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HUAWEI E ITALIA: MA PUO’ UN DPCM ESSERE SEGRETO?

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
25/08/2020
in EDITORIALI
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Si è sentito parlare tanto del veto (come quello americano e inglese) all’utilizzo degli apparati Huawei nelle reti di telecomunicazioni occidentali.

Si è sentito parlare poco del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con cui Conte avrebbe trovato una sorta di scappatoia per i dispositivi cinesi che altrove sono stati messi al bando per ragioni di sicurezza nazionale.

Il Decreto in questione – almeno stando ai titoli di qualche quotidiano – sarebbe segreto, circostanza che suonerebbe strana visto e considerato che i provvedimenti normativi di quel calibro dovrebbero avere dignità di stampa sulla Gazzetta Ufficiale della nostra Repubblica.

Il DPCM in questione è datato 7 agosto 2020. Proviamo diligentemente a cercarlo collegandoci al sito www.governo.it. Clicchiamo sulle tre righe in alto a sinistra così da aprire il menu e selezioniamo “governo”. Sulla successiva tendina scegliamo “provvedimenti”, guadagnando visibilità sulle norme appena sfornate.

Nella data del 7 agosto si scoprono tante iniziative che evidenziano la solerzia e l’operosità di chi lavora per il cittadino, ma del DPCM nessuna traccia.

I più ardimentosi esploratori del web trovano un decreto di quel tipo proprio in quella data e il testo è presente sia sulla Gazzetta Ufficiale sia sul sito della Presidenza del Consiglio. Non siamo stati bravi noi nella nostra caccia?

Niente affatto. Il provvedimento “pubblico” è quello che riguarda “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”, abbastanza lontano dalle tematiche che possono interessare gli appassionati di tecnologie e i soggetti legittimamente preoccupati dal futuro delle telecomunicazioni e della loro sicurezza.

Prendendo per buono quel che pubblicano i giornali il Premier ha dato segnale verde all’installazione e alla messa in esercizio di apparati Huawei (già in larga parte funzionanti da anni) ribaltando su Telecom Italia l’onere di verificare la rispondenza di quei dispositivi ad una serie di prescrizioni innescate dal decreto legge 15 marzo 2012 n. 21 convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012 n. 56, in tema di “Golden Power”.

Sulle attività di competenza di Telecom Italia (o TIM come si presenta ora sul mercato) torneremo a parlare con calma e con il piacere di guardarne da vicino i dettagli e la loro percorribilità, riflettendo sul ruolo di spettatore riservato all’intelligence e ad un neo istituito Comitato di Monitoraggio (“stavamo scarsi a task force…” direbbe qualcuno con tono canzonatorio).

Vorrei insistere sulla segretezza del DPCM e sulla introvabilità del testo ufficiale.

Non di rado certi segreti vengono violati da chi in immediata prossimità a chi firma i documenti. Invece di costringere la stampa più aggressiva a fare scoop e a pubblicare con clamore documenti che dovrebbero essere alla portata di tutti, perché non scegliere un pochino di trasparenza e magari accettare le critiche di chi – piaccia o non piaccia – certe cose potrebbe conoscerle e avere opinioni difformi dalle scelte governative?

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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