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MONTECARLO, FINE CORSA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
01/05/2024
in EDITORIALI
MONTECARLO, FINE CORSA
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TE LO LEGGO IO

I giovani non conoscono la storia del modesto appartamento al numero 14 di Boulevard Principesse Charlotte che ha segnato l’eclissi di un affermato leader politico.

Chi ha letto la notizia della condanna a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio inflitta in primo grado all’ex Presidente della Camera dei Deputati, probabilmente non avrà la visione globale di uno scenario opacizzatosi con il trascorrere del tempo.

Penserà all’ennesima congiura delle “toghe rosse”, che uccidono “un uomo morto” come Maramaldo alle prese con Francesco Ferrucci, e non immaginerà gli intrecci di una certa politica con una certa “imprenditoria”. In effetti il protagonista della vicenda giudiziaria è già stato giustiziato dall’oblio, cancellato da una provvidenziale “damnatio memoriae”, vittima di una eutanasia mediatica in un raro momento di coscienza dell’essere impresentabili.

Sullo sfondo c’è l’epopea delle “slot machine” e delle infinite irregolarità e violazioni di legge che ne hanno caratterizzato l’eutrofia. Proprio per questo mi riesce difficile scrivere e descrivere.

Se mi chiamassi Pirro canterei vittoria. Non sono il Re dell’Epiro e non vedo proprio nulla di che gioire. Il mancato freno al gioco d’azzardo ha bruciato le radici della società, moltiplicato a dismisura l’ampiezza del fenomeno della ludopatia, arricchito proporzionalmente il famelico popolo degli usurai, coperto d’oro i gestori di quello sporco affare, depredato economicamente e moralmente milioni di famiglie.

Si continua a legiferare tutelando attività che hanno palesi capacità distruttive, speculando sulla disperata ricerca della fortuna di malati dell’azzardo e sventolando come vessillo il “tanga” dei magri introiti che ricava lo Stato.

Soltanto uno sparuto manipolo di coraggiosi continua ad opporsi a questo orripilante train de vie.

Ammiro chi si ostina a combattere una battaglia impari contro la fabbrica della disperazione costituita dalle “macchinette mangiasoldi” ormai presenti ovunque e accessibili a tutti.

Ero ostinato anch’io. Con dolore ho gettato la spugna dodici anni fa, vedendomi persino preclusa la possibilità di mantenere il ruolo di protagonista delle pagine di Cervantes.

Quando mi hanno tolto i mulini a vento mi sono arreso. Il 23 marzo 2012 il Comando Generale ha pianificato di destinarmi alla frequenza del corso del Centro Alti Studi Difesa (CASD, dove insegnavo da una quindicina d’anni), mi ha convinto della mia residuale utilità alla GdF e mi ha indotto a trovare altrove opportunità in cui profondere le mie energie.

La mia vita è cambiata dinanzi al fatidico “ad impossibilia nemo tenetur”. Nessuno è tenuto a cimentarsi in imprese impossibili.

E così, mettendo in fila una serie di fatti puntuali, ho cercato di colmare il mio vuoto pensando di non aver studiato adeguatamente il campo di battaglia.

Non ricordo – e nemmeno lo voglio fare ora – tutte le concatenazioni che palesavano la mia ingenuità, ma posso provare a rielencarne qui alcune, invitando chi legge a seguire il percorso e lasciarsi andare liberamente alle rispettive personali considerazioni.

Cominciamo.

Gianfranco Fini era notoriamente legato ad Amedeo Laboccetta, ora ex parlamentare del Partito della Libertà.

Amedeo Laboccetta era il rappresentante legale in Italia della Atlantis World Group of Companies, una delle concessionarie del cosiddetto “gioco legale”.

La Atlantis faceva capo a Francesco Corallo, figlio di Gaetano Corallo il re dei casinò in area caraibica che tra le proprie amicizie vantava quella di gentiluomini come Nitto Santapaola.

Nel 2004, secondo quel che scrisse la PM Barbara Sargenti, Fini è stato ospite dei Corallo a Saint Marteen con altre 14 persone per due settimane.

Generosità ed accoglienza a casa Corallo non sono mai mancate, perché due anni prima in occasione del capodanno 2002 era stato – se è vero quel che uscì sulle pagine de La Verità – coccolato una quindicina di giorni Adolfo Urso con una coppia di amici.

La famiglia Corallo ha ricevuto un finanziamento da 148 milioni di euro dalla BPM Banca Popolare di Milano grazie ad un presunto interessamento del suo Presidente pro tempore Massimo Ponzellini (incidenter tantum, cugino del bocconiano Giancarlo Giorgetti che a sua volta è stato alla Corte di Prodi e poi di Tremonti).

Tornando ai fatti, sono sempre i Corallo che mettono i soldi per la casetta di Montecarlo…

Vabbè, dai… Non andiamo oltre.

La mia indagine sulle “slot machine”, quella degli oltre 90 miliardi di danno erariale poteva meritare un premio? Qualcuno parlò di “sanzioni mostruose”, non sapendo che quella somma era solo il totale delle penali contrattuali il cui importo era stato regolarmente pattuito tra Monopoli di Stato e Società concessionarie…

La sentenza di questi giorni – per condannati ed entità della pena – è proporzionale al numero di metri quadri dell’immobile monegasco, ma la superficie del malaffare che ruota attorno al gioco d’azzardo è pressochè infinita e coinvolge la politica di ogni colore…

Ci si limiti a trovare la maniera di spiegare a chi è stato stritolato dalla ludopatia o dissanguato dagli usurai che non c’è speranza. Il Paese è questo e certe liason tra politica e “affari” sono parte del suo ciclo biologico. Chi cerca di intralciarne il corso è “fuori gioco”. Viene ammonito più volte (si legga ad esempio l’ultima pagina di questo link) e, alla fine, arriva sempre il “cartellino rosso”….

 

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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