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A CHI CERCA NUOVI MITI, SUGGERISCO DI RICORDARE QUELLI CHE ABBIAMO AVUTO

Gian Paolo Di Raimondo di Gian Paolo Di Raimondo
14/05/2023
in RIFLESSIONI
A CHI CERCA NUOVI MITI, SUGGERISCO DI RICORDARE QUELLI CHE ABBIAMO AVUTO
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Si inseguono traguardi, si spera che arrivi qualcuno che sappia guidare verso il successo o almeno possa ispirare le mosse migliori. Capita in tutti i momenti difficili.

Il 17 aprile scorso è volato in cielo Elserino Piol e, con la sua scomparsa, mi sono tornati alla mente la dozzina di anni trascorsi insieme a lui.

L’ho conosciuto sessantaquattro anni fa. Per me era l’inizio del lavoro in Olivetti e lui era già un manager affermato del settore dell’informatica (la Olivetti Bull – società costituita in collaborazione con la Bull francese e guidata dall’ing. Ottorino Beltrami).

Il primo incontro fu del tutto particolare e illuminante, capace di sintetizzare il suo rapporto con il lavoro e con i dipendenti, dissonante con l’odierna concezione di disumanizzare le relazioni interne alle organizzazioni.

Dopo un primo colloquio con un giovane selezionatore dell’Olivetti (quel Furio Colombo che di strada ne ha poi fatta tanta…) che nella primavera del 1959 mi segnalò al settore informatico, fui richiamato a Milano con un appuntamento a “Palazzo uffici” in via Clerici il giorno di Ferragosto.

Arrivai stralunato in una città deserta, presentandomi come un pellegrino in un palazzo altrettanto deserto. Non c’era anima viva.

La guardia all’ingresso mi indicò la strada per raggiungere la persona che mi stava aspettando. Dopo un viaggio solitario in ascensore e la camminata nei lunghi corridoi raggiunsi finalmente l’ufficio. Al mio affacciarmi un gran vocione mi invitò a sedermi dinanzi alla sua scrivania.

Era Elserino Piol, che – dopo un colloquio di circa mezz’ora – mi disse che mi avrebbe ingaggiato con una borsa di studio per fare un corso, al termine del quale sarei stato assunto in modo definitivo. E così fu.

Nell’inverno dello stesso anno Piol mi comunicò che sarei dovuto andare ad avviare l’Esattoria Comunale di Messina, liquidandomi con una indimenticabile battuta: “così non dovrai metterti la maglia di lana”…

Cominciai così a capire le prime due importanti caratteristiche del Piol manager e intelligente attuatore dei futuristici propositi di Adriano Olivetti: il desiderio che i suoi collaboratori lavorassero senza vincoli d’orario e festività e la cordialità del rapporto che il management Olivetti aveva con i propri dipendenti. La sua terza peculiarità la sperimentai dopo qualche mese di lavoro in Sicilia: era il senso commerciale che non l’abbandonava mai. Piol, anche se disponeva di una valida rete operativa periferica, voleva mantenere un costante contatto diretto col Cliente finale.

La sua infinita versatilità è testimoniata dai tanti incarichi dirigenziali nelle diverse organizzazioni cui l’azienda diede vita per razionalizzare il business, come la fusione nella Divisione Elettronica Olivetti (DEO) di tutte le attività elettroniche (compresa la Olivetti Bull) o la creazione della Olivetti General Electric.

Un maestro del cambiamento e dell’evoluzione che ha contribuito a rendere indolori e quasi impercettibili le “mutazioni” aziendali senza farne sentire il peso a quei duemila dipendenti che nel frattempo erano stati impiegati nel settore informatico.

Nel 1965 fu nominato Direttore marketing con responsabilità anche sulla pianificazione dei prodotti dell’azienda madre Olivetti. Quando mi richiamò a Ivrea per collaborare a stretto contatto con lui, quell’anno o poco più fu l’opportunità per maturare grandi nuove esperienze e straordinarie competenze tecniche e manageriali. Potei seguirlo nell’evoluzione dei prodotti elettronici, dall’Elea alla Programma 101 (il primo personal computer a livello mondiale). Era una fucina d’idee, aveva rapporti con mezzo mondo, parlava inglese e francese (magari in modo un po’ maccheronico ma si faceva capire a livello internazionale). Io lo lasciai nel 1970 per essere assunto prima dalla Philips e poi dalla Siemens, due multinazionali di primaria rilevanza sull’elettronica, ma mai più ho trovato un General Manager delle stesse capacità professionali e umane di Elserino Piol.

