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LA MINACCIA BALISTICA: SITUAZIONE E PROSPETTIVE

Maurizio Catello Alfonso PENNAROLA di Maurizio Catello Alfonso PENNAROLA
26/02/2024
in DIFESA
LA MINACCIA BALISTICA: SITUAZIONE E PROSPETTIVE
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TE LO LEGGO IO

Nel corso degli anni la minaccia missilistica si è evoluta, così come le capacità di difesa anti-missile delle nazioni. In questo articolo ci si concentrerà sulla situazione attuale della minaccia balistica con riferimento all’Europa, e si forniranno esclusivamente informazioni a livello non classificato prelevate da fonti aperte e pubbliche, ma verranno spiegate in modo semplice e divulgativo, al fine che possano essere comprese da tutti.

Un missile si dice balistico quando ha una traiettoria sub-orbitale, e può portare testate singole o multiple, che a seconda del carico, possono portare minacce di tipo nucleare, batteriologiche o chimiche. Viene lanciato da avversari dotati di tecnologia in grado di raggiungere territori lontani, tali da evitare effetti dannosi a chi li lancia.

Nessuna nazione Europea, ad oggi, ha la possibilità di difesa autonoma da attacchi portati con missili balistici.

Di conseguenza le nazioni Europee, essendo in gran parte membri dell’Alleanza Atlantica (NATO), si affidano alla NATO stessa per la difesa dalla minaccia balistica, e partecipano con delle contribuzioni volontarie alla difesa missilistica balistica NATO. Il Comando Operativo è affidato al Comando NATO denominato NATO Headquarters Allied Air Command di Ramstein, in Germania.

Al momento l’architettura del sistema di difesa NATO è tecnologicamente avanzata ed è dotata di diverse componenti, tra cui un sistema di avvistamento satellitare (fornito dagli USA), con il quale viene dato l’allarme derivante dal lancio di un missile avversario, e di un radar di lungo raggio (fornito dagli USA) capace di seguire la sua traiettoria. Le informazioni relative alla minaccia in avvicinamento vengono passate a sistemi di tracking a medio raggio (forniti dagli USA e da alcune nazioni Europee), ed a sistemi di puntamento e lancio del missile ‘amico’ ad alta quota (forniti dagli USA), che hanno il compito di intercettare il missile avversario nel punto di massima probabilità di intercetto. Nel caso in cui qualche missile avversario riuscisse a passare, il sistema prevede la possibilità che esso sia intercettato da ulteriori batterie anti-missile (fornite da alcune nazioni Europee) a quote inferiori. Tutto questo è gestito da un sistema di Comando e Controllo (fornito dalla NATO), in grado di consentire la difesa dell’intero continente Europeo interconnettendo tutte le componenti del sistema disseminate in aree geografiche molto distanti.

In figura: l’architettura NATO BMD 

La postura NATO è solo ed esclusivamente a scopo difensivo. Le nazioni nei confronti delle quali è rivolto lo scudo di protezione NATO sono al momento posizionate a sud – est  rispetto all’Europa, e di conseguenza gli assetti NATO sono posizionati a terra ed in mare al fine di massimizzare la probabilità di intercettare eventuali minacce provenienti da tale zona. 

Come avviene l’intercettazione? Il sistema NATO BMD (Ballistic Missile Defence) deve essere estremamente preciso, e colpire il missile avversario esattamente sulla testata, in modo da distruggerlo. Considerando le distanze, lo spazio a disposizione, le condizioni atmosferiche, la diversità anche tecnologica dei mezzi a disposizione forniti da nazioni diverse, questo risultato non è affatto scontato, infatti la NATO organizza periodiche esercitazioni al fine di ‘calibrare’ lo strumento di difesa.

Quanto tempo si ha dal lancio all’impatto, in caso non si lanciasse il missile intercettore? Il tempo medio stimato è di pochi minuti, per questa ragione il Comando NATO di Ramstein ha la delega di tutte le nazioni NATO a lanciare il missile di difesa non appena rilevato un vettore avversario.

Che succede se il missile avversario è dotato di testate multiple, ed esse si separano prima che esso venga distrutto? Esse dovranno essere intercettate singolarmente, da batterie anti-missile (fornite da alcune nazioni Europee) a quote inferiori oppure da velivoli.

