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ARRIVA L’AGENZIA CYBER, MA NON CAMBIERÀ NULLA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
09/08/2021
in EDITORIALI
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Dopo anni di disinteresse e tanti tentennamenti, il parto dell’Agenzia testimonia la determinazione politica ad affrontare lo spinoso tema della cybersecurity. Qualcuno ha notato (e mi ha fatto notare) la curiosa coincidenza dell’aggressione digitale ai sistemi informatici sanitari di Zingaretti & C. avvenuta in concomitanza della definitiva approvazione della nuova salvifica struttura.

A volte le combinazioni del destino creano il clima più favorevole per trovare corale sintonia su un tema che chi è chiamato a votare nelle aule del Parlamento conosce (fatte le debite sparute eccezioni) davvero pochino.

L’accentramento delle attività in un contesto così delicato ha senza dubbio un indiscutibile valore, ma – come ho avuto modo di spiegare nei miei sette minuti di audizione alla Camera dei Deputati e ho ampiamente scritto soprattutto negli ultimi mesi – il varo dell’Agenzia avrebbe dovuto farsi precedere da una inequivocabile definizione del “chi-faceva-cosa-prima-adesso-cosa-andrà-a-fare”. La temuta rottamazione delle articolazioni e degli organismi preesistenti ha messo in allarme chi conosce le dinamiche correlate a certi stravolgimenti burocratici, ma sembrava il prezzo da pagare per la centralizzazione delle competenze in materia.

A sedare ogni preoccupazione è fortunatamente intervenuto il Prefetto Gabrielli, “dominus” del settore in veste di Sottosegretario con delega ai Servizi Segreti, che – secondo quel che ha battuto LaPresse alle 22 e 29 del 6 Agosto – ha chiarito che la nuova Agenzia “non assorbirà le competenze della Polizia postale” e che sia Intelligence sia Difesa manterranno le loro funzioni in questo campo.

Chi nota l’immutabilità dello scenario si rallegra per la fortunatamente sfiorata collisione tra i transatlantici istituzionali, ma non resiste a chiedersi un inevitabile “ma allora l’Agenzia cosa farà?”

Gabrielli, immaginando la formulazione di un simile quesito, ha spiegato nell’intervista al TG1 ripresa da La Presse che “la nuova agenzia varata dal governo servirà a innalzare il livello di sicurezza” e ha sottolineato che “contribuirà a creare quel sistema resiliente che è la precondizione per gestire gli attacchi ai servizi informatici e sarà un pezzo di un sistema più complesso”.

Ho sempre creduto che le parole siano importanti (per citare Nanni Moretti, ma forse è opinione di quelli nati come noi il 19 agosto) e che una loro attenta lettura consenta di apprezzarne le sfumature.

Il Prefetto e Sottosegretario Gabrielli, che  – avendo tra l’altro guidato il SISDE, la Protezione Civile e la Polizia di Stato – non manca certo di esperienza in fatto di entità strategiche del Paese, con il suo “contribuirà a creare” fa comprendere che l’Agenzia non sarà la sola (“contribuirà”) ad occuparsi di una problematica per la quale il “creare” è indizio che ancora non c’è nulla nonostante è dai tempi del Governo Monti (con un decreto del 2013) si parli di “perimetro cibernetico” e di altre cose del genere. Grazie a Gabrielli si apprende che il “sistema resiliente” in questione è solo “la precondizione per gestire gli attacchi informatici”.

Dobbiamo ancora creare la “precondizione”? E in tutti questi anni cos’ha fatto il Dipartimento per le Informazioni per la Sicurezza che ne aveva specifica competenza ad occuparsi della faccenda? Chi al DIS doveva farlo?

Se sul fronte cyber Intelligence, Forze Armate e Polizia di Stato continueranno a fare il loro mestiere, potranno mai trasferire le loro risorse migliori alla neonata Agenzia? Quindi chi per anni ha fatto egregiamente il proprio lavoro in divisa o con la “barba finta” non potrà accedere ad un incarico retribuito con la remunerazione della Banca d’Italia invece che con il non entusiasmante stipendio da poliziotto o maresciallo? Oppure, riconoscendo il valore dei meritevoli (vabbè che siamo in Italia, ma può succedere che quelli bravi vengano premiati…) si mutileranno le funzionalità e l’operatività delle organizzazioni che devono proseguire la loro missione istituzionale a difesa del cittadino? I ranghi dell’Agenzia saranno pertanto riservati a chi dice o fa credere di essere un esperto, magari confidando in qualche benevola recensione della stampa o più facilmente trovando la raccomandazione giusta?

Le domande si potrebbero susseguire in una implacabile grandinata. Lasciatemene ancora due soltanto.

Se si tratta di “contribuire a creare quel sistema resiliente” (in cui anche l’Italia produttiva avrà il suo ruolo), c’è davvero bisogno di 300 persone superpagate (e 800 quando la “macchina” andrà a regime) e di una nuova entità che impiegherà almeno qualche mese a muovere i suoi primi passi? Non bastava un manipolo di esperti in gamba, in grado di affiancare il Governo nelle scelte, capaci di coordinare gli sforzi pubblici e privati nel settore, pronti a lavorare nel giro di qualche giorno?

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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