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QR: ATTENTI A VOI…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
04/01/2024
in TECNOLOGIA
QR: ATTENTI A VOI…
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TE LO LEGGO IO

Un quadratino con puntini bianchi e neri disposti apparentemente a caso.

Quando Masahiro Hara, l’ingegnere capo di Denso Wave, lo ha creato nel 1994, non aveva idea dell’impatto che avrebbe avuto la sua invenzione: il codice Quick Response, per gli amici QR, per i tecnici “codice a barre a matrice bidimensionale”.

Allora, Hara lo creò per aiutare i robot a tracciare e movimentare le parti auto nelle fabbriche della Toyota. Oggi, i codici QR vengono utilizzati da tutti, per tutto. Qualche esempio. Le fabbriche moderne utilizzano i codici QR per tracciare la produzione, eseguire controlli di qualità, generare flussi di lavoro e altre funzioni di produttività. Molte aziende utilizzano i codici QR per interagire con i clienti e per condividere contatti, app, messaggi, indirizzi, numeri di telefono, indirizzi email, istruzioni, buoni, programmi fedeltà, menù, reti Wi-Fi, pagine di pagamento. 

L’aumento della loro popolarità è collegato all’uso degli smartphone, visto che ciascuno di essi è in grado di leggere i codici QR. Naturalmente, dato il numero crescente di persone che scansionano questi codici a barre su dispositivi potenti che conservano e accedono a dati sensibili, si è verificato anche un proporzionale aumento delle truffe relative ai codici QR. Se conosci il rischio, lo eviti. Forse. Comunque occorre conoscerlo. Quindi che si proceda.  

Un codice QR contiene dati codificati utilizzando uno schema grafico in bianco e nero. Dati che possono includere, come già detto, URL, indirizzi e-mail, dettagli di rete, password WiFi, numeri di serie, matricole e molto altro. Infatti i codici QR possono memorizzare fino a 4.296 caratteri alfanumerici o 7.089 caratteri numerici e vengono letti fino a 10 volte più velocemente di un codice a barre convenzionale. 

I codici QR funzionano codificando i dati in schemi quadrati strutturati. Quando crei un codice QR, converti le informazioni che deve contenere in un modello univoco. Modello che viene decodificato nel suo formato originale da un lettore di codici QR. La forma, dimensioni e l’efficienza di un codice QR variano in base al tipo, tuttavia la maggior parte dei codici QR presenta i seguenti elementi: 

Quiet Zone (zona tranquilla) è lo spazio bianco vuoto all’esterno di un codice QR.

Position Detection Pattern (forma di posizione) sono i tre quadrati neri negli angoli.

Alignment pattern (forma di allineamento) è il quadratino in basso a destra, che consente di confermare allo scanner il perfetto allineamento e quindi di leggere il codice da qualsiasi angolazione.

Timing pattern (forma temporale) è una linea che aiuta a distinguere i singoli quadrati e consente di leggere i codici QR danneggiati.

Version information (informazioni sulla versione) identificano la versione del codice QR.

Data cells (celle dati) contengono le informazioni codificate, come la URL. 

I codici QR sono generalmente sicuri, ma non sempre. Un codice QR maligno può portare a un sito Web contraffatto, progettato per consegnare, all’ignaro più che incauto utente, diversi tipi di malware o sottrargli dati sensibili, come le credenziali di accesso, i dati della carta di credito o denaro. In un incidente ben documentato, i truffatori utilizzavano codici QR falsi per parchimetri veri per rubare denaro usando siti Web di phishing. 

Difficile verificare la sicurezza di un codice QR, ma non impossibile. Lo si deve fare base al contesto in cui appare e al contenuto a cui conduce.  Ad esempio, se un codice QR rimanda a un particolare indirizzo, ovvero a una URL, occorre esaminare il collegamento per assicurarsi che non si tratti di una truffa. I codici QR di solito utilizzano URL abbreviate per risparmiare spazio, quindi occorre attendere che venga visualizzata la URL completa. 

A proposito di tempo è opportuno ricordare che le truffe di solito cercano di implicare un senso di urgenza e allarme: scansiona questo codice QR per verificare la tua identità, o impedire la cancellazione del tuo account nei prossimi cinque minuti, oppure approfittare di un’offerta che sta per scadere.   Si deve prestare attenzione alla fonte del codice e a eventuali segni di manomissione. Bisogna farlo sempre. Vero che i QR presenti su siti Web affidabili, o nelle aziende, o sul menù del ristorante, sono generalmente più sicuri, ma gli hacker possono comunque manipolarli.  

Se non si è ragionevolmente tranquilli di non correre rischi eccessivi, sempre seguendo il buon senso e l’istinto, meglio non eccitare codici QR dubbi. Prima di cliccare sempre pensare due volte.  I pirati informatici hanno a disposizione varie modalità di attacco utilizzando il QR Code, tutte ben conosciute a chi si occupa di sicurezza informatica.  

Se non si è interessati agli aspetti tecnici, andate direttamente al paragrafo successivo. Una breve e sintetica rassegna:  QRLjacking, abbreviazione di Quick Response Code Login Jacking, è un tipo di attacco in cui il criminale di turno dirotta una sessione utente per manipolare tutte le applicazioni che utilizzano la funzione “Accedi con codice QR” così che venga utilizzato il codice QR dell’aggressore invece di quello autentico. 