Che succede al momento dell’intercettazione del missile avversario? Come abbiamo visto viene colpito sulla testata, e si distrugge. Ma ovviamente ogni sua componente (detta debris) precipita, sulla verticale del territorio che in quel momento è sorvolato. Cadranno pezzi di motore, di struttura, ma soprattutto pezzi del materiale di cui la testata era composta, e cioè minacce di tipo nucleare, batteriologiche o chimiche. Per questa ragione il Sistema di Comando e Controllo NATO prevede il passaggio delle informazioni del volo e dell’intercetto alle Autorità Civili delle Nazioni alleate, in modo che possano organizzarsi ed allertare la popolazione civile e le autorità militari nazionali allo scopo di minimizzare gli effetti dei potenziali danni.  

Ci sono pericoli di attacchi balistici alla NATO a seguito della guerra in Ucraina? Questa guerra è considerata un conflitto locale, pur se schieramenti di nazioni parteggiano per una parte o per l’altra, e non ci sono indicatori di minaccia portata intenzionalmente contro la NATO a mezzo missilistico. E’ quindi una guerra di logoramento, destinata con alta probabilità a terminare con un accordo tra le parti.

Ci sono pericoli di attacchi balistici alla NATO da parte della Russia? La Russia possiede un significativo arsenale atomico, e sa bene che la NATO ne possiede uno altrettanto significativo. Di conseguenza l’enorme deterrenza esercitata da tali arsenali comporta che tutti gli attori sappiano bene che in caso di escalation le conseguenze sarebbero terribili per tutta l’umanità. 

Ci sono pericoli di attacchi balistici alla NATO da parte della Corea del Nord? Il regime della Corea del Nord si sta dotando di missili balistici, e di testate davvero pericolose. Ovviamente la corsa è legata alla necessità di affermarsi come potenza locale e regionale, in quanto anche in Corea sono presumibilmente note le terribili conseguenze dell’escalation.

Il sistema NATO BMD è in grado di difenderci da attacchi condotti con missili ipersonici? Il sistema è molto complesso, ma studiato per missili balistici, che seguono traiettorie e velocità prevedibili. I missili ipersonici, ritrovati della tecnologia Russa, invece, possono viaggiare a più alta velocità, a quote più basse, ma sopratutto possono manovrare, rendendo vano lo scudo BMD. Gli USA si stanno adoperando per difendersi da tali minacce. Ma la NATO però su questo punto è stata sempre chiara. Il sistema BMD non è stato dispiegato per difendersi da attacchi provenienti dalla Russia. Per il concetto strategico di non lasciare mai supremazia tecnologica ad eventuali futuri possessori di tali mezzi, a nostro avviso anche l’Europa dovrebbe avviare in autonomia studi idonei a contrastare tale potenziale minaccia.

A seguito di questo ultimo argomento ci si pone un’ulteriore domanda: che grado di indipendenza ha l’Europa rispetto agli USA in questo ambito? I copiosi investimenti USA negli anni nel campo dello Scudo Stellare hanno comportato l’indiscussa superiorità attuale a stelle e strisce nel settore. Come sopra evidenziato, la difesa BMD è praticamente nelle loro mani. Questo, logicamente, dovrebbe comportare la necessità delle nazioni Europee di effettuare investimenti atti a coprire il gap tecnologico e di conoscenza. In particolare a nostro avviso si dovrebbe approfittare, come sopra indicato, della minaccia ipersonica per spingere le industrie europee a consorziarsi, ed avviare programmi di ricerca e sviluppo per ottenere sistemi efficaci con minacce di nuova generazione. Tali nuovi sistemi potrebbero quindi essere offerti alla NATO, al fine di colloquiare ad armi pari con gli americani, uscendo dall’attuale imbarazzante subordinazione. Difficile? Certamente, vista l’attuale situazione Europea in cui manca una Politica Estera e di Difesa unitaria. Noi cerchiamo di guardare lontano, e tifiamo per gli Stati Uniti d’Europa, per le ragioni che descriveremo in un diverso articolo, in cottura.  

THE BALLISTIC THREAT: SITUATION AND PROSPECTS

Over the years the missile threat has evolved, as nations’ missile defense capabilities have. In this article we will focus on the current situation of the ballistic threat with reference to Europe, and will only provide information at an unclassified level taken from open and public sources, but will be explained in a simple and informative way, in order that it can be understood by everyone.

