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FINISCE K.O. ANCHE “FEDERPRIVACY” E GLI HACKER SONO ITALIANI

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
14/11/2023
in EDITORIALI
FINISCE K.O. ANCHE “FEDERPRIVACY” E GLI HACKER SONO ITALIANI
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TE LO LEGGO IO

A colare a picco stavolta è il sito web dell’associazione che raggruppa gli esperti di riservatezza dei dati personali. Federprivacy è stata affondata dai pirati informatici di Alpha Team, squadra che si è impossessata anche dei profili social del Presidente a firma del quale ha anche inoltrato messaggi sulla piattaforma professionale Linkedin.

A preoccupare non è lo smacco ad un “club” di addetti ai lavori che per vocazione o per professione si occupano di privacy. L’aggressione digitale in questione offre numerosi spunti di riflessione che dovrebbero riguardare chiunque e non solo le vittime di turno.

In primo luogo torna a crollare il mito della minaccia che arriva da chissà dove. L’attacco in questione è roba di casa nostra o, a giocare con i cambi di vocale della Settimana Enigmistica, di cosa nostra.

Frasi e messaggi apparsi sugli schermi dei visitatori del sito di Federprivacy o nelle bacheche virtuali dei contatti di Nicola Bernardi sono scritti in un ottimo italiano e, senza aver bisogno di aver conseguito la maturità classica con il massimo dei voti, anche chi è cresciuto abbeverandosi alle fonti di “C’è posta per te” o “Il castello delle cerimonie” non fatica a riconoscere che chi scrive è persona erudita, nata e cresciuta da queste parti.

Il post sul profilo di Bernardi riporta ad esempio il termine “hackerato”, neologismo tutto tricolore che non è frutto di alcuna traduzione dell’anglofono “hacked” che nella nostra lingua si tramuta più facilmente in “violato”. Se questo indizio non convince si può rinvenire un altro messaggio in cui è riportato due volte a poche parole di distanza il verbo “dileggiare”…

L’eloquenza demosteniana non è tipica dei pirati informatici e ricorda alcune scene di “Smetto quando voglio” dove Valerio Aprea (nel film Mattia Argeri) e Lorenzo Lavia (Giorgio Sironi) interpretano i benzinai che dialogano in latino.

https://www.giano.news/wp-content/uploads/2023/11/smetto.mp4

 

I soggetti in questione non sono nuovi a scorribande sul territorio italiano e una intervista del giornale online Red Hot Cyber lascia pensare che Alpha Team abbia radici consolidate qui da noi. L’inquietante colloquio con il leader di questa organizzazione merita di essere letto, senza fretta e possibilmente escludendo qualsivoglia coinvolgimento emotivo così da fare valutazioni il più possibile oggettive.

Le considerazioni sulla comprensibile necessità di sensibilizzazione delle imprese sulle tematiche della cybersecurity si incagliano quando dai principii si passa alle modalità di attuazione di questo processo di catechesi.

Ad un certo punto il signor “z0rg”, capo carismatico di questa combriccola, dichiara senza mezzi termini che “Gli Alpha Team spesso collaborano con aziende, organizzazioni e piattaforme per migliorare la sicurezza dei loro sistemi: tuttavia, le aziende e le organizzazioni che sceglieranno di non collaborare con questo gruppo si troveranno soggette a possibili attacchi, con la conseguente esposizione dei loro dati su forum e gruppi di hacking del web e del dark web”.

Il “sound” di questa dichiarazione – non so perché – non mi sembra affatto “innovativo” e dà la vaga impressione di essere stato copiato da tradizionali modalità di marketing attuate storicamente da chi offre la giusta protezione a chi ha esercizi commerciali e vuol evitare sgradevoli sorprese.

Può darsi si tratti di una sensazione personale ma sembra che l’episodio riguardante Federprivacy trovi nella dichiarazione di “z0rg” qualcosa di profetico…

Pare che l’accaduto sia l’applicazione del mancato rispetto del proverbio “uomo avvisato, mezzo salvato”, forse perché ad incrementare la suggestione interviene l’ultima frase pubblicata da Alpha Team quando ha devastato la homepage della associazione.

In quel contesto il “MANTENIAMO SEMPRE LE NOSTRE PROMESSE” non è proprio un’espressione da boyscout sotto giuramento…

Secondo Red Hot Cyber “Alpha Team è un gruppo composto da esperti informatici di varia etnia”. Secondo me – che non faccio distinzioni di razza (anche se va di moda) e ritengo che di banditi ne abbiamo già tanti in casa – varrebbe la pena che chi dalle nostre parti si occupa di crimini informatici approfittasse di questa occasione per far vedere che anche i “buoni” sanno fare il loro mestiere.

Della sottile linea di confine che separa un certo tipo di “hacking etico” dalle estorsioni ne parliamo la prossima volta…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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