dell’Automobile – su un campione di oltre diecimila automobilisti in diverse nazioni europee.
Il quadro che emerge è preoccupante: vi è una scarsa, e a tratti assente, consapevolezza da parte degli automobilisti per quanto concerne la raccolta e il trattamento dei dati.
Soltanto il 47% degli intervistati è consapevole del fatto che quei dati, che possono arrivare a includere informazioni personali – come il registro delle chiamate, la rubrica e le e-mail – o dati sensibili, relativi alla salute, vengono registrati e condivisi.
Manca la trasparenza a tutela dei consumatori da parte delle case automobilistiche. Un problema serio dal momento che entro il 2030, secondo le stime della FIA, il 90% delle automobili in circolazione sarà connesso.
Anche la Mozilla Foundation recentemente ha pubblicato uno studio dal titolo eloquente “Cars Are the Worst Product Category We Have Ever Reviewed for Privacy”.
In esso si sottolinea che dalle prime Tesla nel 2011 ad oggi, le maggiori case automobilistiche a livello mondiale tendono a presentare i loro prodotti come “computer su ruote”, sottolineandone le funzionalità avanzate, senza tuttavia mostrare l’altra faccia della medaglia.
Dallo studio su 25 case automobilistiche è emerso che la maggior parte di esse condivide i dati personali o, in diversi casi, perfino li vende, non lasciando alcun controllo sui propri dati ai proprietari dei veicoli.
Nei pochi casi in cui viene prestato il consenso, questo è ben poco informato e, in taluni casi, quasi estorto.
La Commissione Europea presto dovrà intervenire per disciplinare il settore e le aspettative da parte delle categorie interessate sono chiare:
- Maggiore sicurezza stradale,
- Diversificazione dei servizi offerti,
- Diminuzione dei prezzi dei servizi per i consumatori,
- Precisi limiti alla raccolta ed al trattamento dei dati personali.