A missile is called ballistic when it has a sub-orbital trajectory, and can carry single or multiple warheads, which, depending on the load, can carry nuclear, bacteriological or chemical threats. It is launched by adversaries equipped with technology capable of reaching far territories, such as to avoid harmful effects on those who launch them.

No European nation, to date, has the possibility of autonomous defense against attacks carried out with ballistic missiles.

Consequently, European nations, being largely members of the Atlantic Alliance (NATO), rely on NATO itself for defense against the ballistic threat, and participate with voluntary contributions to NATO ballistic missile defense. The Operational Command is performed by the NATO Command called NATO Headquarters Allied Air Command in Ramstein, Germany.

At the moment the architecture of the NATO defense system is technologically advanced and is equipped with various components, including a satellite sighting system (supplied by the USA), with which the alarm resulting from the launch of an adversary missile is given, and of a long-range radar (supplied by the USA) capable of following its trajectory. Information relating to the approaching threat is passed to medium-range tracking systems (supplied by the USA and some European nations), and to high-altitude ‘friendly’ missile targeting and launching systems (supplied by the USA), which have the task of intercepting the opponent’s missile at the point of maximum probability of interception. In the event that some adversary missile manages to avoid this high-altitude intercept, the system provides for the possibility that it is intercepted by additional anti-missile batteries (supplied by some European nations) at lower altitudes. All this is managed by a Command and Control system (provided by NATO), capable of allowing the defense of the entire European continent by interconnecting all the components of the system spread across very distant geographical areas.

In the figure: the NATO BMD architecture

The NATO posture is solely and exclusively for defensive purposes. The nations towards which the NATO protection shield is aimed are currently positioned south-east of Europe, and consequently NATO assets are positioned on land and at sea in order to maximize the probability of intercepting any threats coming from that area.

How does the interception take place? The NATO BMD (Ballistic Missile Defense) system must be extremely precise, and hit the opposing missile exactly on the warhead, in order to destroy it. Considering the distances, the space available, the atmospheric conditions, the technological diversity of the means available provided by different nations, this result is by no means a given, in fact NATO organizes periodic exercises in order to ‘calibrate’ the defense instrument.

How much time do you have from launch to impact if the interceptor missile is not launched? The estimated average time is a few minutes, for this reason the NATO Ramstein Command has the delegation of all NATO nations to launch the defense missile as soon as an adversary carrier is detected.

What happens if the opposing missile is equipped with multiple warheads, and they separate before it is destroyed? They will have to be intercepted individually, by anti-missile batteries (supplied by some European nations) at lower altitudes or by aircraft.

What happens when the opponent’s missile is intercepted? As we have seen, he is hit on the headboard and is destroyed. But obviously each of its components (called debris) falls onto the vertical of the territory that is being flown over at that moment. Pieces of the engine, of the structure, but above all pieces of the material of which the warhead was made will fall, i.e. nuclear, bacteriological or chemical threats. For this reason, the NATO Command and Control System provides for the passage of flight and intercept information to the Civil Authorities of the allied Nations, so that they can organize themselves and alert the civilian population and the national military authorities in order to minimize the effects of the potential damage.

Are there dangers of ballistic attacks on NATO following the war in Ukraine? This war is considered a local conflict, even if groups of nations side with one side or the other, and there are no indicators of an intentional missile threat against NATO. It is therefore a war of attrition, destined with a high probability to end with an agreement between the parties.

Are there dangers of ballistic attacks on NATO by Russia? Russia has a significant nuclear arsenal, and knows very well that NATO has an equally significant one. Consequently, the enormous deterrence exercised by these arsenals means that all actors know well that in the event of escalation the consequences would be terrible for all humanity.

Are there any dangers of ballistic attacks on NATO by North Korea? The North Korean regime is equipping itself with ballistic missiles, and truly dangerous warheads. Obviously the race is linked to the need to establish itself as a local and regional power, as the terrible consequences of escalation are presumably known in Korea too.

Is the NATO BMD system capable of defending us from attacks conducted with hypersonic missiles? The system is very complex, but designed for ballistic missiles, which follow predictable trajectories and speeds. Hypersonic missiles, newfound Russian technology, however, can travel at higher speeds, at lower altitudes, but above all they can manoeuvre, rendering the BMD shield useless. The US is working to defend itself against such threats. But NATO has always been clear on this point. The BMD system was not deployed to defend against attacks from Russia. For the strategic concept of never leaving technological supremacy to any future owners of these means, in our opinion Europe should also independently initiate suitable studies to counter this potential threat.

