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IL GENERALE MORI E IL TIFO DA STADIO

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
23/05/2024
in EDITORIALI
IL GENERALE MORI E IL TIFO DA STADIO
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TE LO LEGGO IO

Devo essere sincero. Ho pensato che fosse un “fake”. Ho immaginato che il comunicato stampa fosse una provocazione.

Mi sono sbagliato.

La presa di posizione del Comando Generale dell’Arma sul “caso Mori” è condensata in poche righe.

“Appresa la notizia dell’avviso di garanzia, con invito a comparire per rendere interrogatorio in qualità di indagato, nei confronti del generale Mario Mori, nel pieno rispetto del lavoro dell’autorità giudiziaria, l’Arma dei Carabinieri esprime la sua vicinanza nei confronti di un ufficiale che, con il suo servizio, ha reso lustro all’istituzione in Italia e all’estero, confidando che anche in questa circostanza riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati”.

Nonostante si legga “nel pieno rispetto del lavoro dell’autorità giudiziaria”, lo scontro tra due Istituzioni è lampante. Il comunicato stampa incrina – a mio avviso – il rapporto tra la magistratura e una fetta della polizia giudiziaria e costituisce un nitido fotogramma della cronaca di un Paese in evidente carenza di valori e di orientamento.

Il coro di approvazioni e di “finalmente” per l’inusuale iniziativa è la conferma di una instabile condizione di salute della democrazia. La delegittimazione popolare degli organi inquirenti è un segnale non entusiasmante per il futuro di un’Italia ogni giorno più povera e confusa.

Ci si augura sempre il benevolo “riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati”, ma forse è il caso che non sia il vertice di una Forza Armata a formulare per iscritto un simile vaticinio.

La vicinanza – umanamente comprensibile – non la si esprime in questa maniera insinuando il “rispettoso” dubbio che chi indaga stia sbagliando e soffiando sul fuoco della immaginata persecuzione mirata nei confronti di “un ufficiale che, con il suo servizio, ha reso lustro all’istituzione in Italia e all’estero”.

Un simile intervento è o sembra voler essere la spada di Brenno, quella del “Vae victis”, in un momento in cui anche un ipovedente scorge benissimo uno scontro tra la politica e le toghe, in una fase storica in cui le Procure stanno faticosamente cercando di non fermarsi pur affannate per carenza di risorse umane, tecniche e finanziarie.

La spallata che arriva da Viale Romania fa traballare non solo l’indagine di Firenze, ma rischia di riverberarsi su tanti altri procedimenti che evidenziano un plateale marciume di cui la gente non obnubilata dai giochi di fazione è profondamente disgustata.

Chi ha suggerito questa mossa non pensi di aver fatto “scacco matto”, beandosi del suscitato entusiasmo degli “ultras” che solitamente inneggiano al giustizialismo ma addebitano presunti pregiudizi quando l’indagato merita “vicinanza”. Si pensi al “quisque de populo” e al suo sbandamento nell’assistere a questo formalmente garbato contrasto.

Non siamo allo stadio. La giustizia farà il suo corso. Lasciamoglielo fare.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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