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SUPER MARIO? GAME OVER

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
14/02/2021
in EDITORIALI
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Chi nasconde un briciolo di delusione probabilmente non sa fare i conti con la propria coscienza. Chi nega di aver sperato davvero nel “governo dei migliori” probabilmente manca solo del coraggio di ammettere la cocente insoddisfazione.

La rivoluzione copernicana che ci si aspettava – secondo alcuni – non c’è stata, la politica tira un profondo sospiro di sollievo, la gente di buona volontà assapora i primi bocconi di rassegnazione.

Sullo schermo di chi sperava in un buon esito dell’impegnativa partita di Super Mario è apparsa la scritta “Game Over”.

E’ davvero faticoso vedere reinsediarsi chi non è riuscito a dare risposte concrete sulla drammatica vicenda di Giulio Regeni o chi ha gestito in maniera maldestra la pandemia preoccupandosi però di scrivere un libro dal titolo malaugurante poi prontamente ritirato dalle librerie.

Gli italiani, è vero, sono preparati a tutto ma questa volta avevano assaporato il sogno di qualcosa di diverso, gongolando per la presunta imminente cacciata dell’incompetenza dal proscenio della Governo.

Risultato fiacco per chi si aspettava davvero il “Governo dei migliori”, così come era stato strombazzato ad ogni piè sospinto. Esito entusiasmante per chi, invece, guardava con terrore ad una possibile antidemocratica tecnocrazia. Una riuscita addirittura inebriante per gli appassionati di fantascienza politica, quelli che non si accontentano di semplici colpi di scena ma fanno dell’incredibilità la loro ragion d’essere.

Sotto la bandiera di una sedicente pacificazione nell’interesse dei cittadini uno statista del calibro di Beppe Grillo (quello che parlava della “coerenza dello scarafaggio”) ha rapidamente scordato i suoi severi giudizi sui leader delle altre compagini, cancellando con un soffio appellativi ormai leggendari come “psiconano” o “ebetino”, resettando le considerazioni su “tutto il ciarpame della Seconda Repubblica” o su “PD e Forza Italia insieme a Roma, il partito di Mafia Capitale”, eliminando celebri hashtag come #MaiPiùPd, #SalviniBugiardo e #CasiniUomoDaMarciapiede.

Ma qualcuno dice che i tecnici ci salveranno.

Per fortuna la formazione governativa ha persino uno scienziato pronto a valorizzare con la sua qualificata presenza numerose edizioni della “Leopolda” di Matteo Renzi, un po’ di incontri della Fondazione “VeDrò” di Enrico Letta, il Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, il convegno “Sum#02 – Capire il fururo” di Davide Casaleggio.

Roberto Cingolani si distingue per encomiabili doti di cautela e parsimonia nelle operazioni gestionali, al punto che quando (prima di diventare top manager di Leonardo) era al vertice dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) secondo Il Fatto Quotidiano “non riesce a spendere il miliardo già avuto dallo Stato”.

La lodevole tendenza al risparmio a suo tempo ha incuriosito anche Riccardo Iacona che se ne è occupato nella puntata di Presa Diretta andata in onda su Rai Tre il 19 settembre 2016.

Ancora il Fatto Quotidiano – a proposito di una presumibile spiccata capacità decisionale dell’inventore dell’IIT – scrive che “Durante la dirigenza di Cingolani sono state sollevate critiche ai criteri di selezione dei vertici, scientifici e manageriali, opachi e completamente discrezionali”.

La legittima ambizione di Roberto Cingolani di spiccare nel contesto professionale sarebbe stata fraintesa dall’Associazione indipendente ROARS (Return On Academic Research). ROARS ha dedicato un approfondimento sulle originali dinamiche grazie alle quali lo scienziato avrebbe conquistato una visibilità tale da classificarsi (secondo Il Sole 24 Ore) tra i primi 10 più citati esperti nelle pubblicazioni in giro per il mondo nel settore della Material Science (a dispetto degli invidiosi che lo vedono collocato alla meno gratificante 2700ma posizione).

Il neo Ministro per la transizione ecologica e per l’energia – nonostante le critiche – arriva ad assumere il delicato incarico con idee che si profilano chiarissime da molto tempo.

E’ senza dubbio suggestiva la lettura suggerita da “Domani” con l’articolo “Cingolani, il ministro che diceva all’Eni che il gas è il male minore”. Il quotidiano fa riferimento ad una lunga intervista in cui il titolare del potentissimo dicastero “portava avanti le sue perplessità sulle rinnovabili, dal fotovoltaico, all’eolico, e sulle auto elettriche”.

Il riferimento è al pezzo “Diversificazione delle tecnologie ed educazione al risparmio” apparso a pagina 58 del numero 39 della pubblicazione “World Energy” (edita dall’ENI) del luglio 2018.

Meritevoli di attenzione sarebbero le dichiarazioni in fondo a pagina 60 dove – dopo un non troppo beneaugurante “dobbiamo accettare compromessi di altro genere”si legge tra l’altro “Le rinnovabili sono le energie meno impattanti ma bisogna fare investimenti e non risolvono tutti i problemi, soprattutto non sono utilizzabili in maniera continua come vogliamo e dove vogliamo.”

Nella medesima intervista (presente in versione completa direttamente sul sito dell’ENI) si può trovare il dettagliato quadro di insieme che il neo Ministro (forse anticipando le sue opinioni in merito) descrive testualmente.

“Abbiamo l’idroelettrico che è bellissimo, però non basta per tutti; il carbone e simili sono molto inquinanti; sul nucleare abbiamo visto che ci sono diversi veti di varia natura; l’eolico ha limiti di ingombro, ha problemi se c’è vento o no, non si può mettere ovunque e, come il fotovoltaico, non è immune da impatto ambientale (a lungo andare si riempirebbe il pianeta di silicio e metallo). In questo momento il gas è uno dei mali minori: nel medio e lungo termine la risorsa più sostenibile, ma crea problemi per le infrastrutture e anche le tecnologie di trivellazione sono oggetto di molte discussioni. Se vogliamo continuare a crescere in un certo modo dobbiamo trovare soluzioni tecnologiche, ma anche sociali che ci consentano di avere più forme di energia integrate. Le rinnovabili sono le energie meno impattanti ma bisogna fare investimenti e non risolvono tutti i problemi, soprattutto non sono utilizzabili in maniera continua come vogliamo e dove vogliamo.”

Questa – per diretta voce dell’interessato – la presentazione del tecnico a capo del dicastero competente sul nostro futuro.

A citare la sora Lella, viene spontanea la sua espressione “aaah, annamo bene, proprio bene”.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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