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PURE QUEST’ANNO 2024 SI PREVEDE UN ALTRO NATALE DI GUERRA 

Gian Paolo Di Raimondo di Gian Paolo Di Raimondo
09/12/2024
in RIFLESSIONI
PURE QUEST’ANNO 2024 SI PREVEDE UN ALTRO NATALE DI GUERRA 
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Non tutti sanno che il Presepe è stato inventato da San Francesco d’Assisi a Greccio, un paesino inerpicato sull’appennino Laziale in provincia di Rieti, tre anni prima della sua morte il 25 dicembre 1223. 

Ce lo ha raccontato Tommaso da Celano, frate francescano, che conobbe San Francesco.   “Lo Spirito di Assisi è una benedizione per il mondo, per questo nostro mondo che ancora oggi è lacerato da troppe guerre, da troppa violenza”. Lo scrive il Papa, nel messaggio inviato ai partecipanti all’incontro internazionale di preghiera per la pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio a Parigi. 

“Questo spirito deve soffiare ancor più forte nelle vele del dialogo e dell’amicizia tra i popoli”, così prosegue l’appello di Francesco: “Abbiamo bisogno di pregare per la pace. Il rischio che i numerosi conflitti invece di cessare si allarghino pericolosamente è più che concreto. Faccio mio il vostro grido e quello dei tanti colpiti dalla guerra e lo rivolgo ai responsabili della politica: ‘Fermate la guerra! Fermate le guerre!’ Stiamo già distruggendo il mondo! Fermiamoci finché siamo in tempo!”

Con poca voglia mi accingo a trattare in questo articolo l’argomento del prossimo Natale perché, essendo un anno pieno di guerre sparse in tutto il mondo, credo dovrò sforzarmi parecchio a scrivere su una tale ricorrenza che rappresenta un evento che dovrebbe essere invece totalmente vissuto con sentimenti di pace e d’amore. Infatti il Natale rappresenta la nascita di un uomo, Gesù che per noi Cristiani è un atto d’amore di Dio che si fa uomo per insegnare con l’esempio all’umanità come ci si deve comportare nella vita. 

Ma anche per coloro che non professano la nostra fede, l’uomo Gesù Cristo con tutta la sua vita e soprattutto con la sua morte lascia una lezione di come dovrebbe essere la nostra vita, sempre dall’inizio alla fine della nostra esistenza. Comunque io ci provo. Purtroppo però, anche se è brutto dirlo mi accingo a compiere questo breve lavoro con l’animo colmo di pessimismo e temo che prevarrà in tutto ciò che scriverò. Anche se su una delle due principali guerre (quella del medio-oriente in Libano) dagli ultimi giorni del mese scorso è in atto un periodo di tregua dei combattimenti che speriamo non serva solo per prendere fiato e poi ricominciare peggio di prima. 

Le guerre e l’odio che si stanno diffondendo coinvolgendo non poche nazioni, come mai avvenuto almeno durante la mia vita, oltre a causare l’esodo di milioni di persone dal Medio Oriente e dall’Africa verso l’Europa, sembra stiano calando sempre più in basso tra le aggregazioni politiche, finanziarie e religiose e addirittura tra le famiglie e i suoi membri. Si pensi solo al fatto che mai come adesso frequentemente i mariti uccidono le mogli ma anche le madri stanno uccidendo i figli e viceversa. 

Relativamente al periodo 1 gennaio – 30 giugno 2024, sono stati registrati 141 omicidi, con 49 vittime donne, di cui 44 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 24 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.

Recentemente anche il Presidente Mattarella, in occasione della 45esima edizione del Meeting per l’“Amicizia fra i Popoli” di Rimini, ha inviato un forte messaggio “Contro odio e guerre”, che di seguito riporto per sommi capi: “Stiamo vivendo straordinarie trasformazioni”, ha scritto Mattarella, evidenziando la necessità di cercare l’essenziale in un’epoca in cui i flussi di informazioni e le tecno scienze evolvono a velocità vertiginosa, offrendo soluzioni e opportunità che solo fino a poco tempo fa erano inimmaginabili. 

Ma il Presidente ha messo in guardia contro la “fallace lusinga dell’onnipotenza dell’uomo”, ricordando che, nonostante le numerose possibilità offerte dal progresso, l’umanità continua a confrontarsi con orrori, atrocità e conflitti che sembrano riportare indietro le lancette della storia. “La volontà di dominio, l’escalation delle guerre, i sentimenti di paura, sfiducia, e non di rado rancore e odio, si riaffacciano con preoccupante intensità”, ha proseguito Mattarella. 

In questo contesto, ha ribadito l’urgenza di rimettere al centro la persona, il suo desiderio di vita e di pienezza, che trova realizzazione nella relazione con la comunità. Un richiamo forte alla centralità dell’essere umano, non come entità isolata e autosufficiente, ma come parte di un tessuto sociale, capace di costruire un futuro condiviso attraverso l’incontro e il dialogo. Ora cercherò di proseguire separandomi dai pensieri che mi hanno fatto scrivere quello che ho scritto finora e, pensando solo a quello che rappresenta il presepe e come ho trascorso il Natale da fanciullo, da ragazzo e da persona matura insieme alla mia famiglia, riferendomi solo al messaggio che il Natale fornisce a tutti noi e così come deve essere festeggiato. 

