sabato, Giugno 14, 2025
GIANO NEWS
  • Home
  • EDITORIALI
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
GIANO NEWS
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home LEGALITÀ

DUE PESSIME REALTA’

Giuseppe Bodi di Giuseppe Bodi
29/02/2024
in LEGALITÀ
DUE PESSIME REALTA’
337
Visualizzazioni
Condividi su FacebookCondividi su Linkedin
0:00 / 0:00
TE LO LEGGO IO

Una canzone di Fabrizio De Andrè, la famosa Don Raffaè, in una strofa dice: “Prima pagina, venti notizie, ventuno ingiustizie e lo Stato che fa, si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità”

Non si vuole certo richiamare l’attenzione sullo Stato inteso solo come Governo ma richiamare l’attenzione sullo Stato inteso come cittadini e Governo. Quali sono le due, ma non sono certamente le sole, pessime realtà? Sono due punte di tanti iceberg: la violenza sulle donne e le morti nei luoghi lavoro.

In ambedue i casi vi è un fervore mediatico forte, continuo per uno o più giorni, poi si torna alla triste conta matematica sia dei decessi per violenza sulla donna, sia dei morti nei luoghi di lavoro.

Non tutte le donne vittime di violenza hanno gli stessi onori delle cronache. Alcuni femminicidi vengono citati per un giorno, massimo due, altri si prolungano per molti giorni. Il dolore dei congiunti è sempre uguale e l’efferatezza del reato è sempre la stessa. Quello che varia è l’impatto mediatico o la speculazione dei media o, peggio, in alcuni casi il voler scendere nel racconto di feroci dettagli o cercare di trovare radici nei comportamenti sostituendosi a studiosi della psiche umana od agli investigatori. Pare che il gusto del macabro annidi in alcune trasmissioni, meglio non fare nomi.

Perché un femminicidio, a volte plurimo, è più o meno degno di essere citato per più giorni ed altri no? Sicuramente più sono giovani le vittime, maggiore è il turbamento ma la violenza non è giustificabile in rapporto all’età della vittima. Pensiamo a quando sono brutalmente uccisi anche bambini, ovvero i figli!

Le ragioni sono tante ma a decidere sono i media, non certo le vittime od i loro familiari, amici ed altri. Si sentono fare domande che fanno nutrire forti dubbi sulle capacità e facoltà dell’intervistatore. Lei come si sente? Cosa prova? Ed altre simili. Ci sarebbe da rispondere: lo saprà se lo proverà ma non le auguro di saperlo mai.

Ugualmente la diffusa piaga sociale delle morti nei luoghi lavoro rattrista quasi quotidianamente i nostri animi. Il lavoro è un diritto di tutti. L’articolo 1 della Costituzione, nelle sue prime parole, recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Non pare ci siano dubbi sulle parole. La normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, principalmente, si fonda sui seguenti Decreti Legislativi: n. 626/1994, n. 81/2008, n. 106/2009.

Certamente esiste l’imprevedibile in tutti i campi ma nelle morti sui luoghi di lavoro gli incidenti sono troppi. Sembra che l’imprevedibile sia la routine. Parafrasando ed estrapolando le famose parole del Presidente della Repubblica pro tempore Oscar Luigi Scalfaro, tutti dovrebbero dire: “Io, non ci sto. Io sento il dovere di non starci …. Non ci sto”. Le parole furono pronunciate in tutt’altro contesto ma ben si adeguano al rifiuto del dilagare delle morti sul lavoro. Tutti non dovrebbero starci.

Femminicidi e morti nei luoghi di lavoro sono due piaghe, due pessime realtà, nel senso che ormai se ne sentono troppe ed in questi casi si rischia l’assuefazione. Dovere di tutti è di reagire e di non abituarsi ad efferati delitti o ad incidenti tanto dolorosi quanto prevedibili per noncuranze e totale dispregio dei minimi principi di sicurezza sul lavoro. Talvolta sono anche lavoratori che periscono per trascuratezza o leggerezza nelle proprie aziende, senza responsabilità di terzi. Non si può nasconderlo ma la mancanza di cultura della sicurezza, volontaria o colposa, ne è la radice e la causa.