Se la mia testimonianza diretta si chiude qui, la sua carriera è proseguita proporzionalmente alle sue doti professionali e umane.

Mi spiace non aver vissuto con lui le tante avventure che sono seguite, a cominciare dall’incontro che Piol ebbe con Steve Jobs in quel garage in cui iniziò l’epopea della Apple. Talent scout eccezionale, aveva infatti trovato modo di ottenere per la Olivetti il 20% di quella che allora è solo una start-up: sarebbe bastato un investimento di 200mila dollari che l’ingegner De Benedetti (in quel momento al vertice del Gruppo di Ivrea) non ritenne interessante fare…

Conoscendolo come un vulcano di idee rivoluzionarie, mi chiedo adesso cosa stia combinando in Paradiso…

 

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Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo nasce ad Ancona il 2 marzo 1936, svolge i suoi studi a Camerino, dove si diploma nel 1955. Dopo un primo periodo lavorativo da geometra in alcuni Comuni del maceratese iniziato nel 1956 e il servizio militare come Ufficiale carrista, nel 1959 è assunto in Olivetti Bull nel settore dell’automazione aziendale e da allora partecipa all’evoluzione tecnologica dell’informatica. Nell’hardware, dai sistemi a schede perforate ai computer e nel software, dai primi linguaggi e sistemi operativi a quelli sempre più evoluti. Cresce parallelamente nella carriera, passando dall’Olivetti alla Philips e alla Siemens. In tutte e tre queste aziende multinazionali dell’elettronica raggiunge ottimi livelli manageriali: Responsabile di un settore del Marketing dell’Olivetti, Direttore Vendite della Divisione “Data Systems” della Philips e Direttore Commerciale del Distretto Centro-Sud della Siemens Data. Uscito dal lavoro dipendente nel 1987, fonda da libero professionista la CISIT S.p.A. – Consorzio Interaziendale Servizi Informatici e Tecnologie – e ne assume la presidenza che mantiene fino al 2000, Dal 2000 al 2006 è Presidente della InfoGuard S.p.A. che opera nel settore della Sicurezza informatica in collaborazione con la Cripto A.G. svizzera. Nel 2006 (dopo 50 anni di lavoro produttivo) inizia a fare il pensionato a tempo pieno, massimizzando l’attività di volontariato con la Caritas e con altre Organizzazioni umanitarie Onlus operanti nel settore della donazione del sangue e degli organi (dal 13/12/2018 è anche membro del Comitato Operativo della Fondazione Italiana Promozione Trapianti d’Organo – FIPTO). Incrementa, inoltre, la collaborazione con giornali e con il sito “omelie.org/approfondimenti” con la scrittura di articoli di attualità. Per le benemerenze acquisite nella sua lunga vita lavorativa, quattro Presidenti della Repubblica – Cossiga, Ciampi, Napolitano e Mattarella – gli hanno conferito altrettante Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana: Cavaliere, Commendatore, Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce. Il Presidente Ciampi, inoltre, alla fine del suo lavoro dipendente lo premia con la Stella al Merito del Lavoro nominandolo “Maestro del Lavoro”. A completamento del suo curriculum vitae, degno di citazione è l’interesse dimostrato per l’approfondimento della sua cultura religiosa che lo porta ad ottenere diversi attestati conseguiti in corsi presso Università cattoliche: Pontificia Università Lateranense Roma – Attestato di formazione biennale per “Operatori della Carità” (26/09/2008). MARIANUM Pontificia Facoltà Teologica di Roma – “Mariologia Diplomate” per corso biennale di Mariologia (04/06/2012). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – “Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici” (30/06/2013). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – a completamento di un corso biennale ottiene il “Master di 1° livello in Scienza e Fede” (21/10/ 2015).

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