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INFORMATION WARFARE: CADONO I GIORNALISTI E LE TASK FORCE CONTRO LE FAKE NEWS

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
27/02/2022
in EDITORIALI
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Il titolo farcito di espressioni anglofone è orripilante per libera e convinta scelta. Vuole essere la più sadica vendetta nei confronti di non conosce l’inglese ma ne farcisce il suo parlare e nei riguardi di una stampa male informata che a sua volta informa ancor peggio. La duplice schiera ha in comune il non avere vergogna, mai.

Il decadimento del mondo dell’informazione pubblica è a dir poco desolante e, soprattutto, senza rimedio. Come le truppe di Putin invadono poco alla volta l’Ucraina, battaglioni di incapaci e illetterati hanno progressivamente conquistato le redazioni. Indomiti accaparratori di poltrone scippate a chi se le sarebbe meritate e acrobati del “doppio e triplo salto” gerarchico a dispetto delle forze grativazionali che inchiodano le carriere dei colleghi capaci, sono armati della loro invulnerabile corazza di raccomandazioni, di coperture politiche, di vincoli parentali, di trame parasindacali, di generosità “sentimentali”…

Lo sfascio di una gestione improntata sulle logiche della spartizione di partito e della più sbalorditiva lottizzazione è evidente anche a chi quel mondo lo conosce poco. Persino la celeberrima “casalinga di Voghera” – abituata a quotidiane somministrazioni di nefandezze dell’intrattenimento pomeridiano e serale (con vere e proprie vaccinazioni booster che da tempo hanno stroncato il temibile virus del buon gusto) – non riesce a capacitarsi di quel che i mass media fanno piovere sulla sua casa.

La nonna che è convinta di guardare il telegiornale viene avvicinata dal nipotino che le sussurra “ah, ti sei convertita anche tu ai videogiochi?!? brava, brava…”. Il ragazzino, che ha immediatamente riconosciuto l’ambientazione di “War Thunder”, chiede all’anziana donna quale punteggio abbia raggiunto e dove abbia imparato a smanettare così bene. In realtà la signora sta assistendo ad un servizio del TG2, realizzato da chi pensava – forte probabilmente di vantate competenze ed esperienze militari – di spacciare l’allestimento scenico di un passatempo infantile al computer per una ardita ripresa di un operatore sul campo di battaglia.

Il Von Klausewitz della redazione non si è accorto che i missili non piovevano su Kiev o su qualunque altra località bersaglio ma si allontanavano verso il cielo. Non si è nemmeno reso conto che nessuna città sotto bombardamento tiene tutte le luci accese per meglio essere individuata dai caccia o dall’artiglieria… 

Pare che le stesse “immagini di repertorio” (videoteca in cui gli appassionati possono forse trovare anche indimenticabili sequenze vintage di “Space Invaders” e “Tetris”) siano state ritenute talmente avvincenti da essere poi utilizzate anche da altre testate viciniori.

Per par condicio va detto che pure nel “privato” non si contano le figure barbine che qualificano il dar notizie all’italiana e provocano irrefrenabili orgasmi nelle schiere di no-vax e no-tutto solite inveire contro i media.

Un esempio magistrale è fornito dal quotidiano di Confindustria che pensando di fare uno scoop ha piazzato online il video di una parata militare russa di due anni fa, offrendola in pasto come il volo dei bombardieri verso Kiev.

A forzare la severità nel giudicare Il Sole 24 Ore ci si mette pure il testo della fantozziana smentita, twittato così: “Abbiamo depubblicato il video poichè alcune immagini non erano riferite agli eventi della notte ma ad esercitazioni dell’aeronautica russa. Ci scusiamo con i lettori”.

Depubblicato?

In epoca di aiuti umanitari, destinatario di soccorso è anche chi ha scritto “depubblicato”, convinto di possedere memorabili eloquio e facondia….

Per sua comodità e per quella di chi lo ha assunto, chi lo dirige e chi lo stipendia, mi permetto di riportare qui sotto la fotografia di una pagina del volume CH-FL del “Grande Dizionario Italiano dell’uso” dell’indimenticabile Tullio De Mauro.

Il verbo “depubblicare” non esiste, ma se quello idiomatico è sicuramente un peccato veniale è d’obbligo che chi se ne è macchiato reciti almeno un Pater, Ave e Gloria…

Non ci si lamenti poi se fioriscono i Byoblu o le altre iniziative mirate a delegittimare la categoria dei giornalisti o le iniziative volte a sopprimerne l’Ordine.

Si caccino via gli amici, i parenti, i “segnalati”, gli intoccabili, quelli “che non sai chi sono loro”. Lo si faccia senza esitazione, così come senza indugio li si è collocati dove non dovevano stare.

Si rivalutino i talentuosi, quelli che hanno il coraggio di scrivere le cose scomode, quelli che pesano e dosano le loro espressioni, quelli che faticano per riportare la verità e guidare alla corretta interpretazione delle notizie, quelli che – letti e ascoltati – fanno esclamare “che bravura, come mi ci vorrei complimentare…” a cui si indirizza la più sentita gratitudine.

Forse è l’occasione per far esplodere il più pericoloso ordigno. La serietà.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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