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ECCO COME EVITARE LA TRUFFA DELLO SQUILLO TELEFONICO

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
15/01/2025
in EDITORIALI
ECCO COME EVITARE LA TRUFFA DELLO SQUILLO TELEFONICO
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TE LO LEGGO IO

Chissà quante volte vi è capitato di ricevere una chiamata sul telefonino che termina dopo il primo trillo della suoneria.

Il non aver fatto in tempo a rispondere innesca in molte persone due meccanismi concatenati: il piccolo dispiacere di essere arrivati tardi e la grande curiosità di sapere chi stava chiamando e perché.

Non c’è alcuna ragione di sentirsi in colpa e soprattutto è bene liberarsi dalla tentazione di richiamare quell’utenza che spesso ha un prefisso straniero.

Il fenomeno – sempre più frequente – si chiama “Wangiri”, parola che per parecchia gente è certamente nuova, ma che è opportuno tenere bene in mente. Il termine è giapponese e significa semplicemente “uno e smetti”, proprio come il primo squillo e l’immediata interruzione della chiamata.

E’ un vecchio sistema truffaldino che confida nel comportamento (purtroppo ordinario) della inconsapevole potenziale vittima. Tanto per cominciare è bene sapere che se non si richiama non succede nulla. Lo stesso vale se il numero che ha chiamato corrisponde ad ipotetiche utenze telefoniche italiane fisse o mobili che siano. Il problema è quello dei numeri con prefisso straniero che potrebbero (e, ahinoi, possono…) corrispondere a “servizi a valore aggiunto”.

Spieghiamoci meglio

Con un piccolo sforzo di memoria, ricordate i numeri 144, 166, 899 e tutti gli altri che per tanto tempo hanno spennato chi li chiamava? Dopo le feroci proteste dei consumatori i gestori telefonici arrivarono a predisporre un sistema che permetteva all’abbonato di disattivare eventuali chiamate indirizzate a quei prefissi.

Chi telefonava a quei numeri spendeva oltre dieci euro al semplice scatto alla risposta oppure pagava ogni minuto di connessione una cifra comunque spropositata. In questa seconda ipotesi i banditi lasciavano il chiamante  appositamente in attesa con una musichetta o addirittura facevano ascoltare il “tu tu tu” che faceva pensare che nessuno avesse ancora risposto…

E’ stata una stagione terribile, divertente solo per quelli che come me andavano ad acciuffare gli abili truffatori. Siamo fortunatamente sopravvissuti a quel periodo balordo ed ora è necessario uscire indenni da questo genere di minaccia.

Cosa fare

Il Wangiri è una sorta di evoluzione delle frodi del 144 e simili. Gioca sul fatto che il soggetto chiamato non sa a cosa corrisponda il numero che è apparso sul display e rimasto in memoria. Quella sequenza successiva al prefisso straniero (+33 per la Francia, +44 per la Gran Bretagna e così a seguire) identifica utenze che – se chiamate – arricchiscono il destinatario e svuotano il portafogli del malcapitato.

In pochi istanti il credito a disposizione viene risucchiato dai criminali, quasi avessero un magico aspirapolvere che alla nostra utenza non lascia nemmeno una briciola. In alcuni casi attivano anche abbonamenti a servizi che nessuno ha in realtà richiesto e che costano anche se la vittima non ne conosce persino l’esistenza e ancor meno la propria sottoscrizione.

Il rimedio è quindi semplicissimo. Basta non richiamare.

Qualcuno suggerisce di impostare il proprio smartphone in modo da bloccare le chiamate che arrivano dall’estero ed evitare così ogni problema. L’attivazione di simili meccanismi di “black list” hanno però una minuscola controindicazione: è vero che tutte le telefonate con prefisso straniero vengono bloccate ma tra queste finiscono anche quelle di amici e parenti che si trovano in un altro Paese e che volevano solo salutare e chiedere notizie.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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