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DUE MORTI PER I DRONI RUSSI SUL LAGO MAGGIORE: IL GIORNALISMO E LA NOSTRA SICUREZZA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
06/04/2025
in EDITORIALI
DUE MORTI PER I DRONI RUSSI SUL LAGO MAGGIORE: IL GIORNALISMO E LA NOSTRA SICUREZZA
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TE LO LEGGO IO

Nonostante le vittime eccellenti, non se ne parla già più. Come sempre, d’altronde. Le notizie durano meno del pesce lasciato fuori dal frigo e i problemi si dimenticano con facilità e intrinseco piacere.

La storia dei droni è scomparsa. L’unica cosa che abbiamo capito è che, come il “Triangolo delle Bermuda” rappresenta l’epicentro dei più drammatici incidenti, il Lago Maggiore sta diventando il punto di riferimento delle pagine maggiormente appassionanti dello spionaggio internazionale degli ultimi anni.

Il naufragio del catamarano di due anni fa in occasione della finta rimpatriata in cui persero la vita agenti segreti italiani e israeliani è stato solo il primo episodio ambientato nell’area dello specchio d’acqua prealpino del “Verbano”.

La zona è tornata ad essere il set dell’ennesima “spy story”, stavolta fortunatamente senza morti o feriti in carne d’ossa. Gli unici due morti, già autonomamente in precarie condizioni, sono infatti la stampa e la sicurezza nazionale.

Il giornalismo è stato ucciso a sangue freddo con un colpo alla nuca da chi ha confuso la località di Ispra (dove ha sede il Joint Research Center) con l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale il cui acronimo è appunto ISPRA.

La scena del delitto sono le pagine web (ancora in linea) di Repubblica (qui la copia storica al netto di eventuali successive modifiche) e del Quotidiano Nazionale (Giorno, Nazione, Resto del Carlino, qui la cristallizzazione della pagina su archive.org) i cui titoli sono addirittura “commoventi”.

Il secondo martirio è quello della sicurezza nazionale, la cui vulnerabilità è platealmente evidenziata da episodi che dimostrano come l’Italia sia proprio un facile bersaglio.

Un drone – da quel che si dice per ben cinque volte o forse più – ha sorvolato un centro di ricerca ad elevata criticità e non ci sarebbe nulla di strano se il velivolo senza pilota non avesse attraversato una delicatissima “no fly zone”, ovvero una fetta di territorio esclusa per ragioni di sicurezza dal passaggio di aeromobili.

Il divieto a scorrazzare per il cielo sopra certi luoghi vale quando a terra ci sono insediamenti militari, stabilimenti o laboratori di rilievo strategico, infrastrutture che richiedono la massima riservatezza. Esiste da sempre e tale vincolo è ora più giustificato che mai.

Mentre i fantasiosi cronisti parlano di un oggetto di fabbricazione russa (forse per l’odore di vodka disperso in tutta la zona) ed immaginano cosa e come possa aver combinato dall’alto rubando chissà quali segreti, vale la pena limitarsi ad una banale e cinica riflessione.

Se quel drone avesse portato con sé un piccolo ordigno batteriologico o chimico e lo avesse voluto “recapitare” in loco facendolo esplodere o semplicemente cadere affidandosi alla estrema fragilità del suo involucro in sottilissimo vetro da fialetta, cosa sarebbe successo? E se un domani il bersaglio fosse un altro, magari ben più affollato di un centro di ricerca?

Dopo le farneticazioni di Elon Musk che – apparso in diretta video nel corso di un nostrano congresso politico – ha annunciato una stagione di attacchi terroristici in Europa, sembrerebbe ci sia poco da stare tranquilli. Anche perché cosa ne sa Musk che noi non sappiamo? O, peggio, cosa ha in mente per il destino del Vecchio Continente che Trump accusa di aver storicamente sfruttato e danneggiato gli Stati Uniti?

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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