TORTA CON I MISSILI PER GLI 85 ANNI DI KHAMENEI?

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TE LO LEGGO IO

Strano modo per augurare “buon compleanno” all’ayatollah Khamenei quello scelto da Benjamin Netanyahu, ma l’attacco di stamattina all’alba alla base militare di Isfahan si è distinto certamente dagli altri omaggi che il leader iraniano può aver ricevuto in occasione del suo odierno genetliaco.

Probabilmente è nato tutto da un banale fraintendimento. Qualcuno dello staff di “Bibi” – personale che forse aveva fatto uno stage a Palazzo Chigi – ha travisato le buone e fraterne intenzioni del primo ministro israeliano. Il generoso “mandiamogli dei doni” è stato interpretato come “mandiamogli dei droni” e il resto è la cronaca di queste ore.

C’è poco da scherzare, purtroppo, in un momento in cui la sete di egemonia sta devastando il pianeta, tracciando un itinerario che potrebbe rivelarsi senza ritorno.

Nonostante le fonti ufficiali di Teheran assicurino di aver parato abilmente un possibile goal, terrorizza il resto di una partita che è appena cominciata e che nessuna persona ragionevole vorrebbe mai che fosse giocata.

Già c’è chi dice che il decollo dei piccoli velivoli privi di pilota sia avvenuto fuori dal territorio israeliano. Magari un domani si addebiterà la colpa ad un minuscolo gruppo di aeromodellisti particolarmente maldestri…

Si smetta di giocare alla guerra, si lasci prevalere il buon senso e – perché no? – si dia spazio al legittimo desiderio dell’intera umanità di evitare un’apocalisse nucleare.

Comprendo l’ambizione, persino quella più sfrenata, ma non è questo il modo per passare alla storia, anche perché si corre il rischio che un domani non ci sia più nessuno a raccontarla.

Se proprio si vuole incenerire qualcosa, ci si impegni a cancellare la fame e la disperazione dalla Terra. Si dimostri così la grandezza di una Nazione, qualunque essa sia.

Possibile che le buone azioni siano prerogativa esclusiva delle organizzazioni “non governative”?