Following this last topic, a further question arises: what degree of independence does Europe have compared to the USA in this area? The copious US investments over the years in the field of the Star Shield have led to the current undisputed superiority of the Stars and Stripes in the sector. As highlighted above, the BMD defense is pretty much in their hands. This, logically, should entail the need for European nations to make investments to cover the technological and knowledge gap. In particular, in our opinion, we should take advantage, as indicated above, of the hypersonic threat to push European industries to form consortiums and launch research and development programs to obtain effective systems with new generation threats. These new systems could therefore be offered to NATO, in order to communicate on equal terms with the Americans, emerging from the current embarrassing subordination. Difficult? Certainly, given the current European situation in which a unitary Foreign and Defense Policy is lacking. We try to look far ahead, and we support for the creation of the United States of Europe, for the reasons that we will describe in a different article, in preparation.

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Maurizio Catello Alfonso PENNAROLA

Maurizio Catello Alfonso PENNAROLA

Il Gen (R) Pennarola è vincitore di concorso per l’Accademia Aeronautica, Corso Zodiaco Terzo, e consegue la laurea quinquennale in Ingegneria e l’abilitazione alla professione presso l’Universita’ degli Studi di Napoli. Classificato primo al Corso Comando presso la Scuola di Guerra Aerea di Firenze, è risultato vincitore del premio internazionale Douhet-Mitchell. Classificato in prima fascia a livello interforze al corso presso Istituto Studi Strategici Militari Interforze – Roma, consegue il Master in Studi Strategici con indirizzo Internazionale ed il titolo di Consulente Giuridico delle Forze Armate. Consegue infine con lode la laurea in Scienze Politiche all’Università di Trieste ed un ulteriore master post universitario, in Difesa Cibernetica, presso la LUISS di Roma. Ha maturato nella sua carriera una lunga esperienza in campo nazionale ed internazionale, direttiva, di Comando, gestionale, tecnico-logistica, amministrativa e contrattuale. Presso il 1º Reparto Manutenzione Velivoli di Cameri (NO), oltre a supportare l’operazione Desert Storm per la difesa del Kuwait dall’invasione dell’Iraq, propone ed implementa un criterio innovativo, la centralizzazione ed il controllo delle capacità manutentive della flotta, poi esteso a tutte le flotte della Forza Armata. Presso la Direzione Generale delle Telecomunicazioni dell’Informatica e delle Tecnologie Avanzate (TELEDIFE), Roma, gestisce circa 100 contratti a rilevanza nazionale, interforze internazionali e NATO di Ricerca e Sviluppo nei settori delle comunicazioni (MIDS), identificazione (NGIFF) e Comando e Controllo, modeling e simulation e cyber defence, incluso il Sistema di Controllo Territoriale dei Carabinieri. Sotto la sua Direzione l’Italia collauda, prima in Europa, il Sistema di Comando e Controllo delle Forze Aeree della NATO. Quale Direttore del 6º Reparto Manutenzione Elicotteri di Pratica di Mare, è responsabile della sorveglianza della qualità delle lavorazioni delle industrie aeronautiche del centro Italia (velivoli ed elicotteri), e delle attività logistiche manutentive e contrattuali delle quattro linee elicotteri dell’AM dislocate in tutto il territorio nazionale. Propone ed implementa un programma pluriennale di riforma di compiti, organizzazione, procedure e normative logistiche, col risultato del raggiungimento del più alto tasso di efficienza della storia dell’AM per tutte le sue flotte. Presso l’Agenzia NATO NETMA in Germania si è occupato dello sviluppo del sottosistema di navigazione dell’Eurofighter, presso l’Agenzia NATO NAMEADSMA in USA dello sviluppo del radar di tiro del MEADS, e presso l’Agenzia NATO Communications and Information Agency (NCIA) in Olanda è stato Direttore del Programma NATO Ballistic Missile Defence, col compito di proteggere l’intera Europa da attacchi missilistici. In breve tempo propone ed implementa una riforma al fine di recuperare i notevoli ritardi ereditati. Al suo rientro in Italia, il General Manager Statunitense ha apostrofato il Programma come “un esempio per tutta la NATO”.

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