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L’INCREDIBILE TRUFFA DEL FALSO MINISTRO CROSETTO

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
09/02/2025
in EDITORIALI
L’INCREDIBILE TRUFFA DEL FALSO MINISTRO CROSETTO
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TE LO LEGGO IO

Chi pensa che certi imbrogli vadano a colpire soltanto i soliti sprovveduti si sbaglia di grosso. La dimostrazione è ormai quotidiana ed un caso di questi giorni è capace di smontare lo stereotipo del tonto o del distratto che ci casca. Abituati a pensare a vittime indifese come pensionati colti di sorpresa nel bel mezzo di uno spettacolo televisivo che assorbe loro sguardo e mente, siamo costretti a prendere atto che la fregatura è dietro l’angolo e può toccare in sorte anche a persone tutt’altro che anziane.

In questi giorni si aggira una sorta di fantasma telefonico che ha la voce di Guido Crosetto, il titolare del dicastero della Difesa, e che convince gli interlocutori ad eseguire cospicui versamenti in denaro su conti all’estero.

Prima che qualcuno cominci a chiedere “come è possibile?”, è bene precisare che ci si trova dinanzi a veri professionisti delle più accurate operazioni fraudolente. Gente preparata sotto il profilo delle relazioni interpersonali, abituata a captare i punti deboli del soggetto preso di mira, attrezzata tecnologicamente di tutto punto.

Sono già tre le persone cadute nel tranello e l’iniziale caso singolo, che ha incuriosito un po’ tutti, si sta trasformando in fenomeno che fa scattare legittime preoccupazioni.

I misteriosi mascalzoni hanno quindi seguito un vero e proprio canovaccio operativo che – se il mio vecchio istinto da sbirro digitale non fa cilecca – potrebbe essere sintetizzato in questa sequenza di azioni.

Il primo step è la scelta del soggetto da impersonare e qui la selezione tiene conto di diversi fattori: l’autorevolezza, la carismatica capacità di convincere, il metus potestatis, il saper sottolineare che è meglio ubbidire, la garanzia di avere fonti esclusive che consentono di anticipare i comuni mortali, il rispetto dovuto anche alla possente mole fisica, la posizione ricoperta e in ultimo una voce inconfondibile per la sua modulazione e per la leggera cadenza dialettale che identifica la provenienza quasi fosse la ciliegina sulla torta.

Veniamo al secondo passaggio. La cricca – perché è impensabile che sia un solo soggetto ad aver architettato e messo in pratica questa truffa – provvede ad accaparrarsi i numeri delle utenze senza dubbio riservate di molte persone facoltose con cui il tizio da interpretare (nella fattispecie Crosetto) ha un presumibile rapporto di confidenza.

Fase tre, ossia la costruzione della voce. Senza disturbare Crozza o altri abili imitatori, si può far ricorso a programmi informatici che sono in grado di estrarre da un qualunque audio il DNA del parlato del soggetto da utilizzare come esca. Su Internet non è affatto difficile trovare discorsi o interviste in cui si ode chiacchierare in maniera nitida e si ha modo di isolare frasi che sembrano scandite alla perfezione. Grazie ai software basati sull’intelligenza artificiale, si può procedere al cosiddetto “campionamento”. Una volta gli esperti parlavano di fonemi, difoni, formanti e altre cose tecniche, ma oggi ci sono tanti programmini che analizzano quel che si ascolta e con poco sacrificio riescono a far leggere al computer parole, frasi e discorsi con la voce sintetizzata che è praticamente identica a quella che si vuol far sentire.

Quarto stadio? La telefonata viene avviata con l’entrata in scena estremamente professionale di un sedicente centralinista o di un segretario megagalattico o di un prezioso membro dello staff. Pochi convenevoli, forse solo l’annuncio che si sta per passare il “finto VIP” che ha urgenza di parlare con il chiamato. Dopo una breve musichetta di attesa, scatta la trappola. A seconda di quanto è tecnologicamente evoluto il gruppo di criminali, si va dall’uso di frasi preparate in precedenza con una manciata di file pronti ad esser letti dal computer, diversi in ragione dell’evolvere della conversazione, alla “traduzione sonora” della voce del bandito trasformata in quella – nella fattispecie – del Ministro.

Il contatto è caratterizzato dall’estrema importanza della comunicazione da fare e da una certa urgenza, che è fondamentale per interrompere la chiamata in caso di difficoltà o di imprevisti. Lo squillo di un cellulare o di un altro apparato serve a troncare un discorso e basta dire “scusami, mi sta chiamando la Presidente” per giustificare il repentino taglio della telefonata.

Sembrerebbe che a Massimo Moratti, imprenditore ed ex patron dell’Inter, sia stato chiesto – sfruttandone la sensibilità e la generosità – di versare un milione di euro per salvare alcuni giornalisti rapiti, somma che formalmente non poteva essere corrisposta dallo Stato ma che risultava indispensabile per pagare il riscatto.

L’estrema verosimiglianza della voce e delle circostanze ha permesso ai farabutti di far spedire somme all’estero (esponendo pure le vittime a potenziali problemi in tema di riciclaggio), denaro che difficilmente potrà essere recuperato.

Mentre in questi giorni il vero Crosetto corre il rischio di vedersi attaccato il telefono in faccia e magari di beccarsi un “smettila brutto truffatore”, i delinquenti chissà quale altro personaggio sono pronti ad interpretare…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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