Quishing, contrazione di QR Code phishing, processo di utilizzo di un codice QR per un attacco di phishing (frodare), così da indirizzare l’utente a un sito Web dannoso. 

Baiting, si traduce con adescamento. Attacco di ingegneria sociale dove gli autori delle minacce utilizzano esche per ingannare le loro prede. In un attacco QR Code Baiting, gli aggressori lasciano codici QR dannosi negli spazi pubblici per invogliare le persone a scansionarli. 

Cloning, ovvero clonazione. I codici QR possono essere clonati. Alcuni autori di minacce clonano codici QR legittimi per indirizzare gli utenti a siti Web di phishing per acquisire informazioni sensibili. Scanner Apps. sono le app per scanner QR e codici a barre. Le app di questo tipo sono generalmente sicure, ma alcune possono essere a rischio. Ad esempio, l’aggiornamento di una app per la scansione dei codici a barre su Google Play, alla fine del 2020 ha infettato 10 milioni di utenti. 

Malware, ovvero software maligno. Gli aggressori possono collegare un codice QR a un sito Web dannoso che utilizza malware (ad esempio download drive-by, malvertising, Trojan password-stealers, oppure keyloggers) per infettare computer e dispositivi vari, per commettere furti di identità o altri crimini.  

Nessuno è al sicuro dalle truffe dei codici QR, compresi i giocatori, come hanno scoperto alcuni utenti di Final Fantasy 14. Ben sapendo che la sicurezza assoluta non esiste, ci sono però delle azioni che consentono di aumentarne il livello. 

Breve vademecum in dieci punti, sono dieci per puro caso, da seguire dopo avere attivato il cervello, prima di leggere codici Qr e prima di cliccare alcunché: 

1.        Adottare misure di sicurezza su Internet prima di creare o scansionare codici QR.

2.        Utilizzare sempre un generatore di codici QR affidabile quando se ne crea uno e proteggere con password i propri codici QR se contengono informazioni riservate.

3.        Utilizzare sempre uno scanner di codici QR affidabile.

4.        Utilizzare l’antimalware per Android per proteggere il dispositivo mobile dagli autori di minacce che utilizzano i codici QR come vettore di attacco.

5.        Utilizzare la sicurezza iOS per proteggere iPhone e iPad da siti Web truffa e altri vettori di minacce derivanti da codici QR dannosi.

6.        Verificare qualsiasi codice QR che si vede in uno spazio pubblico prima di scansionarlo. Allo stesso modo, assicurarsi che qualsiasi codice QR ricevuto via e-mail sia autentico.

7.        Evitare di pagare chiunque tramite codici QR. Esistono molte alternative sicure meno suscettibili agli attacchi di phishing.

8.        Alcuni scanner scansionano automaticamente i codici QR. Disattivare l’opzione per impedire al dispositivo di scansionare codici QR dannosi.

9.        Configurare le autorizzazioni del dispositivo per evitare di condividere informazioni private o funzionalità sensibili per impostazione predefinita.

10.     Conservare i codici QR personalizzati, come informazioni sulle vaccinazioni o documenti di viaggio, in una cartella sicura. 

Brevi suggerimenti su come creare un codice QR, se non in tutta sicurezza, almeno quasi.  ·         Selezionare un generatore di codici QR affidabile.

 ·         Controllare il contenuto prima di codificarlo. Ad esempio, controllare ogni singolo carattere se si sta codificando una password WiFi. Allo stesso modo, controllare la URL se si reindirizzano gli utenti a un sito Web.

·         Personalizzare colore, cornice e forma del proprio codice QR.

·         Crittografare il codice QR e aggiungere protezione tramite password se si codificano informazioni sensibili.

·         Sottoporre il codice QR generato a verifica e test prima di distribuirlo.

·         Monitorare il proprio codice QR per evitare problemi di sicurezza.

 

Oltre alle precauzioni appena elencate, specifiche del codice QR, sempre e comunque seguire quelle generali, qui riportate.  

Utilizzare un blocco truffe o un filtro web per proteggere il sistema dalle truffe conosciute e proteggere il dispositivo con un software di sicurezza. Se non si è sicuri della provenienza, non fidarsi di e-mail o messaggi istantanei, o codici QR. C’è sempre la possibilità che gli account di amici, familiari e colleghi siano stati compromessi, quindi non si può mai essere sicuri al 100 per cento che ciò che si riceve sia autentico.  

Gli account digitali devono essere protetti il più possibile, le reti di sicurezza devono essere sempre attive. L’autenticazione a due fattori deve essere attivata per ogni account che la offre. 

Assicurarsi che i dati personali siano aggiornati, come indirizzi email di backup e numeri di telefono, che possono essere utilizzati per recuperare account danneggiati. Uscire dai dispositivi che non sono più in uso ed eliminare i vecchi account di cui non si ha più bisogno. Sempre tenere aggiornato il software. Oggi è facile farlo, quindi fatelo. Le ultime versioni dei browser Web mobili più diffusi sono dotate di tecnologia integrata per individuare collegamenti fraudolenti. 

Queste protezioni non sono infallibili, ma più aggiornati sono il browser e il sistema operativo mobile, maggiori sono le possibilità di ricevere un avviso se si sta per visitare un luogo non sicuro sul Web, e sono tanti. Sempre ricordarsi la raccomandazione di Andy Grove, fondatore e proprietario della Intel: “Solo i paranoici sopravvivono”. Felice 2024 e che sia sicuro

 

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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