Infatti voglio riprendere e fare mio il messaggio francescano che San Francesco ha voluto trasmettere con il suo presepe: la rappresentazione di tutto ciò che apparteneva alla sua predicazione. L’amore e il rispetto per la natura, l’umilità dei pastori, la religiosità. Nell’immediato dopoguerra io ero un ragazzino di 10 anni e già da allora in casa dei miei genitori si cominciò a fare il presepe che anno dopo anno diventava sempre più ricco di personaggi migliori nella qualità della terracotta. Ancora oggi in casa mia si perpetua tale tradizione con tanti personaggi in ceramica. 

Credo per fortuna che i nostri presepi, oggi è soprattutto mia moglie che ci si dedica, abbiano sempre mantenuto l’indirizzo francescano descrivendo un ambiente sano e popolato da gente povera  in cui la Terra non è devastata dall’egoismo dell’uomo, le colline verdi e il percorso dei corsi d’acqua attorniati da alberi e non da case; tutto quello di cui oggi avremmo ancora potuto godere se non ci fossero stati coloro che hanno violato le leggi degli equilibri ambientali ignorando che alle modificazioni provocate dall’uomo la natura si ribella contrastandole con fenomeni in cui è quasi impossibile intervenire per placarli. 

Come si può facilmente notare in tutto quello che ho scritto ho cercato di non inserire concetti prettamente religiosi perché mi piace presentare il Natale, come realmente deve essere, una festa di tutti credenti e non. Ricordare la famiglia, per noi cristiani Sacra, di Giuseppe, Maria e Gesù ci induce a festeggiare quel giorno con tutte le nostre famiglie. L’importante è che questa bella festa non sia inquinata dal consumismo che purtroppo ormai contamina l’intera nostra vita e l’intera società. Speriamo che da qui al 25 le cose cambino in meglio, ma non credo…

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Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo

Gian Paolo Di Raimondo nasce ad Ancona il 2 marzo 1936, svolge i suoi studi a Camerino, dove si diploma nel 1955. Dopo un primo periodo lavorativo da geometra in alcuni Comuni del maceratese iniziato nel 1956 e il servizio militare come Ufficiale carrista, nel 1959 è assunto in Olivetti Bull nel settore dell’automazione aziendale e da allora partecipa all’evoluzione tecnologica dell’informatica. Nell’hardware, dai sistemi a schede perforate ai computer e nel software, dai primi linguaggi e sistemi operativi a quelli sempre più evoluti. Cresce parallelamente nella carriera, passando dall’Olivetti alla Philips e alla Siemens. In tutte e tre queste aziende multinazionali dell’elettronica raggiunge ottimi livelli manageriali: Responsabile di un settore del Marketing dell’Olivetti, Direttore Vendite della Divisione “Data Systems” della Philips e Direttore Commerciale del Distretto Centro-Sud della Siemens Data. Uscito dal lavoro dipendente nel 1987, fonda da libero professionista la CISIT S.p.A. – Consorzio Interaziendale Servizi Informatici e Tecnologie – e ne assume la presidenza che mantiene fino al 2000, Dal 2000 al 2006 è Presidente della InfoGuard S.p.A. che opera nel settore della Sicurezza informatica in collaborazione con la Cripto A.G. svizzera. Nel 2006 (dopo 50 anni di lavoro produttivo) inizia a fare il pensionato a tempo pieno, massimizzando l’attività di volontariato con la Caritas e con altre Organizzazioni umanitarie Onlus operanti nel settore della donazione del sangue e degli organi (dal 13/12/2018 è anche membro del Comitato Operativo della Fondazione Italiana Promozione Trapianti d’Organo – FIPTO). Incrementa, inoltre, la collaborazione con giornali e con il sito “omelie.org/approfondimenti” con la scrittura di articoli di attualità. Per le benemerenze acquisite nella sua lunga vita lavorativa, quattro Presidenti della Repubblica – Cossiga, Ciampi, Napolitano e Mattarella – gli hanno conferito altrettante Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana: Cavaliere, Commendatore, Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce. Il Presidente Ciampi, inoltre, alla fine del suo lavoro dipendente lo premia con la Stella al Merito del Lavoro nominandolo “Maestro del Lavoro”. A completamento del suo curriculum vitae, degno di citazione è l’interesse dimostrato per l’approfondimento della sua cultura religiosa che lo porta ad ottenere diversi attestati conseguiti in corsi presso Università cattoliche: Pontificia Università Lateranense Roma – Attestato di formazione biennale per “Operatori della Carità” (26/09/2008). MARIANUM Pontificia Facoltà Teologica di Roma – “Mariologia Diplomate” per corso biennale di Mariologia (04/06/2012). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – “Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici” (30/06/2013). Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma – a completamento di un corso biennale ottiene il “Master di 1° livello in Scienza e Fede” (21/10/ 2015).

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