Sui femminicidi grava un falso senso dell’amore che uccide invece di proteggere; sulle morti nei luoghi di lavoro intricati sistemi di subappalti, lavoro nero, sfruttamento, non rispetto delle misure di sicurezza, prevalentemente nei cantieri, ed altro. Non facciamoci scivolare addosso due pessime realtà. Non si può pensare che il dolore appartenga solo agli altri.

Condividi11Condividi2
Giuseppe Bodi

Giuseppe Bodi

POTREBBE INTERESSARTI

PARLIAMO DI SENTENZE

di Giuseppe Bodi
07/04/2025
0
PARLIAMO DI SENTENZE

Si è lontani anni luce dal voler criticare le sentenze. Certamente si possono non condividere in quanto vi è libertà di pensiero. Giudicarle od attribuire alle sentenze valori...

Leggi tuttoDetails

CHI NON VUOLE CHE I BOSS IN CARCERE SIANO ISOLATI E SENZA SMARTPHONE

di Tommaso Palombo
20/02/2025
0
CHI NON VUOLE CHE I BOSS IN CARCERE SIANO ISOLATI E SENZA SMARTPHONE

Le recenti notizie emerse nell’indagine palermitana, condotta dal Procuratore De Lucia, hanno riportato alla ribalta delle cronache, un aspetto particolarmente spinoso che riguarda i boss di mafia detenuti...

Leggi tuttoDetails

DISEGNO DI LEGGE SULLA CYBERSECURIY PRESENTATO AL PARLAMENTO GIAPPONESE

di Alessio Maria Lauro
09/02/2025
0
DISEGNO DI LEGGE SULLA CYBERSECURIY PRESENTATO AL PARLAMENTO GIAPPONESE

Il governo ha presentato alla Dieta Nazionale del Giappone un disegno di legge con norme per difesa dagli attacchi informatici...

Leggi tuttoDetails

DABUS, DIBATTITO GLOBALE SULLE INVENZIONI DELLA AI

di Alessio Maria Lauro
07/02/2025
0
DABUS, DIBATTITO GLOBALE SULLE INVENZIONI DELLA AI

La maggioranza dei paesi ancora non consente di brevettare le invenzioni create con la AI, ma qualcosa inizia a muoversi...

Leggi tuttoDetails
Prossimo post
FABIO FAZIO TESTIMONIAL INVOLONTARIO DI TRUFFE FINANZIARIE

FABIO FAZIO TESTIMONIAL INVOLONTARIO DI TRUFFE FINANZIARIE

ARTICOLI CORRELATI

Foto della Stazione Termini di Roma

CORSI E RICORSI PER LE CORSE DELLE FERROVIE

23/01/2025
GIOCARE CON IL FUOCO, PURA DEMENZA…

GIOCARE CON IL FUOCO, PURA DEMENZA…

08/08/2022
IUS SITIS E LA CITTADINANZA AI GABBIANI

IUS SITIS E LA CITTADINANZA AI GABBIANI

06/02/2025
ALL’INTELLIGENCE DI SAN GIORGIO NON SAREBBE SFUGGITA LA SPIA RUSSA ALLA NATO DI NAPOLI

ALL’INTELLIGENCE DI SAN GIORGIO NON SAREBBE SFUGGITA LA SPIA RUSSA ALLA NATO DI NAPOLI

26/08/2022
IL GIUSTO TEMPO

IL GIUSTO TEMPO

20/03/2023
CHATGPT, RISCHI E OPPORTUNITÀ…

CHATGPT, RISCHI E OPPORTUNITÀ…

18/01/2023

PRIVACY

  • Informativa Privacy
  • Informativa cookie

TAG

Accenture ACN AGID ai alessio butti anorc anorc professioni butti chatGpt contenuti Cospito diversità doglover FACEWATCH Franco Roberti Frattasi google governo inclusione intelligenza artificiale massi migranti nadia gullo Paolo zangrillo Piantedosi putin razza robot servizi segreti SOUTHERN CO-OP spie whatsapp xiaomi zangrillo

© 2022 GIANO.news

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • HOME
  • EDITORIALI
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI

© 2022 GIANO.news